Io credo che la questione della certificazione dell'account abbia avuto poca " eco " nel mondo social in generale è perchè non tocca le tasche di nessuno, se non degli shop che bene o male devono fare degli aggiustamenti software dei propri siti.
Anzi sono tutti contenti perchè è stato depositato un emendamento che se fosse inserito nell'imminente D.L. Ristori porterebbe la tassazione a quella che era il 31.12.2020 ed inoltre si sminerebbero gli aumenti automatici del 2022 e 2023.
Per il resto io non vendo nulla e non smetto lo svapo altrimenti tornerei alle sigarette combuste e dopo quasi due anni, ecco...mi seccherebbe abbastanza.
Vedremo alla fine quando tutti si adegueranno da chi continuare ad acquistare.
Ma che ormai il solco sia tracciato questo è sicuro. Piano piano si porterà tutto sotto il cappello dell'ADM, secondo il teorema che svapare è come fumare.
Non vi nascondo che anche io ultimamente sono caduto in una specie di apatia sia per questa storia della certificazione dell'account che per tutto il resto.
Non si intravede un futuro roseo per noi vapers per tanti motivi, almeno qua in Italia.
Qualche scorta chi più chi meno credo che l'abbiamo tutti, ma non è quello il problema. C'è anche la componente psicologica che nel nostro mondo credo che sia una delle componenti fondamentali.
Il solo pensiero che per acquistare ad esempio un nuvo aroma che esce sul mercato io sia costretto ad inviare la mia CI, ecco mi mette agitazione.
Speriamo che almeno alcuni shop facciano la differenza tra acquisto di generi di monopolio e non, ma da quello che sino ad ora si vede credo che molti seguano la strada più semplice: certificare l'account.
Rimangono i negozi fisici e i siti dei produttori. Almeno quelli che vendono solo prodotti non soggetti ad imposta di consumo dovrebbero rimanere fuori, poi non so...