Legislazione Novità Operative E Richiesta Documento Identità Shop Online

M

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ma già gli shop hanno i tuoi dati nominativi ( ed alcuni anche il CF ) che dai quando ti registri e crei il tuo account. Quindi un elenco lo hanno già. Si tratterebbe solamente di integrarlo con il CF e di emettere fattura elettronica all'atto della vendita. In questo modo la vendita sarebbe garantita ai soli maggiorenni. Infatti dopo le 6 lettere i primi due numeri identificano l'anno di nascita: è molto semplice.
Purtroppo quel provvedimenti di ADM è stato scritto da cani e con i piedi.....
L'unico modo era un ricorso al TAR che non mi risulti qualcuno abbia presentato.
Ovviamente se ne potrebbe occupare l'autorità garante, ma normalmente ha tempi bibblici e poi non so come " adirla".
Noi qua, nel nostro piccolo, più che parlarne e informare del problema, non credo che possiamo fare a meno che qualcuno, singolarmente, non abbia a disposizione 5.000 euro per un avvocato per iniziare una causa amministrativa contro ADM:)
 

Sva3d

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Noi più di sollevare il problema, informare e portare delle proposte non possiamo fare altro.
Da altre parti, parlo anche di Forum dello stesso settore, non se ne parla ancora e mi dispiace quando, in altri contesti, sono i primi a farlo.
che non ho personali interessi oltre al fatto di veder minacciata la mia libertà di svapare in pace (di fumare in pace lo Stato non mi ha mai impedito).
Proprio questo mi da noia. Sapere anche quanto una dipendenza caratterizzi la mia vita personale. Vedi distributore automatico, sai come ci vanno a nozze assicurazioni sulla vita e "ministero della sanità"!
Io non bevo se non quelle due volte l'anno una birretta se pure, ma avete visto mai se in un supermercato o al bar chiedano di esibire un documento di identità prima dell'acquisto? Ed inoltre, se pur esibito, tale transazione non viene, in alcun modo legata alla mia persona.
Ma l'alcool è una delle lobby più potenti al mondo, dietro solo a Big Pharma e Big Tobacco.

Purtroppo quel provvedimenti di ADM è stato scritto da cani e con i piedi.....
Concordo in pieno ed inoltre trasuda ignoranza (alla latina) da ogni parte. Come se uno che ha preso la patente si possa arrogare il diritto di saper guidare una monoposto! ::D:109:
 

GioGio

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Rgazzi siete dei grandi, avete analizzato il problema già appieno!

Quello che ulteriormente mi infastidisce è che si sia voluto equiparare lo svapo al fumo da tabacco. Va beh... volte proprio farlo da ottusi burocarti? Allora mi spiegate perché due pesi e due misure? Ma sti ca**o di minc**a di distributori automatici di sigarette non sono in un certo senso "commercio elettronico diretto" quanto gli shop online? Non mi consta che dal distributore automatico esca una mano che ti chiede il documento di riconoscimento... non ci butti dentro uno stramaledettissimo CF? Ma il cervello vi è rimasto nella scatola cranica o ve lo siete fottuto a furia di farvi le pi**e?

No... scusate... mi viene il vomito... censuratemi... bannatemi... ma ci vorrebbe una qualche "entità" con un certo peso d'influenza che dica a questi reucci del cavolo che hanno rotto abbondantemente i cabasisi ( per dirla alla Montalbano).
 

Sva3d

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Senza scomodare i massimi sistemi, è un sistema che fa acqua da tutte le parti. A chi interessa la "sigaretta elettronica"?
Lo stesso discorso vale per altri settori, se mettessero delle tasse spropositate (per puro esempio) sulle molle e le viti di un metronomo ed obbligassero alla maggiore età ed alla registrazione del CI per l'acquisto di queste ultime, a chi fregherebbe?
Ecco noi siamo allo stesso, livello se non peggio, perché nessuno e dico nessuno ci tutela di nulla. Ormai ne esce una nuova e fumante ogni giorno!
 

Ant@lf

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Però c'è una cosa che un po' mi fa specie rispetto alla indifferenza sulle problematiche del settore di cui accennava @Sva3d:
quando diversi mesi fa vi è stata la bomba dell'aumento delle accise e la progressione dei progetti europei di limitazione al mercato dei liquidi da svapo si è riscontrata una certa reazione, seppur poco o nulla efficace.
Mi è venuto da pensare che, quando si tratta anche degli interessi degli operatori economici, si attivano quei minimi canali di propaganda (che in linea teorica sarebbe la "community" dello svapo, cioè gli utilizzatori finali o consumatori che dir si voglia).
Quando si tratta degli interessi dei soli consumatori o utilizzatori finali (come preferisco definire chi svapa) nessuno sembra preoccuparsene.
Chiedo a chi è svapatore da tempo: ma è mai possibile che tutte o quasi tutte le realtà associative (e con questo termine intendo ogni gruppo qualsiasi di condivisione dell'esperienza di svapo) siano cosí dipendenti dagli (o, diciamo, sensibili agli) operatori economici?
Questo lo dico non perché sono contro le imprese del settore ma perché (ed è teoria socioeconomica) senza una controparte indipendente nel sistema Stato - Operatori Economici (e quella controparte indipendente sarebbero gli utilizzatori finali) si rischia che la maggior parte dei danni e degli oneri finiscano per gravare proprio su questi ultimi.
Chiedo scusa perché sono decisamente OT. È che mi è capitato di leggere un po' della cronaca degli ultimi due anni (dalla questione della pubblicità alla nuova TPD, ecc...) e onestamente ritengo che proprio l'assenza di voci indipendenti dei vapers rappresenti il piú difficile ostacolo a una 'liberazione' degli svapatori da uno stigma che a volte mi sembra piú condizionante (e io ricordo bene che accadde a noi fumatori dall'epoca di Sirchia in poi) di quello riservato ai fumatori.

Scusatemi nuovamente. Cercherò di limitarmi (tanto di solito ho un po' di tempo per leggere nel forum solo la domenica).
 

Sva3d

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@Ant@lf
Hai piena ragione, ma salvo pochissimi vapers, 10% del totale, è in qualche maniera attiva. Su questo Forum siamo abbastanza attivi nell'informare a 360 gradi.
Ma, ahimè, la gente "sbava" di più per l'ultimo novità, l'ultima diatriba tra modder, dissing, il proprio portafoglio etc. etc..
Tutto il settore si è perso totalmente in questo. Non c'è unione ma una gara a chi la spara più grossa.

Ma, davvero "BASTA!".

Io non so più che dire. Basta vedere la vecchissima manifestazione in piazza con quattro gatti, doveva essere il giorno della rivolta, ma...
L'iniziativa Vaping Is Not Tobacco, a livello europeo, la quale è stata un flot epocale.

Credete che questo lo abbiamo visto solo noi?

Chi fa leggi ha compreso che ci può rigirare come un calzino. I produttori continuano a non vedere nulla, mai una mezza frase di niente. Basta vedere i loro profili su Instagram ed ho detto tutto...

Solo Salvini ha smosso le acque non nascondendo il torbido che c'era e c'è dietro. Poi il silenzio totale.

A me fa schifo tutta la classe politica e non solo. Quindi non patteggio per nessuno.

Sinceramente mi sono molto, ma molto scocciato e sconfortato.
Gli altri fanno finta che va tutto bene, poi alzi il tappeto e spunta....
 

Ant@lf

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Ieri in tarda serata ho letto la Determina Direttoriale 83685/RU.

La disposizione (che è una interpretazione della norma ma non la norma in sè) che riguarda questa discussione è riportata all'art. 10 comma 2, c che recita: "richiedere all’acquirente dei prodotti l’esibizione di un documento di identità al fine di
accertarne la maggiore età..."
In pratica è la trasposizione delle norme sulla vendita dei tabacchi da combustione a quella dello svapo. La disposizione parla di obbligo a richiedere l'esibizione del documento senza fare riferimento alla conservazione di tale documento e dei dati personali presso il dettagliante. L'esibizione del documento non è un obbligo di per sè ma semplicemente l'unico modo per accertare l'identità e l'età dell'acquirente (e questa la palese volontà del legislatore) nella norma richiamata nello stesso comma.
Quindi nel momento in cui un negozio online mi chiede di dargli un mio documento che poi sarà conservato negli archivi informatici del venditore di fatto viola la legge perché nessuno lo ha autorizzato a gestire i miei dati personali; oltre ciò, e questo è ancora piú grave, ho guardato l'informativa sul documento di identità su diversi shop online e non ho trovato riferimenti alle procedure di sicurezza e sul trattamento di tali dati.
In pratica ai negozianti online basta accertare l'identità e la maggiore età senza conservare documenti né i dati personali e sensibili.
Questa forma indiretta di "schedatura" degli acquirenti di liquidi da svapo è illegale e anticostituzionale.
Le organizzazioni di categoria dei negozianti online avrebbero potuto chiedere la sospensione in autotutela del provvedimento senza nemmeno avviare procedimento legale (ma con semplice processo amministrativo) e studiare una modalità concertata (ci sono decine di soggetti gestori della identità digitale in Italia) per provvedere al riconoscimento senza violare le norme sulla privacy. Negli USA ad esempio c'è il sistema Age Checker che verifica i dati del cliente con le banche dati pubbliche e private e certifica l'età per il venditore senza fornirgli dati personali del cliente stesso.
Tra l'altro la sola trasmissione del documento di identità di per sé non da' nemmeno la garanzia sulla reale identità dell'acquirente.
Insomma: una cretineria dietro l'altra.
L'Agenzia delle Dogane e Monopoli sarà anche stata superficiale nell'emanare una determina siffatta ma ancora piú incredibile è che non si siano trasmesse (non so se è stato fatto ma da come si è poi agito penso proprio di no) tali osservazioni e studiato una soluzione concordata. Non vorrei pensare che la schedatura dei clienti sotto sotto piaccia pure ai venditori ma certamente nessuno si è preoccupato di tutelare noi clienti.

E infine, hai perfettamente ragione @Tosh. In base a quanto dice la determina, basta fornire il CF, IL negozio emette fattura e de facto l'identità e l'età del cliente sono accertate. Già a fare cosí basta e avanza e si resta nei margini di quanto previsto dalla norma.
Certo che con un un sistema di verfica dell'età che tuteli anche il diritto alla tutela dei dati personali e sensibili sarebbe molto meglio.
 
M

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tu hai perfettamente ragione su tutto.
In teoria il negozio on line ( per quelli fisici non occorre esibire alcun documento quando la maggiore età è manifesta ) per ogni ordine ricevuto, stando alle disposizioni del provvedimento di cui stiamo parlando, avrebbe dovuto richiedere una fotocopia di un documento di identità. O la CI o il passaporto ( altri documenti legali che accertino l'identià e la maggiore età che io sappia non esistono - la patente non è un documento di identità - ), poi una volta evaso l'ordine, avrebbe dovuto distruggere il tutto.
Con quali garanzie di distruzione non è dato saperlo.
Ma questa disposizione riguarda solamente alcune cose: liquidi pronti per essere inalati ( ivi compresi i mix series ) con o senza nicotina, boccette di base neutra con nico fino al 20%, basi neutre premiscelate e basta.
Invece alcuni shop hanno travalicato la disposizione è stanno chiedendo la copia digitale della carta di identità ( che conserveranno ) per qualsiasi cosa acquisti, anche una confezione di cotone o un atom, etc etc
E questo è totalmente illegale.
Occorrerebbe andarsi a leggere il codice del commercio per vedere se tale comportamento viola qualche norma in particolare e quali, potenzialmente, potrebbero essere le sanzioni.
Invece alcuni, giustamente, chiedono di certificare la maggiore età solamente quando si acquistano prodotti soggetti ad imposta di consumo che sono quelli che ho sopra brevemente descritto.
Come dici è veramente pericoloso è illegale che un negozio conservi i miei documenti in formato digitale, perchè ciò non è previsto da alcuna norma e viola quanto meno la legge sulla privacy e va oltre il Direttoriale.
Però nessuno fa nulla per ovviare a questa situazione paradossale. Nessuno.
L'unica arma che abbiamo per difenderci è quella di non inviare alcun documento e, per quei negozi che chiedono di " certificare " il carrello ( qualsiasi cosa contenga ) interrompere i rapporti commerciali.
Almeno io farò così e le boccette di nico le vado ad acquistare in un negozio fisico ( appena mi finisce la scorta che ho - tra un paio di anni )
Inoltre si potrebbe pensare di segnalare ad ADM quei negozi che si rifiutano di vendere ( faccio un esempio) un atomizzatore senza che io invii la mia CI e segnalare al garante la situazione che si sta venendo a creare ( non so con quali risultati ). Io una segnalazione al garante della privacy la mando in questi giorni allegano sia il Direttoriale che le mail che mi stanno pervenendo dai negozi.
Di modi c'è ne erano molti per ovviare, quello del CF è il più semplice ed immediato e sicuro.
Per quanto riguarda il database tutti i negozi on line già hanno un archivio con i nostri dati, addirittura con lo storico degli ordini, insomma una miniera di dati.
Sino ad ora, su 4 mail ricevute siamo al 50%: due chiedono la CI per tutto ( e con me personalmente hanno chiuso ) e due solo per i generi dettagliatamente previsti.
 
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