Per curiosità sono andato a vedere la normativa sulla vendita di alcoolici online...
Ci sarebbero le stesse regole ma che in realtà nessuno applica. Da tenere presente che non c'è alcuna restrizione nell'acquisto di tali prodotti anche dall'estero.
Cito alcuni stralci:
Sono sempre più diffusi i siti di e-commerce attraverso i quali è possibile acquistare vino ed altre bevande alcoliche.
La facilità attraverso la quale attraverso questi sistemi possono acquistare bevande alcoliche anche utenti minorenni imporrebbe ai gestori di adottare adeguate misure di prevenzione, anche in considerazione degli obblighi che derivano dalla legge.
Tuttavia, nella pratica, sono molto rari i siti che prevedono specifiche limitazioni o controlli.
La gran parte dei siti e delle piattaforme di e-commerce non prevedono infatti alcuna limitazione o controllo dell’età degli acquirenti; mentre alcuni (tra cui anche alcuni famosi marketplace e piattaforme specializzate) si limitano a prevedere disclaimer o clausole contrattuali secondo le quali gli utenti, procedendo all’acquisto, dichiarano di essere in possesso dei requisiti legali per acquistare bevande alcoliche.
notato il condizionale???
Ancora:
Alla vendita di bevande alcoliche, sia online che offline, trova applicazione l’articolo 14-ter della legge 30 marzo 2001, n. 125 “Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati”, la quale prevede che “chiunque vende bevande alcoliche ha l'obbligo di chiedere all'acquirente, all'atto dell'acquisto, l'esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell'acquirente sia manifesta”.
Ecco la frase evidenziata in rosso. Ma cosa si intende per manifesta?
L’obbligo di verificare i documenti dell’acquirente viene meno soltanto nel caso in cui la sua maggiore sia “manifesta”, ovvero possa essere chiaramente desumibile da elementi chiari, precisi, univoci e concordanti.
Nel caso delle vendite online, nelle quali il venditore non ha di norma alcun contatto diretto con l’acquirente e dove la procedura è gestita attraverso procedure automatizzate, pare però difficile ipotizzare casi in cui la maggiore età dell’acquirente possa emergere “manifestamente”.
Sicuramente non può considerarsi “manifesta” la maggiore età derivante da una mera dichiarazione dell’acquirente: si verrebbe in questo modo a snaturare lo scopo della disposizione che è quello di onerare il venditore di verificare che la persona alla quale sta per vendere delle bevande alcoliche abbia raggiunto la maggiore età.
Elementi che possono rivelare la maggiore in modo manifesto potrebbero essere quelli desumibili dal suo codice fiscale, qualora possa essere acquisito con certezza che corrisponda a quello effettivo, oppure a elementi comunicati da un soggetto terzo (ad esempio, il collegamento con un profilo di un social network che abbia in qualche modo certificato l’età dell’utente).
In ogni altro caso, il venditore dovrebbe accertare la maggiore età dell’acquirente o attraverso la richiesta di esibizione di un documento o attraverso altri sistemi che rendano “manifesta” l’età dell’utente.
La violazione di tale disposizione porta all’applicazione di una sanzione amministrativa che va da 250 a 1.000 euro. In caso di recidiva è previsto il raddoppio della sanzione e la sospensione dell’attività fino a due mesi. Tale sanzione amministrativa è irrogata “salvo che il fatto non costituisca più grave reato”
come giustamente scriveva
@Tosh... Una codice fiscale basta ed avanza, inoltre mi è capitato di doverlo inserire in alcuni shop online.
Stiamo parlando di alcool e quindi di una sostanza che ALTERA la percezione dell'individuo in diverse maniere.
Ad oggi svapare liquidi ed aromi legalmente venduti sul territorio "italiano" non provoca alcun tipo di alterazione psicofisica di nessun genere, anzi direi che ti depura dalla morte legalizzata (alcool e sigarette) venduta dallo stato italiano.
Ma dell'alcool si fanno le fiere del gusto, l'alcool ed il vino, specie quest'ultimo, è roba del Signore... Una messa senza bere il vino e no, no, no...
Insomma il male siamo noi che vogliamo farci del bene...