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Uno studio pilota, promosso da IEO e condotto dal Prof. Veronesi e dal Dott. Cipolla, tranquillizza i consumatori: la sigaretta elettronica non fa male. Da questo primo studio sembrerebbe, dunque, che ridurre l’apporto di nicotina, tabacco e catrame, allontani lo spettro del cancro ai polmoni che, a oggi, colpisce circa 30.000 italiani l’anno.
Di parere opposto è l’Istituto Francese 60 millions de consommateurs il quale ha affermato che la sigaretta elettronica fa male. Questo studio rivela la presenza di composti potenzialmente cancerogeni all’interno dei vapori inalati. L’accusa, rivolta in particolare ad alcuni brand, è di contenere sostanze più tossiche delle sigarette tradizionali e d’indicare sulle etichette percentuali di nicotina lontane dal reale contenuto.
La spinta da tutte le parti è quella di fare della sigaretta elettronica un presidio medico. Intanto, nel dubbio, il Ministero della Salute ha deciso di vietare ai minori l’acquisto di liquidi contenenti alcaloidi. Il veto è stato suggerito direttamente da Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto Superiore di sanità che, finché non si farà chiarezza, consiglia di minimizzare i rischi legati all’uso della sigaretta elettronica consumando solo liquidi nicotine free. La questione resta spinosa: la sigaretta elettronica fa male? I dubbi non sono ancora sciolti.
La fonte è
Beh che dire? Chi sostiene apertamente che "fa male", afferma anche che l'accusa è rivolta a brand che usano liquidi che non dovrebbero essere utilizzati allo scopo (e neppure quindi per altri scopi legati al consumo umano)... e che "taroccano" i valori di contenuto di nicotina. Siamo di fronte al reato di truffa... come chi vende il "Parmesan" (prodotto chissà dove e con cosa) spacciandolo per "Parmigiano Reggiano". Non fa testo sul responso finale e i truffatori vanno perseguiti a norma di Legge. Il caso è avvenuto in Francia ma presumo che abbiano norme adeguate (se non migliori) come le nostre.
Di parere opposto è l’Istituto Francese 60 millions de consommateurs il quale ha affermato che la sigaretta elettronica fa male. Questo studio rivela la presenza di composti potenzialmente cancerogeni all’interno dei vapori inalati. L’accusa, rivolta in particolare ad alcuni brand, è di contenere sostanze più tossiche delle sigarette tradizionali e d’indicare sulle etichette percentuali di nicotina lontane dal reale contenuto.
La spinta da tutte le parti è quella di fare della sigaretta elettronica un presidio medico. Intanto, nel dubbio, il Ministero della Salute ha deciso di vietare ai minori l’acquisto di liquidi contenenti alcaloidi. Il veto è stato suggerito direttamente da Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto Superiore di sanità che, finché non si farà chiarezza, consiglia di minimizzare i rischi legati all’uso della sigaretta elettronica consumando solo liquidi nicotine free. La questione resta spinosa: la sigaretta elettronica fa male? I dubbi non sono ancora sciolti.
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Beh che dire? Chi sostiene apertamente che "fa male", afferma anche che l'accusa è rivolta a brand che usano liquidi che non dovrebbero essere utilizzati allo scopo (e neppure quindi per altri scopi legati al consumo umano)... e che "taroccano" i valori di contenuto di nicotina. Siamo di fronte al reato di truffa... come chi vende il "Parmesan" (prodotto chissà dove e con cosa) spacciandolo per "Parmigiano Reggiano". Non fa testo sul responso finale e i truffatori vanno perseguiti a norma di Legge. Il caso è avvenuto in Francia ma presumo che abbiano norme adeguate (se non migliori) come le nostre.