- Registrato
- 2 Gen 2013
- Messaggi
- 1.517
- Gradimento
- 149
- Punti
- 113
- Località
- Monza e Brianza
- Dispositivi in uso
- VTC Mini
- Atomizzatori in uso
- Kayfun tutti...
Salve ragazzi, volevo con voi commentare un articolo ridicolo apparso in questi giorni sul web in merito alla sigaretta elettronica. Il "ridicolo" non è ovviamente riferito all'autore dell'articolo dal momento che per il 90% riporta le parole e le opinioni di un esponente di rilievo dell'Assotabaccai.
Si sa che il settore delle sigarette elettroniche sta dando molto fastidio a un po' persone. In primis lo Stato (i "nostri" dipendenti Co.Co.Pro.) che non incassa l'accisa sulla nicotica (ops... lapsus... volevo dire "sui tabacchi").
Poi da fastidio ai venditori di foglie secche triturate: l'Assotabaccai.
Già!... ma non tanto per i reali mancati guadagni dalla vendita di foglie secche triturate. Quanto perchè, in genere, l'acquisto di un pacchetto di foglie secche triturate è accompagnato da un caffè... e quando va bene da un cappuccino e una brioches... eh, eh :-D
Sono stato fumatore per diversi lustri... chi credono di far fessi? La maggior parte delle rivendite di foglie secche triturate sono bar... eh eh eh :-D
Il ridicolo dell'articolo sta quindi nelle parole del Signor Braicovich... che ragiona ancora con le vecchie logiche corporative del "io sì e tu no" tali percui quando qualcuno rompe le uova nel paniere di un sistema ingessato, consolidato e fatto per pochi eletti... va tolto dai coglioni con qualche Legge "ad hoc".
Gli italiani si sono accorti che queste logiche corporative hanno affossato l'Italia. Non voglio buttarla in politica... ma vorrei far notare che ultimamente qualcosa nell'emiciclo è cambiato... e forse il Signor Braicovich non se ne è accorto.
E' arrivato probabilmente il momento di spazzare via dalla storia italiana corporazioni, associazioni varie e gruppi di potere in generale che fan male all'economia e alle tasche dei cittadini: ci vuole una Legge che consenta... ANCHE... all'ortolano di vendere sigarette. E non il contrario... una che rivendichi l'esclusivo diritto di vendita delle e-sig ai tabaccai. Ma stiamo scherzando?! Esclusivo diritto?!?! Ma siamo qui ancora a far giochetti da scolaretti delle elementari?
Andiamo a farci quattro risate leggendo l'articolo. Lo scrivo in blu. In nero continuerete a leggere i miei commenti.
SIGARETTA ELETTRONICA | ASSOTABACCAI, NO ALLA VENDITA FUORI DALLE TABACCHERIE
Assotabaccai, l'associazione nazionale dei tabaccai, scende sul piede di guerra, rivendicando l'esclusivo diritto di vendita delle sigarette elettroniche, il cui uso in Italia sta crescendo in maniera costante.
Lo ha fatto presente il Vicepresidente nazionale dell'Ente, Egidio Braicovich, che considera di fondamentale importanza, a tutela dei consumatori, riservare tale diritto alle tabaccherie, anzichè tollerarne la vendita in altri negozi.
[a tutela dei consumatori? Quale tutela può dare un tabaccaio rispetto ad un qualunque altro venditore? Per caso qualcuno di voi quando acquistava foglie secche triturate e prendeva una stecca alla volta ha mai trovato un tabaccaio che gli diceva "No! una stecca intera non te la do perchè ti fa male. Fumi troppo!!!"? Io non l'ho mai trovato... e se devo esser sincero spesso comperavo una stecca intera perchè mi regalavano l'accendino. Quindi? Dov'è la tutela?]
«A vendere le sigarette elettroniche dovrebbero essere solo i tabaccai. Riteniamo che il prodotto che contiene anche nicotina debba essere venduto in esclusiva dai tabaccai a garanzia del consumatore e per offrire più controlli per la vendita solo maggiorenni».
[Il Signor Braicovich dimentica che... il prodotto esiste ANCHE senza nicotina. Anche su quelle vuol "arraffare"? Riguardo ai controlli sulla vendita solo ai maggiorenni basta imporre, prima dell'acquisto, l'esibizione del proprio codice fiscale. La settima e ottava cifra rappresentano l'anno di nascita: problema risolto. Anzi, se devo esser sincero, è meglio fare qualche controllo sugli aderenti all'Assotabaccai che più volte ho visto vendere sigarette a ragazzetti ROM di 12/15 anni. Non era necessario chiedere loro il codice fiscale per capire che erano ultra-minorenni]
Il costo della sigaretta elettronica (una confezione ne contiene due oltre a un sistema per ricaricarle simile a quello di un cellulare) in base ai modelli e alle marche oscilla dai 64 ai 150 euro, ai quali poi si aggiungono le ricariche.
[Forti queste generalizzazioni. Io ho un Provari da 200 €. In che categoria ricado? In quello delle "armi improprie"?]
I tabaccai denunciano danni economici portati dal dilagare del fumo elettronico.
[Ah ecco la vera risposta al tanto clamore (si fa per dire) del Signor Braicovich. Non si poteva cominciare da qui l'articolo? Non era forse meglio e più onesto intellettualmente? Non sarebbe meglio che l'Assotabaccai (anzichè pensare di mettere il "becco" negli "affari" altrui) contrattasse con i nostri Co.Co.Pro una riduzione delle accise in modo tale da aver più margini di guadagno dal momento che denunciano un calo delle vendite? Su dai non cadiamo nel ridicolo...]
«La nostra categoria garantirebbe anche la provenienza del prodotto – spiega Assotabaccai - e l'effettiva composizione di quanto viene inalato, per motivi legati alla salute e alla sicurezza».
[La garanzia della provenienza dei prodotti e l'effettiva composizione di quanto viene inalato può darla chiunque: basta imporla mediante opportune normative che al momento non ci sono]
A questo proposito, Braicovich ricorda i recenti sequestri da parte della Guardia di finanza di sigarette elettroniche e accessori privi dei dati utili a identificare produttore e importatore, oltre che i materiali di composizione.
[Mi ripeto: in questo momento mancano norme chiare e specifiche... e finchè i nostri Co.Co.Pro cazzeggiano sulla scelta del successore di Monti non è certo colpa dei negozianti di e-sig. Poi c'è sempre la fastidiosa generalizzazione. Il Provari viene dagli USA e non credo che negli USA abbiano difficoltà particolari nel fornire le opportune certificazioni. Molti prodotti commercializzati nel mondo vengono preventivamente testati con le normative ASTM americane (American Society for Testing and Materials)]
Solo durante le ultime festività, secondo dati Adoc, sono stati sequestrati circa 3mila pezzi contraffatti. E per i titolari dei negozi le sanzioni elevate possono arrivare fino a 25.800 euro.
[Giusto... anche se "contraffatti" in genere si usa per le borse di Louis Vuitton finte (che spesso son più belle o quanto meno uguali a quelle originali)...]
Attualmente sarebbero 400 mila gli italiani che “svapano”, ovverossia che consumano le sigarette elettroniche. Nel corso dell'ultimo anno il numero dei fumatori di sigaretta elettronica sarebbe aumentato del 25%, per un giro d'affari di oltre 90 milioni di euro annui, considerando che la spesa media annuale si aggira intorno ai 230 euro tra acquisto del kit, ricariche e ricambi.
Le previsioni indicano che, entro la fine del 2013, diventeranno oltre due milioni gli “elettrofumatori”. «Per i tabaccai - sottolinea Braicovich - che solo a Natale, periodo tradizionalmente favorevole alle vendite di sigari e sigarette, hanno visto una contrazione del 10% dei prodotti da fumo, il raggiungimento di tale soglia corrisponderebbe a un calo pari a circa 850 milioni di incassi in meno in un anno».
[Amen. L'Assotabaccai se non riuscuranno a mettere le mani sul "malloppo" delle sigarette elettroniche si batteranno per una Legge che obblighi l'italiano a fumare foglie secche triturate (anche i minorenni, uomini e donne, cani e gatti). Che tristezza. Prepariamoci perchè i prossimi a vantare i diritti a mettere le mani sul "malloppo" saranno quelli della Federfarma.
Non sono un negoziante come qualcuno leggendo questo articolo potrebbe pensare. Sono un utente che grazie alle e-sig ha smesso di spendere soldi a badilate in foglie secche triturate e smesso di aspirare 4000 e rotti sostanze non proprio adatte alla salute fisica.
Ma soprattutto sono una persona a cui da parecchio fastidio continuare a vivere in un paese dove 4 pirla si possono riunire nell'Assopirla per poi scendere in piazza... a pretendere diritti.]
Si sa che il settore delle sigarette elettroniche sta dando molto fastidio a un po' persone. In primis lo Stato (i "nostri" dipendenti Co.Co.Pro.) che non incassa l'accisa sulla nicotica (ops... lapsus... volevo dire "sui tabacchi").
Poi da fastidio ai venditori di foglie secche triturate: l'Assotabaccai.
Già!... ma non tanto per i reali mancati guadagni dalla vendita di foglie secche triturate. Quanto perchè, in genere, l'acquisto di un pacchetto di foglie secche triturate è accompagnato da un caffè... e quando va bene da un cappuccino e una brioches... eh, eh :-D
Sono stato fumatore per diversi lustri... chi credono di far fessi? La maggior parte delle rivendite di foglie secche triturate sono bar... eh eh eh :-D
Il ridicolo dell'articolo sta quindi nelle parole del Signor Braicovich... che ragiona ancora con le vecchie logiche corporative del "io sì e tu no" tali percui quando qualcuno rompe le uova nel paniere di un sistema ingessato, consolidato e fatto per pochi eletti... va tolto dai coglioni con qualche Legge "ad hoc".
Gli italiani si sono accorti che queste logiche corporative hanno affossato l'Italia. Non voglio buttarla in politica... ma vorrei far notare che ultimamente qualcosa nell'emiciclo è cambiato... e forse il Signor Braicovich non se ne è accorto.
E' arrivato probabilmente il momento di spazzare via dalla storia italiana corporazioni, associazioni varie e gruppi di potere in generale che fan male all'economia e alle tasche dei cittadini: ci vuole una Legge che consenta... ANCHE... all'ortolano di vendere sigarette. E non il contrario... una che rivendichi l'esclusivo diritto di vendita delle e-sig ai tabaccai. Ma stiamo scherzando?! Esclusivo diritto?!?! Ma siamo qui ancora a far giochetti da scolaretti delle elementari?
Andiamo a farci quattro risate leggendo l'articolo. Lo scrivo in blu. In nero continuerete a leggere i miei commenti.
SIGARETTA ELETTRONICA | ASSOTABACCAI, NO ALLA VENDITA FUORI DALLE TABACCHERIE
Assotabaccai, l'associazione nazionale dei tabaccai, scende sul piede di guerra, rivendicando l'esclusivo diritto di vendita delle sigarette elettroniche, il cui uso in Italia sta crescendo in maniera costante.
Lo ha fatto presente il Vicepresidente nazionale dell'Ente, Egidio Braicovich, che considera di fondamentale importanza, a tutela dei consumatori, riservare tale diritto alle tabaccherie, anzichè tollerarne la vendita in altri negozi.
[a tutela dei consumatori? Quale tutela può dare un tabaccaio rispetto ad un qualunque altro venditore? Per caso qualcuno di voi quando acquistava foglie secche triturate e prendeva una stecca alla volta ha mai trovato un tabaccaio che gli diceva "No! una stecca intera non te la do perchè ti fa male. Fumi troppo!!!"? Io non l'ho mai trovato... e se devo esser sincero spesso comperavo una stecca intera perchè mi regalavano l'accendino. Quindi? Dov'è la tutela?]
«A vendere le sigarette elettroniche dovrebbero essere solo i tabaccai. Riteniamo che il prodotto che contiene anche nicotina debba essere venduto in esclusiva dai tabaccai a garanzia del consumatore e per offrire più controlli per la vendita solo maggiorenni».
[Il Signor Braicovich dimentica che... il prodotto esiste ANCHE senza nicotina. Anche su quelle vuol "arraffare"? Riguardo ai controlli sulla vendita solo ai maggiorenni basta imporre, prima dell'acquisto, l'esibizione del proprio codice fiscale. La settima e ottava cifra rappresentano l'anno di nascita: problema risolto. Anzi, se devo esser sincero, è meglio fare qualche controllo sugli aderenti all'Assotabaccai che più volte ho visto vendere sigarette a ragazzetti ROM di 12/15 anni. Non era necessario chiedere loro il codice fiscale per capire che erano ultra-minorenni]
Il costo della sigaretta elettronica (una confezione ne contiene due oltre a un sistema per ricaricarle simile a quello di un cellulare) in base ai modelli e alle marche oscilla dai 64 ai 150 euro, ai quali poi si aggiungono le ricariche.
[Forti queste generalizzazioni. Io ho un Provari da 200 €. In che categoria ricado? In quello delle "armi improprie"?]
I tabaccai denunciano danni economici portati dal dilagare del fumo elettronico.
[Ah ecco la vera risposta al tanto clamore (si fa per dire) del Signor Braicovich. Non si poteva cominciare da qui l'articolo? Non era forse meglio e più onesto intellettualmente? Non sarebbe meglio che l'Assotabaccai (anzichè pensare di mettere il "becco" negli "affari" altrui) contrattasse con i nostri Co.Co.Pro una riduzione delle accise in modo tale da aver più margini di guadagno dal momento che denunciano un calo delle vendite? Su dai non cadiamo nel ridicolo...]
«La nostra categoria garantirebbe anche la provenienza del prodotto – spiega Assotabaccai - e l'effettiva composizione di quanto viene inalato, per motivi legati alla salute e alla sicurezza».
[La garanzia della provenienza dei prodotti e l'effettiva composizione di quanto viene inalato può darla chiunque: basta imporla mediante opportune normative che al momento non ci sono]
A questo proposito, Braicovich ricorda i recenti sequestri da parte della Guardia di finanza di sigarette elettroniche e accessori privi dei dati utili a identificare produttore e importatore, oltre che i materiali di composizione.
[Mi ripeto: in questo momento mancano norme chiare e specifiche... e finchè i nostri Co.Co.Pro cazzeggiano sulla scelta del successore di Monti non è certo colpa dei negozianti di e-sig. Poi c'è sempre la fastidiosa generalizzazione. Il Provari viene dagli USA e non credo che negli USA abbiano difficoltà particolari nel fornire le opportune certificazioni. Molti prodotti commercializzati nel mondo vengono preventivamente testati con le normative ASTM americane (American Society for Testing and Materials)]
Solo durante le ultime festività, secondo dati Adoc, sono stati sequestrati circa 3mila pezzi contraffatti. E per i titolari dei negozi le sanzioni elevate possono arrivare fino a 25.800 euro.
[Giusto... anche se "contraffatti" in genere si usa per le borse di Louis Vuitton finte (che spesso son più belle o quanto meno uguali a quelle originali)...]
Attualmente sarebbero 400 mila gli italiani che “svapano”, ovverossia che consumano le sigarette elettroniche. Nel corso dell'ultimo anno il numero dei fumatori di sigaretta elettronica sarebbe aumentato del 25%, per un giro d'affari di oltre 90 milioni di euro annui, considerando che la spesa media annuale si aggira intorno ai 230 euro tra acquisto del kit, ricariche e ricambi.
Le previsioni indicano che, entro la fine del 2013, diventeranno oltre due milioni gli “elettrofumatori”. «Per i tabaccai - sottolinea Braicovich - che solo a Natale, periodo tradizionalmente favorevole alle vendite di sigari e sigarette, hanno visto una contrazione del 10% dei prodotti da fumo, il raggiungimento di tale soglia corrisponderebbe a un calo pari a circa 850 milioni di incassi in meno in un anno».
[Amen. L'Assotabaccai se non riuscuranno a mettere le mani sul "malloppo" delle sigarette elettroniche si batteranno per una Legge che obblighi l'italiano a fumare foglie secche triturate (anche i minorenni, uomini e donne, cani e gatti). Che tristezza. Prepariamoci perchè i prossimi a vantare i diritti a mettere le mani sul "malloppo" saranno quelli della Federfarma.
Non sono un negoziante come qualcuno leggendo questo articolo potrebbe pensare. Sono un utente che grazie alle e-sig ha smesso di spendere soldi a badilate in foglie secche triturate e smesso di aspirare 4000 e rotti sostanze non proprio adatte alla salute fisica.
Ma soprattutto sono una persona a cui da parecchio fastidio continuare a vivere in un paese dove 4 pirla si possono riunire nell'Assopirla per poi scendere in piazza... a pretendere diritti.]