Per me, come del resto credo per molti, lo svapo ha quella continuità che le analogiche non hanno. Mi spiego meglio: lo svapo è sempre pronto, lo teniamo in tasca o legato al collo (io no) e in alcuni momenti fisso in mano. Si svapa e si svapa. Io ne sono un assiduo, ce l'ho sempre pronto e alle volte ne abuso.
La sigaretta ha un ciclo, la si accende, la si gusta e dopo un paio di minuti la si spegne. Il tutto viene cadenzato da questo ciclo inizio-fine; ciò ne rende un vero rituale spesso scaccia stress oppure un meritato intervallo di relax.
Questo rende psicologicamente qualche accensione più importante di altre e qualcuna anche più gustosa.
Accendersi la sigaretta dopo mangiato o dopo il caffè, ad esempio, diventa un abbinamento irrinunciabile che diventa insostituibile da altro, svapo compreso.
Non ci penso. Vado avanti.
Io con le analogiche ho chiuso e l'idea di accendermene una mi schifa; credo che per andar oltre e lasciarsi tutto alle spalle si debba anche uscire dal "modus ragionandi" (maccheronico) del tabagista che è ancora in noi. Quel ciclo si è chiuso e fortunatamente ci si è aperto un altro più salubre e divertente. Finisco il caffè? Continuo a svapare, come prima e lo trovo molto molto appagante!