mjordan79
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Piccolo disclaimer: post lungo (assai). Solo per gli interessati alle storie di un povero nicotinomane, del suo percorso e di come è arrivato fin qui.
Sono mesi che giro in questo mondo, da quando il fumo mi ha fatto pagare qualcosa durante i miei 22 anni di tabagismo incontrollato, fatto di tabacco trinciato "forte", cartine a combustione lenta, quasi 40 cicche al giorno e una ormai troppa abilità nel rollare che facevano si che non smettessi nemmeno nelle situazioni più inconcepibili (potevo arrivare a rollare una sigaretta con una mano sola, sotto la pioggia e con il vento a sfavore). Ero arrivato al punto di fumare inconsciamente, stare serate davanti al PC e ritrovarmi un posacenere pieno senza nemmeno accorgermene. Ero arrivato al punto che in certe occasioni andavo a dormire con una sensazione di asfissia, che il sonno me lo portava via, fra una sensazione di spossatezza e di paura per la devastazione fisica che mi stavo arrecando. Muri e libri gialli, il tormento della cenere sparsa ovunque, la casa appestata da areare il più possibile quando veniva a trovarmi la mia ragazza. Il terrore saliva al pensiero che non riuscivo comunque a smettere, con la convinzione che "domani è un altro giorno e starò meglio", "un paio d'ore e passa tutto", "l'ultima poi mi metto a dormire". La conseguenza era che spesso mi toccava andare a lavorare con pochissime ore di sonno, ubriaco dalla mancanza di riposo e, io che faccio un mestiere "di cervello", questa situazione mi ha anche cominciato a dare problemi sul lavoro (scarsa produttività, difficoltà di apprendimento, bassa concentrazione nel risolvere problemi, bassa motivazione, ecc.). Mi sentivo schiacciato in una morsa, da un lato consapevole del mio male, dall'altro incapace di uscirne. Sono arrivato al punto che l'appagamento arrivava solo nel malessere. Lo svapo per me è stato un motivo di salvezza (ancora presto per dirlo, perdonatemi se mi gratto), tuttavia rappresenta una rottura con la tossicità incontrollata e continua della combustione di sostanze, di cui già da oggi, a soli nemmeno 2 mesi che svapo, già comincio a sentire i primi benefici.
Eppure, nonostante ciò, sento che i vapers siano persone tutto sommato da sgridare. Siete (siamo perché mi ci metto pure io) degli emeriti deficienti e, l'atteggiamento che noi tutti abbiamo verso questo settore, farà si che sarà ancora più ristretto e regolamentato.
Prima di darmi addosso, leggete almeno le mie motivazioni.
Decisi di trovare un'alternativa e mi guardai intorno. Ero molto scettico sullo svapo: confesso che a me le persone che svapano mi sono sempre state antipatiche. Un po perché ero ignorante sui benefici per la salute (non lo reputavo affatto meno nocivo) un po perché chi svapa fa poco e niente per comportarsi in modo idoneo a una società civile: alcuni svapano in luoghi pubblici (ne ho visto uno in un aeroporto), ti vengono vicino, ti costringono a respirare i loro nuvoloni con puzza di frutta chimica che farebbe vomitare un cammello, ti prendono per il culo perché fumi, quasi tu fossi uno sfigato, hanno quell'atteggiamento da nerd (per le ecig, poi, nemmeno fossero scienziati). Insomma, tutta gente che mi veniva voglia di dargli un pugno in testa al primo contatto. Sinceramente parlando, il 90% di quelli che svapavano mi sembravano autentici idioti (e badate, la sensazione non è che sia andata proprio via). Sono quindi stato lontano dal mondo del vaping proprio per questo. Il mio primo contatto con qualcosa di meno devastante è stato con una iQOS di Philip Morris. Vivendo a Milano, non mi è mai passata inosservata la sontuosa embassy che Philip Morris ha aperto. Cosi un giorno, conscio del fatto che io senza tabacco non potevo vivere e che quindi l'unica mia alternativa sarebbe stato sempre e solo qualcosa a base di tabacco, mi decisi ad andare a provarla. Mi fecero fumare 3 stick, uno per ogni gusto disponibile. Mi presentarono il prodotto, come funzionava, quali erano i vantaggi per la salute (pur non presentandolo come un prodotto per smettere di fumare, su questo devo fare un plauso). Il tutto condito dal fatto che la presentazione me la fece una figa da paura, di quelle che quando ti parlano non è che ti viene da rispondere molto (va bene, dettagli). Alla fine della dimostrazione, mi chiesero se volevo tenerla in prova per una settimana, per poi valutare. Rifiutai la prova, dicendo che il prodotto mi aveva cosi tanto convinto che l'avrei comprata immediatamente. Cosi depositai le mie belle 70€ nella tasca di Philip Morris e uscii con la iQOS in mano. L'ho fumata per quasi due mesi, a parte un periodo iniziale un po imbranato (come tutto, bisogna farci l'abitudine) mi dava una sensazione di appagamento e, sebbene non totalmente innocua, già dal primo mese cominciai ad avvertire una sensazione di benessere: non avevo più aritmie, non avevo più fitte ai polmoni, al cuore. Stavo riprendendo a poco a poco l'olfatto, il gusto. Non mi sentivo più spolmonato. Rimasi estasiato da cotanta potenza in quel piccolo strumento che decisi di comprare una stecca di stick a botta, per paura di rimanere senza. "Sto spendendo un patrimonio ma mi sta aiutando a non morire subito, che vuoi che sia", pensai. Passano i giorni, e alla fine mi resi conto che, nonostante meno tossica, stavo comunque inalando delle sostanze che, sebbene in quantità parecchio inferiori, non avrebbero contribuito comunque a delle lunghe aspettative di vita (del resto rischio ridotto può significare poco e niente, quando fra gli agenti coinvolti c'è comunque lo stagno). Mosso quindi dal desiderio di migliorare sempre più, iniziai a guardare qualcosa sullo svapo. Ripeto, ero ignorante e non lo reputavo meno tossico, ma decisi comunque di metterci il naso quanto meno per informarmi. Odio avere pregiudizi non basati su nozioni quantomeno documentate, cosi decisi di vederci più chiaramente. Nella mia ricerca, il primo individuo che mi si presentò davanti fu il Santone dello Svapo. Iniziai a guardare i video sul suo canale: presentava gli armamenti da svapo con una veste che a me è familiare: il format della recensione, con la prova tecnica, delle considerazioni, una conclusione. Un format cosi immediato e godibile che quasi mi divertivo ad ascoltarlo. Cosi, video dopo video, iniziai a capirne un po di più su cos'erano quegli affari infernali in grado di tirare fuori valanghe di vapore. Lui, devo dire, contribuì a spezzare il mio scetticismo. Pensai che in fondo in fondo, quell'uomo barbuto non era proprio il primo deficiente sulla piazza, aveva molti follower e forse qualcosa di vero lo diceva. A tratti antipatico e presuntuoso, ma dopo aver visto decine di ore continuate dei suoi video, capii che in realtà imbracciava un personaggio piuttosto che essere realmente cosi (come del resto è giusto che sia). Pensai, "ci voglio provare pure io", "male che va butto nel cesso qualche centinaio di euro, che vuoi che sia".
Io, prima di comprare qualcosa, sono il classico tipo che si informa. Non compro nulla al caso, niente di cui non sia convinto e niente per cui non conosca i motivi che inducano all'acquisto. Ne consegue che, una volta deciso di iniziare a svapare per cercare di interrompere il mio tabagismo sfrenato, iniziai a consultare articoli, forum, video, recensioni, ecc. ecc. Non me ne fregava niente di atomizzatori fichi, box scintillanti e alla moda. A me serviva semplicemente uno strumento per raggiungere lo scopo. Bello o brutto, economico o costoso. Zero interesse "per l'hardware", l'unico interesse era trovare quello che faceva al caso mio. All'inizio devo ammettere che mi ero quasi scoraggiato: il vaping entry level non mi interessava, anche se oggi è molto diverso da anni fa, quello entry level è stato quello che fece si che mio padre riprendesse in mano la sigaretta dopo un periodo più o meno breve. Pensavo che sarei stato già molto stressato dall'interrompere il mio amore con la sigaretta (le Heets per iQOS, a questo punto) e capii che un ulteriore stress indotto da apparecchiature ciofeche non potevo permettermelo. Di contro, la parte "high end" c'era da capire più di un concetto, c'era da mettersi a interessarsi veramente pena l'abbandono totale dell'idea. Io non potevo permettermi il lusso di tornare alla sigaretta, cosi decisi di comprare qualcosa con il quale potessi avere un aiuto concreto: un qualcosa che, nel caso fallissi, potevo dare solo la colpa a me stesso. I soldi non erano importanti a questo punto, volevo il meglio pur rendendomi conto che in questo mondo di sciocchezze per bambini ce ne sono tante (forse fin troppe). Iniziai, come tutti, a frequentare assiduamente i canali dei "vapers" e ad avere i primi contatti con il modo di ragionare tipico dello svapatore convinto.
Dio solo conosce l'antipatia che provo dinanzi ai convinti, a quelli che ne sanno sempre più di te a prescindere da quanto tu ne sappia. Gente che ti consiglia il Kanthal per il controllo della temperatura, che ti sconsiglia il Kayfun poi se lo compra, di quelli che "lo svapo è il bottom feeder e il dripper", di quelli che l'MTL è roba vecchia, è l'old style, di quelli che sotto ai 55 watt non ne vale la pena, di quelli che la resistenza per l'MTL è 1 Ohm, il resto non serve. Un mix di stupidità selvaggia e pregiudizio che, in qualsiasi settore nella vita io abbia dovuto abbracciare, mi ha solo portato a capire che persone fatte cosi sono le meno affidabili possibili a cui chiedere un consiglio: tendono a negare le evidenze, vivono di fanboysmo convinto e radicale. "Lo svapo non fa male", "Svapate, poco ma svapate", "che lo svapo sia con voi", "iQOS è una merda e quelli che la fumano sono dei deficienti". Può uscire anche un articolo rilevante che possa dare almeno una motivazione scientifica sui danni derivanti dallo svapo che per loro sono stupidaggini, sono finanziati dalle compagnie del tabacco. Non è possibile che lo svapo possa essere nocivo. Veronesi e Polosa dicono che non è vero, punto.
Questo mondo fatto di convinzioni e stereotipi portano le persone a vivere lo svapo non solo come qualcosa di potenzialmente meno nocivo ma come un qualcosa che sia addirittura totalmente innocuo (e qualsiasi persona sana di cervello sa che nel migliore dei casi non è comprovato, semplicemente). Un gioco. Talmente un gioco innocuo che il mercato è arrivato a soddisfare le richieste di questi idioti con box lumineggianti al led, box multimediali con musica, oggetti di finto artigianato a 400 cucuzze al pezzo. La percezione di chi si avvicina a questo mondo è quello indotto dalle persone che lo frequentano: un qualcosa di buono, di salutare, di divertente. Un qualcosa per appagare una passione divertente, come la pesca o la bicicletta. Non piu cambi, telai in carbonio, mulinelli, esche e lenze: qui di divertente c'è la box da 250W super circuitata con gruppo elettrogeno come alimentazione da tenere con 2 mani, il tubo che funziona con la legge di ohm che ti devi calcolare tu sennò ti scoppia in bocca, l'atomizzatore fico col cremoso ma scarso con i tabacchi, lo sfigatello del clone e il fighetto dell'originale, il "genio" delle resistenze che predilige il nickelcromo al titanio che in modalità watt si usa solo in america, a quello che ogni volta che espira deve ricoprire la gente che lo circonda, quasi come se la quantità di vapore espirato corrispondesse alle reali dimensioni del pacco che si porta dietro.
Lasciatevi dire una cosa: che la passione ci può essere, ci sta. Che il divertimento ci sia, ci sta. Ma è tutto come viene presentato che è sbagliato. Lo svapo è nato come uno strumento di aiuto nella disassuefazione da tabacco. Né più né meno. Tale era e tale resta anche oggi. Vedere ragazzini minorenni, anche in età di poco prossime ai 14 anni, che non fumano, ma che fanno domande lasciando intendere una poco velata volontà di iniziare a svapare, mi rabbrividisce.
Per evitare che questo fosse il caso con il tabacco, la legge ha impedito loghi e pubblicità visibili al grande pubblico. Ha proibito le sponsorizzazioni "grafiche" in Formula 1. Ha ristretto e regolamentato. Ha fatto si che mai e poi mai il fumo potesse dare una percezione di qualcosa che fanno i vincenti. Ed ora tutto ciò rischia di apparire nello svapo, semplicemente a causa della stupidità massiva e di una becera propaganda che si fa in onore del Dio Svapo che male non fa.
Il vaper è il nazi-vegano dell'assunzione di nicotina: qualsiasi mezzo, che non sia vapore è da condannare. Sei uno stupido se ti becco con un riscaldatore di tabacco. Solo gli idioti fumano le iQOS. Addirittura vedo che fra alcuni dei massimi influencer del settore ce ne sono alcuni che si permettono di fare video faziosi e screditatori su dispositivi diversi dai vaporizzatori. Fanno video mostrando gli svantaggi di tali dispositivi mostrando faziosamente degli usi impropri, palesando dubbi sul funzionamento basandosi su aspettative improprie, banalizzando il tutto a "tanto sempre tabacco è". Utilizzando a loro favore le stesse motivazioni che per loro costituiscono un punto a favore dello svapo: il nulla, le dichiarazioni di qualche medico blasonato e una totale assenza di studi sul lungo periodo. Dimenticandosi che la nicotina è comunque un veleno, che anche se non ti ammazza nel lungo periodo comunque ti deteriora e ti causa ipertensione, cardiopatie, ecc. ecc. Si nascondono dietro lo slogan del "Nicotina 0". Per lo svapo però tutto è verità assoluta, specie gli studi che ne vanno a favore (magari peggiori di quelli che invece avvallano le potenzialità di un riscaldatore), il riscaldatore costituisce pericolo imminente per tutti, sempre e comunque. Questo è un atteggiamento cretino, qualsiasi forma di lotta al tabacco è valida, anche quelle meno sicure. Io stesso sono passato allo svapo acquisendo consapevolezza che è possibile vivere senza combustione, proprio fumando le iQOS. Ma il vaper medio condanna, sminuisce, distrugge. Solo lo svapo, il resto è frutto delle società di tabacco che vogliono distruggere il vaping, quindi bisogna condannarlo con qualsiasi mezzo possibile. E' un complotto delle multinazionali del tabacco.
Vi dirò, quando di mezzo c'è la salute umana, qualsiasi dispositivo in grado di abbassare di un solo punto percentuale un rischio di morte, merita rispetto. Ma questo il vaper non lo capisce. Da un lato fa il salutista, dall'altro lancia la pietra e nasconde la mano.
Io, se non fosse stato per la mia intraprendenza personale, a causa di queste persone adesso avevo ancora un bel sacchetto di Marlboro Rosso con appiccicato sopra un bel pacchetto di cartine. E adesso, al posto di avere in mano un bel vaporizzatore personale da 130€ con della vaniglia Azhad, stavo sbuffando fumo da combustione da tutti i pori.
Grazie allo svapo, quello vero. Un malaugurio invece a quelli che, ogni giorno, contribuiscono a rendere questo settore un'attività ludica: presto se ne vedranno le conseguenze. Perché un gioco non è: vivere attaccati a un vaporizzatore non è niente di diverso che vivere attaccati a una macchina che consente di vivere. Pure se ha le lucine, pure se è alla moda, pure se produce meno tossicità di qualcos'altro. Sempre dei poveri nicotinomani siete, sempre dei poveri schiavi di una sostanza siete. Di fico non avete nulla. La medicina comunque sconsiglia l'uso alle donne incinte, comunque i minori non possono farlo, comunque avete le solite targhette, comunque vada la medicina non si esprime in termini assoluti con dei verdetti finali, comunque vada ci definisce vapagisti. Domani magari scopriremo che il glicole in 20 anni sminuzza la pleura cosi come oggi sappiamo che l'eternit un materiale tanto innovativo non è.
Divertitevi ma quanto meno non evangelizzate a scatola chiusa, non perdete il senso di investigazione e ricerca. Non prendete per buono tutto quello che vi dicono. Perchè se le compagnie del tabacco hanno interesse nei tabacchi, le compagnie del vaping hanno gli stessi interessi: nessuno può non dire che le società come Vaporesso, HCigar, Lost Vape, Wismec & Co non diventino domani la Philip Morris di oggi. Alcune di loro già si danno più arie, definendosi società di apparecchiature medicali.
Saluti carissimi a chi è arrivato fin qui, ma non vi aspettate che io vi dica "buono svapo" o "che lo svapo sia con voi". Perché di buono non c'è niente se non quello di farvi sentire usciti da qualcosa che ancora c'è e l'augurio che io vi faccio non è di certo quello di continuare a svapare ma quello di poter, un giorno, buttare tutto ed essere finalmente liberi da qualsiasi dipendenza da sostanza. Perché un vaporizzatore è figo tanto quanto una carrozzina. E' solo un altro presidio medico e povero chi ne ha bisogno.
Sono mesi che giro in questo mondo, da quando il fumo mi ha fatto pagare qualcosa durante i miei 22 anni di tabagismo incontrollato, fatto di tabacco trinciato "forte", cartine a combustione lenta, quasi 40 cicche al giorno e una ormai troppa abilità nel rollare che facevano si che non smettessi nemmeno nelle situazioni più inconcepibili (potevo arrivare a rollare una sigaretta con una mano sola, sotto la pioggia e con il vento a sfavore). Ero arrivato al punto di fumare inconsciamente, stare serate davanti al PC e ritrovarmi un posacenere pieno senza nemmeno accorgermene. Ero arrivato al punto che in certe occasioni andavo a dormire con una sensazione di asfissia, che il sonno me lo portava via, fra una sensazione di spossatezza e di paura per la devastazione fisica che mi stavo arrecando. Muri e libri gialli, il tormento della cenere sparsa ovunque, la casa appestata da areare il più possibile quando veniva a trovarmi la mia ragazza. Il terrore saliva al pensiero che non riuscivo comunque a smettere, con la convinzione che "domani è un altro giorno e starò meglio", "un paio d'ore e passa tutto", "l'ultima poi mi metto a dormire". La conseguenza era che spesso mi toccava andare a lavorare con pochissime ore di sonno, ubriaco dalla mancanza di riposo e, io che faccio un mestiere "di cervello", questa situazione mi ha anche cominciato a dare problemi sul lavoro (scarsa produttività, difficoltà di apprendimento, bassa concentrazione nel risolvere problemi, bassa motivazione, ecc.). Mi sentivo schiacciato in una morsa, da un lato consapevole del mio male, dall'altro incapace di uscirne. Sono arrivato al punto che l'appagamento arrivava solo nel malessere. Lo svapo per me è stato un motivo di salvezza (ancora presto per dirlo, perdonatemi se mi gratto), tuttavia rappresenta una rottura con la tossicità incontrollata e continua della combustione di sostanze, di cui già da oggi, a soli nemmeno 2 mesi che svapo, già comincio a sentire i primi benefici.
Eppure, nonostante ciò, sento che i vapers siano persone tutto sommato da sgridare. Siete (siamo perché mi ci metto pure io) degli emeriti deficienti e, l'atteggiamento che noi tutti abbiamo verso questo settore, farà si che sarà ancora più ristretto e regolamentato.
Prima di darmi addosso, leggete almeno le mie motivazioni.
Decisi di trovare un'alternativa e mi guardai intorno. Ero molto scettico sullo svapo: confesso che a me le persone che svapano mi sono sempre state antipatiche. Un po perché ero ignorante sui benefici per la salute (non lo reputavo affatto meno nocivo) un po perché chi svapa fa poco e niente per comportarsi in modo idoneo a una società civile: alcuni svapano in luoghi pubblici (ne ho visto uno in un aeroporto), ti vengono vicino, ti costringono a respirare i loro nuvoloni con puzza di frutta chimica che farebbe vomitare un cammello, ti prendono per il culo perché fumi, quasi tu fossi uno sfigato, hanno quell'atteggiamento da nerd (per le ecig, poi, nemmeno fossero scienziati). Insomma, tutta gente che mi veniva voglia di dargli un pugno in testa al primo contatto. Sinceramente parlando, il 90% di quelli che svapavano mi sembravano autentici idioti (e badate, la sensazione non è che sia andata proprio via). Sono quindi stato lontano dal mondo del vaping proprio per questo. Il mio primo contatto con qualcosa di meno devastante è stato con una iQOS di Philip Morris. Vivendo a Milano, non mi è mai passata inosservata la sontuosa embassy che Philip Morris ha aperto. Cosi un giorno, conscio del fatto che io senza tabacco non potevo vivere e che quindi l'unica mia alternativa sarebbe stato sempre e solo qualcosa a base di tabacco, mi decisi ad andare a provarla. Mi fecero fumare 3 stick, uno per ogni gusto disponibile. Mi presentarono il prodotto, come funzionava, quali erano i vantaggi per la salute (pur non presentandolo come un prodotto per smettere di fumare, su questo devo fare un plauso). Il tutto condito dal fatto che la presentazione me la fece una figa da paura, di quelle che quando ti parlano non è che ti viene da rispondere molto (va bene, dettagli). Alla fine della dimostrazione, mi chiesero se volevo tenerla in prova per una settimana, per poi valutare. Rifiutai la prova, dicendo che il prodotto mi aveva cosi tanto convinto che l'avrei comprata immediatamente. Cosi depositai le mie belle 70€ nella tasca di Philip Morris e uscii con la iQOS in mano. L'ho fumata per quasi due mesi, a parte un periodo iniziale un po imbranato (come tutto, bisogna farci l'abitudine) mi dava una sensazione di appagamento e, sebbene non totalmente innocua, già dal primo mese cominciai ad avvertire una sensazione di benessere: non avevo più aritmie, non avevo più fitte ai polmoni, al cuore. Stavo riprendendo a poco a poco l'olfatto, il gusto. Non mi sentivo più spolmonato. Rimasi estasiato da cotanta potenza in quel piccolo strumento che decisi di comprare una stecca di stick a botta, per paura di rimanere senza. "Sto spendendo un patrimonio ma mi sta aiutando a non morire subito, che vuoi che sia", pensai. Passano i giorni, e alla fine mi resi conto che, nonostante meno tossica, stavo comunque inalando delle sostanze che, sebbene in quantità parecchio inferiori, non avrebbero contribuito comunque a delle lunghe aspettative di vita (del resto rischio ridotto può significare poco e niente, quando fra gli agenti coinvolti c'è comunque lo stagno). Mosso quindi dal desiderio di migliorare sempre più, iniziai a guardare qualcosa sullo svapo. Ripeto, ero ignorante e non lo reputavo meno tossico, ma decisi comunque di metterci il naso quanto meno per informarmi. Odio avere pregiudizi non basati su nozioni quantomeno documentate, cosi decisi di vederci più chiaramente. Nella mia ricerca, il primo individuo che mi si presentò davanti fu il Santone dello Svapo. Iniziai a guardare i video sul suo canale: presentava gli armamenti da svapo con una veste che a me è familiare: il format della recensione, con la prova tecnica, delle considerazioni, una conclusione. Un format cosi immediato e godibile che quasi mi divertivo ad ascoltarlo. Cosi, video dopo video, iniziai a capirne un po di più su cos'erano quegli affari infernali in grado di tirare fuori valanghe di vapore. Lui, devo dire, contribuì a spezzare il mio scetticismo. Pensai che in fondo in fondo, quell'uomo barbuto non era proprio il primo deficiente sulla piazza, aveva molti follower e forse qualcosa di vero lo diceva. A tratti antipatico e presuntuoso, ma dopo aver visto decine di ore continuate dei suoi video, capii che in realtà imbracciava un personaggio piuttosto che essere realmente cosi (come del resto è giusto che sia). Pensai, "ci voglio provare pure io", "male che va butto nel cesso qualche centinaio di euro, che vuoi che sia".
Io, prima di comprare qualcosa, sono il classico tipo che si informa. Non compro nulla al caso, niente di cui non sia convinto e niente per cui non conosca i motivi che inducano all'acquisto. Ne consegue che, una volta deciso di iniziare a svapare per cercare di interrompere il mio tabagismo sfrenato, iniziai a consultare articoli, forum, video, recensioni, ecc. ecc. Non me ne fregava niente di atomizzatori fichi, box scintillanti e alla moda. A me serviva semplicemente uno strumento per raggiungere lo scopo. Bello o brutto, economico o costoso. Zero interesse "per l'hardware", l'unico interesse era trovare quello che faceva al caso mio. All'inizio devo ammettere che mi ero quasi scoraggiato: il vaping entry level non mi interessava, anche se oggi è molto diverso da anni fa, quello entry level è stato quello che fece si che mio padre riprendesse in mano la sigaretta dopo un periodo più o meno breve. Pensavo che sarei stato già molto stressato dall'interrompere il mio amore con la sigaretta (le Heets per iQOS, a questo punto) e capii che un ulteriore stress indotto da apparecchiature ciofeche non potevo permettermelo. Di contro, la parte "high end" c'era da capire più di un concetto, c'era da mettersi a interessarsi veramente pena l'abbandono totale dell'idea. Io non potevo permettermi il lusso di tornare alla sigaretta, cosi decisi di comprare qualcosa con il quale potessi avere un aiuto concreto: un qualcosa che, nel caso fallissi, potevo dare solo la colpa a me stesso. I soldi non erano importanti a questo punto, volevo il meglio pur rendendomi conto che in questo mondo di sciocchezze per bambini ce ne sono tante (forse fin troppe). Iniziai, come tutti, a frequentare assiduamente i canali dei "vapers" e ad avere i primi contatti con il modo di ragionare tipico dello svapatore convinto.
Dio solo conosce l'antipatia che provo dinanzi ai convinti, a quelli che ne sanno sempre più di te a prescindere da quanto tu ne sappia. Gente che ti consiglia il Kanthal per il controllo della temperatura, che ti sconsiglia il Kayfun poi se lo compra, di quelli che "lo svapo è il bottom feeder e il dripper", di quelli che l'MTL è roba vecchia, è l'old style, di quelli che sotto ai 55 watt non ne vale la pena, di quelli che la resistenza per l'MTL è 1 Ohm, il resto non serve. Un mix di stupidità selvaggia e pregiudizio che, in qualsiasi settore nella vita io abbia dovuto abbracciare, mi ha solo portato a capire che persone fatte cosi sono le meno affidabili possibili a cui chiedere un consiglio: tendono a negare le evidenze, vivono di fanboysmo convinto e radicale. "Lo svapo non fa male", "Svapate, poco ma svapate", "che lo svapo sia con voi", "iQOS è una merda e quelli che la fumano sono dei deficienti". Può uscire anche un articolo rilevante che possa dare almeno una motivazione scientifica sui danni derivanti dallo svapo che per loro sono stupidaggini, sono finanziati dalle compagnie del tabacco. Non è possibile che lo svapo possa essere nocivo. Veronesi e Polosa dicono che non è vero, punto.
Questo mondo fatto di convinzioni e stereotipi portano le persone a vivere lo svapo non solo come qualcosa di potenzialmente meno nocivo ma come un qualcosa che sia addirittura totalmente innocuo (e qualsiasi persona sana di cervello sa che nel migliore dei casi non è comprovato, semplicemente). Un gioco. Talmente un gioco innocuo che il mercato è arrivato a soddisfare le richieste di questi idioti con box lumineggianti al led, box multimediali con musica, oggetti di finto artigianato a 400 cucuzze al pezzo. La percezione di chi si avvicina a questo mondo è quello indotto dalle persone che lo frequentano: un qualcosa di buono, di salutare, di divertente. Un qualcosa per appagare una passione divertente, come la pesca o la bicicletta. Non piu cambi, telai in carbonio, mulinelli, esche e lenze: qui di divertente c'è la box da 250W super circuitata con gruppo elettrogeno come alimentazione da tenere con 2 mani, il tubo che funziona con la legge di ohm che ti devi calcolare tu sennò ti scoppia in bocca, l'atomizzatore fico col cremoso ma scarso con i tabacchi, lo sfigatello del clone e il fighetto dell'originale, il "genio" delle resistenze che predilige il nickelcromo al titanio che in modalità watt si usa solo in america, a quello che ogni volta che espira deve ricoprire la gente che lo circonda, quasi come se la quantità di vapore espirato corrispondesse alle reali dimensioni del pacco che si porta dietro.
Lasciatevi dire una cosa: che la passione ci può essere, ci sta. Che il divertimento ci sia, ci sta. Ma è tutto come viene presentato che è sbagliato. Lo svapo è nato come uno strumento di aiuto nella disassuefazione da tabacco. Né più né meno. Tale era e tale resta anche oggi. Vedere ragazzini minorenni, anche in età di poco prossime ai 14 anni, che non fumano, ma che fanno domande lasciando intendere una poco velata volontà di iniziare a svapare, mi rabbrividisce.
Per evitare che questo fosse il caso con il tabacco, la legge ha impedito loghi e pubblicità visibili al grande pubblico. Ha proibito le sponsorizzazioni "grafiche" in Formula 1. Ha ristretto e regolamentato. Ha fatto si che mai e poi mai il fumo potesse dare una percezione di qualcosa che fanno i vincenti. Ed ora tutto ciò rischia di apparire nello svapo, semplicemente a causa della stupidità massiva e di una becera propaganda che si fa in onore del Dio Svapo che male non fa.
Il vaper è il nazi-vegano dell'assunzione di nicotina: qualsiasi mezzo, che non sia vapore è da condannare. Sei uno stupido se ti becco con un riscaldatore di tabacco. Solo gli idioti fumano le iQOS. Addirittura vedo che fra alcuni dei massimi influencer del settore ce ne sono alcuni che si permettono di fare video faziosi e screditatori su dispositivi diversi dai vaporizzatori. Fanno video mostrando gli svantaggi di tali dispositivi mostrando faziosamente degli usi impropri, palesando dubbi sul funzionamento basandosi su aspettative improprie, banalizzando il tutto a "tanto sempre tabacco è". Utilizzando a loro favore le stesse motivazioni che per loro costituiscono un punto a favore dello svapo: il nulla, le dichiarazioni di qualche medico blasonato e una totale assenza di studi sul lungo periodo. Dimenticandosi che la nicotina è comunque un veleno, che anche se non ti ammazza nel lungo periodo comunque ti deteriora e ti causa ipertensione, cardiopatie, ecc. ecc. Si nascondono dietro lo slogan del "Nicotina 0". Per lo svapo però tutto è verità assoluta, specie gli studi che ne vanno a favore (magari peggiori di quelli che invece avvallano le potenzialità di un riscaldatore), il riscaldatore costituisce pericolo imminente per tutti, sempre e comunque. Questo è un atteggiamento cretino, qualsiasi forma di lotta al tabacco è valida, anche quelle meno sicure. Io stesso sono passato allo svapo acquisendo consapevolezza che è possibile vivere senza combustione, proprio fumando le iQOS. Ma il vaper medio condanna, sminuisce, distrugge. Solo lo svapo, il resto è frutto delle società di tabacco che vogliono distruggere il vaping, quindi bisogna condannarlo con qualsiasi mezzo possibile. E' un complotto delle multinazionali del tabacco.
Vi dirò, quando di mezzo c'è la salute umana, qualsiasi dispositivo in grado di abbassare di un solo punto percentuale un rischio di morte, merita rispetto. Ma questo il vaper non lo capisce. Da un lato fa il salutista, dall'altro lancia la pietra e nasconde la mano.
Io, se non fosse stato per la mia intraprendenza personale, a causa di queste persone adesso avevo ancora un bel sacchetto di Marlboro Rosso con appiccicato sopra un bel pacchetto di cartine. E adesso, al posto di avere in mano un bel vaporizzatore personale da 130€ con della vaniglia Azhad, stavo sbuffando fumo da combustione da tutti i pori.
Grazie allo svapo, quello vero. Un malaugurio invece a quelli che, ogni giorno, contribuiscono a rendere questo settore un'attività ludica: presto se ne vedranno le conseguenze. Perché un gioco non è: vivere attaccati a un vaporizzatore non è niente di diverso che vivere attaccati a una macchina che consente di vivere. Pure se ha le lucine, pure se è alla moda, pure se produce meno tossicità di qualcos'altro. Sempre dei poveri nicotinomani siete, sempre dei poveri schiavi di una sostanza siete. Di fico non avete nulla. La medicina comunque sconsiglia l'uso alle donne incinte, comunque i minori non possono farlo, comunque avete le solite targhette, comunque vada la medicina non si esprime in termini assoluti con dei verdetti finali, comunque vada ci definisce vapagisti. Domani magari scopriremo che il glicole in 20 anni sminuzza la pleura cosi come oggi sappiamo che l'eternit un materiale tanto innovativo non è.
Divertitevi ma quanto meno non evangelizzate a scatola chiusa, non perdete il senso di investigazione e ricerca. Non prendete per buono tutto quello che vi dicono. Perchè se le compagnie del tabacco hanno interesse nei tabacchi, le compagnie del vaping hanno gli stessi interessi: nessuno può non dire che le società come Vaporesso, HCigar, Lost Vape, Wismec & Co non diventino domani la Philip Morris di oggi. Alcune di loro già si danno più arie, definendosi società di apparecchiature medicali.
Saluti carissimi a chi è arrivato fin qui, ma non vi aspettate che io vi dica "buono svapo" o "che lo svapo sia con voi". Perché di buono non c'è niente se non quello di farvi sentire usciti da qualcosa che ancora c'è e l'augurio che io vi faccio non è di certo quello di continuare a svapare ma quello di poter, un giorno, buttare tutto ed essere finalmente liberi da qualsiasi dipendenza da sostanza. Perché un vaporizzatore è figo tanto quanto una carrozzina. E' solo un altro presidio medico e povero chi ne ha bisogno.