toniotre

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Buongiorno a tutti, non so se è la sezione corretta per porgervi questa domanda, chiedo scusa se non dovesse esserla.
La domanda è questa con un atomizzatore come lo Iago e svapando principalmente Kentucky in controllo della temperatura, avendo a disposizione solo NIfe48 da 27 e 28 ga, quante spire, su che punta fareste la vostra coil ? Ma soprattutto come impostereste i valori di gradi C° e a che temperatura? Verrebbe anche il discorso delle due campane la S e la D.
Chiedo scusa ma non ho ancora trovato una quadra per questo. Grazie antonio
 

Fox70

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Ciao Antonio e buonasera, non ho lo Iago però utilizzo il Nife48 sullo ION jr. e sul FeV 4,5. Di solito sull'atom Turco, lo ION, utilizzo una coil di 7/8 spire su punta da 2 di nife48 da 28awg per un totale di 0,28/0,30 ohm, impostando come range un wattaggio di 12/13 watt e max 220° (campana piccola e camino lungo).
Invece sul FeV da 23mm. utilizzo il Nife48 da 26 awg con una coil di 0,19/0,2 ohm con 6/7 spire su punta da 2,5 con un range da 16/18 watt e sempre una temperatura intorno ai 220° (campana grande e camino lungo).
 

toniotre

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Ciao Antonio e buonasera, non ho lo Iago però utilizzo il Nife48 sullo ION jr. e sul FeV 4,5. Di solito sull'atom Turco, lo ION, utilizzo una coil di 7/8 spire su punta da 2 di nife48 da 28awg per un totale di 0,28/0,30 ohm, impostando come range un wattaggio di 12/13 watt e max 220° (campana piccola e camino lungo).
Invece sul FeV da 23mm. utilizzo il Nife48 da 26 awg con una coil di 0,19/0,2 ohm con 6/7 spire su punta da 2,5 con un range da 16/18 watt e sempre una temperatura intorno ai 220° (campana grande e camino lungo).
Ciao Fox e grazie, oggi ho provato non ricordo più le spire ma la resistenza finale è di 0.28 ohm punta da 2 28 gauge. ho impostato 11 watt 205° campana piccola e mi pare esca bene.....sto sperimentando non conosco ancora l'atom e mi sono cimentato in TC da poco tempo. Sul fev 4.5 utilizzo il 27 ga su punta da 2.5, consigli un 26ga? Ti ringrazio e....buona notte
 

Fox70

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Sul fev 4.5 utilizzo il 27 ga su punta da 2.5, consigli un 26ga?
Più che consigli, ho due misure di nife48, il 26 ed il 28.
:D
Comunque con il 26 posso affermare che non è affatto male, anzi. Ma io conosco uno che ne sa molto, ma molto più di me sui FeV e soprattutto sull'utilizzo del nife48 in TC. Vero @Nicolasan???
 

Nicolasan

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Sul 4.5 con l’air screw più piccolo, l’awg26 lo trovo forse eccessivo. Nota, peró, che io utilizzo il Fev con il camino corto ed il tank ridotto (configurazione 4.5S). Considera inoltre che non hai poi tanto spazio e, provando ad utilizzare una coil da 3mm ho problemi ad inserire la camera di vaporizzazione che non scende sino alla sua sede (con il clone yftk non mi sembra di ricordare di aver avuto un problema simile). Non ho indagato più tanto ma il problema potrebbe essere legato ai gocciolatori. Questo è un altro motivo per cui fili più spessi potrebbero dare problemi.
Con i cremosi (sto utilizzando solo quelli da due mesi perché ne ho accumulati troppi e con tanta pazienza e buona volontà non sto toccando NET perché voglio smaltirli tutti), quest’estate ho utilizzato quasi sempre una coil di inowire awg24 (che corrisponde ad un awg26 ss304) provata un po’ in tutte le salse:
-diametro coil 2~2.5 mm
-6.5~9.5 spire
-17~25 watt
Puó andare ma l’atom tende a scaldare un po’... troppo. Sarebbe preferibile usare questo tipo di configurazione con più aria (singolo/doppio airflow) e con un drip tip dal foro interno più ampio.
Con il camino standard tendevo a scegliere questo tipo di configurazioni perché ricercavo proprio un po’ più di calore.
Con il camino corto... meglio awg29/28 (2-2.25 con i tab... 2.5 con aromatizzati e creme... 7.5~10.5 spire... 15~20 watt).
L’awg27 tenderei a sceglierlo solo con air screw da almeno 1.4mm.
Gioca molto con il wattaggio... soprattutto se cambi liquido... quel pizzico di calore in più o in meno puó risultare determinante per una buona resa con quel determinato aroma. Resta comunque un atom che va scaldato un minimo per farlo lavorare bene... ma la linea che porta a questa ricerca è piuttosto sottile: giocando con i watt potresti correre il rischio di non vederla e ritrovarti un set up che non lavora in modo ottimale.
Riguardo allo iago... non lo ho ma ho letto qualcosina: eviterei scaldarlo troppo tendendo ad utilizzarlo con un awg28 (max) ma tendendo a preferire configurazioni con 0.28,0.30 senza esagerare con il numero di spire e con un wattaggio corrispondente ad un flusso di calore medio/basso.
Riguardo al discorso temperatura/tc... utilizzando Dicodes tendo a impostare wattaggi che mi permettono di restare con temp di vaporizzazione tra i 200 ed i 230 gradi celsius. Con il nife48 di zivipf uso tcr400. Oltre a giocare con il wattaggio per restare dentro questa forchetta di temp, gioca anche con le cotonature: queste ultime sono molto più importanti e determinanti per la buona riuscita del set up finale.
 

toniotre

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Sul 4.5 con l’air screw più piccolo, l’awg26 lo trovo forse eccessivo. Nota, peró, che io utilizzo il Fev con il camino corto ed il tank ridotto (configurazione 4.5S). Considera inoltre che non hai poi tanto spazio e, provando ad utilizzare una coil da 3mm ho problemi ad inserire la camera di vaporizzazione che non scende sino alla sua sede (con il clone yftk non mi sembra di ricordare di aver avuto un problema simile). Non ho indagato più tanto ma il problema potrebbe essere legato ai gocciolatori. Questo è un altro motivo per cui fili più spessi potrebbero dare problemi.
Con i cremosi (sto utilizzando solo quelli da due mesi perché ne ho accumulati troppi e con tanta pazienza e buona volontà non sto toccando NET perché voglio smaltirli tutti), quest’estate ho utilizzato quasi sempre una coil di inowire awg24 (che corrisponde ad un awg26 ss304) provata un po’ in tutte le salse:
-diametro coil 2~2.5 mm
-6.5~9.5 spire
-17~25 watt
Puó andare ma l’atom tende a scaldare un po’... troppo. Sarebbe preferibile usare questo tipo di configurazione con più aria (singolo/doppio airflow) e con un drip tip dal foro interno più ampio.
Con il camino standard tendevo a scegliere questo tipo di configurazioni perché ricercavo proprio un po’ più di calore.
Con il camino corto... meglio awg29/28 (2-2.25 con i tab... 2.5 con aromatizzati e creme... 7.5~10.5 spire... 15~20 watt).
L’awg27 tenderei a sceglierlo solo con air screw da almeno 1.4mm.
Gioca molto con il wattaggio... soprattutto se cambi liquido... quel pizzico di calore in più o in meno puó risultare determinante per una buona resa con quel determinato aroma. Resta comunque un atom che va scaldato un minimo per farlo lavorare bene... ma la linea che porta a questa ricerca è piuttosto sottile: giocando con i watt potresti correre il rischio di non vederla e ritrovarti un set up che non lavora in modo ottimale.
Riguardo allo iago... non lo ho ma ho letto qualcosina: eviterei scaldarlo troppo tendendo ad utilizzarlo con un awg28 (max) ma tendendo a preferire configurazioni con 0.28,0.30 senza esagerare con il numero di spire e con un wattaggio corrispondente ad un flusso di calore medio/basso.
Riguardo al discorso temperatura/tc... utilizzando Dicodes tendo a impostare wattaggi che mi permettono di restare con temp di vaporizzazione tra i 200 ed i 230 gradi celsius. Con il nife48 di zivipf uso tcr400. Oltre a giocare con il wattaggio per restare dentro questa forchetta di temp, gioca anche con le cotonature: queste ultime sono molto più importanti e determinanti per la buona riuscita del set up finale.
Infatti lo Iago scalda, adesso ho abbassato ancora 10W 195° , cosa intendi per "gioca anche con le cotonature"? ti ringrazio
 

Nicolasan

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La quantità di cotone nella coil, il tipo di cotone, il modo in cui lo ‘lavoriamo’, la lunghezza dei baffi e la loro disposizione influenzano pesantemente l’alimentazione (quantità/velocità) e conseguentemente le temp di vaporizzazione raggiunte dal wire.
Esempio: stessa coil (wire/spire/diametro coil), stesso atom, stesso liquido, stessa box, stesse impostazioni ma cotonature differenti. Con una cotonatura a 17watt raggiungo max 200~205 gradi celsius, con un’altra cotonatura a 14 watt il temp protection si attiva per aver superato il limite dei 230gradi impostati tagliando l’erogazione a 10/11 watt.
Basta poco cotone in più o in meno per variare radicalmente il wattaggio supportato da quel set up ed è anche fondamentale impostare un wattaggio adeguato alla cotonatura utilizzata onde evitare coil sotto o sovralimentate.
Insieme alla composizione del liquido, la cotonatura è l’aspetto fondamentale da tenere in considerazione per regolare il wattaggio.
Ed ecco che potresti ritrovarti con un sistema perfettamente bilanciato a 11 watt... così come potresti raggiungere quel bilanciamento anche con 9-10 watt in più, cambiando la sola cotonatura (raggiungendo le medesime temp di vaporizzazione).
Ovvio che la forchetta del possibile range di wattaggio aumenta vertiginosamente con sistemi che hanno un jfc (sistema di regolazione dell’alimentazione) molto flessibile, camere di vaporizzazione piuttosto ampie ed un AFC molto versatile.
Con un gus, invece, balleranno al massimo 3-4 watt tra una cotonatura ed un’altra (no jfc, sistema di alimentazione molto limitante, camera di vaporizzazione minuscola ed afc molto poco versatile).
 

toniotre

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Esempio: stessa coil (wire/spire/diametro coil), stesso atom, stesso liquido, stessa box, stesse impostazioni ma cotonature differenti. Con una cotonatura a 17watt raggiungo max 200~205 gradi celsius, con un’altra cotonatura a 14 watt il temp protection si attiva per aver superato il limite dei 230gradi impostati tagliando l’erogazione a 10/11 watt.
Basta poco cotone in più o in meno per variare radicalmente il wattaggio supportato da quel set up ed è anche fondamentale impostare un wattaggio adeguato alla cotonatura utilizzata onde evitare coil sotto o sovralimentate.
Insieme alla composizione del liquido, la cotonatura è l’aspetto fondamentale da tenere in considerazione per regolare il wattaggio.
Ed ecco che potresti ritrovarti con un sistema perfettamente bilanciato a 11 watt... così come potresti raggiungere quel bilanciamento anche con 9-10 watt in più, cambiando la sola cotonatura (raggiungendo le medesime temp di vaporizzazione).
Ovvio che la forchetta del possibile range di wattaggio aumenta vertiginosamente con sistemi che hanno un jfc (sistema di regolazione dell’alimentazione) molto flessibile, camere di vaporizzazione piuttosto ampie ed un AFC molto versatile.
Con un gus, invece, balleranno al massimo 3-4 watt tra una cotonatura ed un’altra (no jfc, sistema di alimentazione molto limitante, camera di vaporizzazione minuscola ed afc molto poco versatile).
Grazie Nicolasan per le tue spiegazioni, quindi una cotonatura "abbondante" ha bisogno di più watt, se non ho capito male
 

Nicolasan

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No... generalmente è il contrario: molto cotone rallenta il flusso (pur avendo una autonomia maggiore).
Dipende un po’ anche dal deck ma se vuoi aumentare il wattaggio cercando di mantenere la stessa temp di vaporizzazione proverei a cotonare più morbido (assicurandoti comunque che il cotone sia ben a contatto con tutte le spire della coil in egual modo) ed accorciare i baffi per garantire una maggiore velocità di flusso verso la porzione di cotone a contatto con la res.
Occhio che... con cotonature troppo morbide, potresti riscontrare un po’ di spitback. In quel caso devi bilanciare la quantità di cotone per trovare un compromesso.
Fai attenzione che con certi atom, con cotonature ‘scarse’, al primo tiro (dopo un periodo di inattività di qualche minuto) potresti ritrovarti una goccia di liquido sparata (letteralmente) fuori dal tip: io amo attivare la coil qualche istante prima di iniziare a tirare... in una occasione mi son ritrovato una goccia sparata dritta in un occhio (sciacquato immediatamente... solo un po’ di bruciore temporaneo ma... non è piacevole!).
 

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No... generalmente è il contrario: molto cotone rallenta il flusso (pur avendo una autonomia maggiore).
Dipende un po’ anche dal deck ma se vuoi aumentare il wattaggio cercando di mantenere la stessa temp di vaporizzazione proverei a cotonare più morbido (assicurandoti comunque che il cotone sia ben a contatto con tutte le spire della coil in egual modo) ed accorciare i baffi per garantire una maggiore velocità di flusso verso la porzione di cotone a contatto con la res.
Occhio che... con cotonature troppo morbide, potresti riscontrare un po’ di spitback. In quel caso devi bilanciare la quantità di cotone per trovare un compromesso.
Fai attenzione che con certi atom, con cotonature ‘scarse’, al primo tiro (dopo un periodo di inattività di qualche minuto) potresti ritrovarti una goccia di liquido sparata (letteralmente) fuori dal tip: io amo attivare la coil qualche istante prima di iniziare a tirare... in una occasione mi son ritrovato una goccia sparata dritta in un occhio (sciacquato immediatamente... solo un po’ di bruciore temporaneo ma... non è piacevole!).
Caro Nicolasan, ti ringrazio per le tue spiegazioni e buona serata.......ciaooo
 

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