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Una box dual battery basata su DNA200
Uno degli ostacoli alla diffusione dello straordinario circuito DNA200 è il fatto che prevedeva l'alimentazione tramite 3 celle li-ion il che implicava dimensioni e pesi eccessivi. Evolv puntava sul fatto che le batterie Li-Po 3s erano disponibili in forme geometriche arbitrarie con ingombri ridotti rispetto alle Li-ion 18650, ma evidentemente il mercato non era pronto a passare ai polimeri di litio. Tale ostacolo è stato parzialmente rimosso con l'introduzione del supporto alla configurazione 2s limitando in questo caso la potenza erogabile a 133W. In effetti negli ultimi mesi la tendenza del mercato verso le box dual battery ha ravvivato l'interesse verso il DNA200 con alimentazione 2s.
Questa mini recensione verte su un prodotto recentissimo (Marzo 2016) di Hcigar, la Vt133 che va ad affiancare la Vt200.
Si tratta appunto di una box dual 18650 basata su DNA200 e potenza limitata a 133W. Il circuito è sempre lo stesso ma, automaticamente con il cablaggio dual, la potenza si riduce a 133 W.
Nella configurazione dual la tensione di erogazione massima del DNA200 è 6 V (niente boost, solo buck). Mi limiterò a parlare della realizzazione Hcigar che sulla qualità del circuito Evolv c'è poco da dire se non che si tratta del top di mercato.
Innanzitutto per apprezzare veramente il DNA200 bisogna essere degli smanettoni. Chi non lo fosse farebbe meglio a puntare su una box con circuito Yihi SX330-200 (ad es. IPV5) che costa meno ed è più "compra e svapa". Quindi la consiglio a quegli smanettoni che vogliono lunga autonomia a potenze intorno ai 60-80 W (o 3 giorni di svapo a 20W) o agli smanettoni che svapano intorno ai 100W in TC.
La consiglio anche ai maniaci della precisione (almeno "smanettini" se non smanettoni) che vogliono svapare in TC con il massimo rigore metodologico.
La Vt133 (in mezzo) confrontata con la dual battery P4Y IPV5 (a destra) e con la single battery Yihi SX mini M ( a sinistra). Notate che è addirittura leggermente più bassa della SX.
Il vano portabatterie è molto ben realizzato, ma non si vedono bene le indicazioni sulla polarità delle batterie.
I fori di sfiato sono abbondanti e dovrebbero garantire sicurezza.
Lo schermo è straordinariamente nitido, contrastato e luminoso
Il pulsante fire in plastica è troppo sensibile
PRO | CONTRO |
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Uno degli ostacoli alla diffusione dello straordinario circuito DNA200 è il fatto che prevedeva l'alimentazione tramite 3 celle li-ion il che implicava dimensioni e pesi eccessivi. Evolv puntava sul fatto che le batterie Li-Po 3s erano disponibili in forme geometriche arbitrarie con ingombri ridotti rispetto alle Li-ion 18650, ma evidentemente il mercato non era pronto a passare ai polimeri di litio. Tale ostacolo è stato parzialmente rimosso con l'introduzione del supporto alla configurazione 2s limitando in questo caso la potenza erogabile a 133W. In effetti negli ultimi mesi la tendenza del mercato verso le box dual battery ha ravvivato l'interesse verso il DNA200 con alimentazione 2s.
Questa mini recensione verte su un prodotto recentissimo (Marzo 2016) di Hcigar, la Vt133 che va ad affiancare la Vt200.
Si tratta appunto di una box dual 18650 basata su DNA200 e potenza limitata a 133W. Il circuito è sempre lo stesso ma, automaticamente con il cablaggio dual, la potenza si riduce a 133 W.
Nella configurazione dual la tensione di erogazione massima del DNA200 è 6 V (niente boost, solo buck). Mi limiterò a parlare della realizzazione Hcigar che sulla qualità del circuito Evolv c'è poco da dire se non che si tratta del top di mercato.
- A differenza della Yihi SX, qui il telaio è in lamiera di lega di zinco, estremamente leggero ed adeguatamente robusto.
- Come in altre realizzazioni i fianchi sono in pezzo unico, tenuto in posizione non da magneti ma da un sistema ad incastro molto ben realizzato e meno ballerino dei sistemi a magnete. E' da vedere se terrà bene nel tempo.
- La qualità dei materiali sembra ottima con buona finitura superficiale, ma la costruzione non è molto precisa: probabilmente con la lamiera non si può fare meglio.
- Lo schermo è di qualità straordinaria, contrasto definizione e luminosità superiori, ma è merito di Evolv.
- I 3 pulsanti presenti sono di plastica, probabilmente in Delrin o similari, ottima ma pur sempre plastica.
- Il tasto fire è troppo sensibile, basta poca pressione per attivarlo e questo può essere un problema per chi la tiene in tasca. Se si appoggia la box sul tavolo sul lato del pulsante, il peso è sufficiente ad attivarlo. Ritengo che sia un difetto abbastanza grave.
- Le dimensioni esterne (93x56x25) sono molto contenute per essere un dual battery, si vedano le foto in fondo.
- La manualistica acclusa, un foglietto ripiegato in 4 parti è scandalosa. Praticamente hanno preso le istruzioni della Vt200 e ci hanno cambiato il titolo. E' pieno di errori e, udite udite, dice che la box ha 3 celle lipo. Dice anche che per certe funzioni bisogna schiacciare ripetutamente il tasto fire a distanza di meno di 7 secondi tra una premuta e l'altra (ovviamente è 0.7 secondi).
- Il prezzo n egli USA è di 150 $ circa ma si trova in offerta per 110$. In Inghilterra la vendono a 100-120 sterline, in Italia non è ancora disponibile. Diciamo che 120-130 € sarebbero il suo giusto prezzo. Un prezzo maggiore ai 150€ porterebbe ad un inevitabile confronto con la nuovissima SX450 Q che verosimilmente costerà sui 200€ e potrà vantare una qualità costruttiva impareggiabile (se verrà mantenuta la tradizione qualitativa della M ed ML class) oltre che un design strepitoso. Molto dipenderà anche dal software per PC di controllo della SX450 che dovrà necessariamente confrontarsi con escribe, confronto molto arduo.
Innanzitutto per apprezzare veramente il DNA200 bisogna essere degli smanettoni. Chi non lo fosse farebbe meglio a puntare su una box con circuito Yihi SX330-200 (ad es. IPV5) che costa meno ed è più "compra e svapa". Quindi la consiglio a quegli smanettoni che vogliono lunga autonomia a potenze intorno ai 60-80 W (o 3 giorni di svapo a 20W) o agli smanettoni che svapano intorno ai 100W in TC.
La consiglio anche ai maniaci della precisione (almeno "smanettini" se non smanettoni) che vogliono svapare in TC con il massimo rigore metodologico.
La Vt133 (in mezzo) confrontata con la dual battery P4Y IPV5 (a destra) e con la single battery Yihi SX mini M ( a sinistra). Notate che è addirittura leggermente più bassa della SX.
Il vano portabatterie è molto ben realizzato, ma non si vedono bene le indicazioni sulla polarità delle batterie.
I fori di sfiato sono abbondanti e dovrebbero garantire sicurezza.
Lo schermo è straordinariamente nitido, contrastato e luminoso
Il pulsante fire in plastica è troppo sensibile
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