- Registrato
- 2 Gen 2013
- Messaggi
- 1.517
- Gradimento
- 146
- Punti
- 113
- Località
- Monza e Brianza
- Dispositivi in uso
- VTC Mini
- Atomizzatori in uso
- Kayfun tutti...
Tutti noi ci saremo chiesti dell'origine della sigaretta elettronica. Le notizie sono, guardacaso..., "fumose"... per non dire "vaporose" (giusto per rimanere a tema).
Bene! L'inventore è Mister Lik... un cinese naturalmente. Curioso il fatto che, indirettamente, collabori con la Imperial Tobacco.
Il segreto di Mister Lik: “Così ho inventato il fumo elettronico”
Il padre della e-cigarette l’ha creata nel 2002. “Ci ho pensato mentre ero nella vasca da bagno”
LONDRA. "Mio padre è morto di cancro ai polmoni e io ho fumato tre pacchetti di sigarette al giorno per trent'anni. Ora spero che la mia invenzione salvi la vita a tutti i fumatori incalliti come me ". Hon Lik è l'inventore della sigaretta elettronica: l'ha creata nel 2002. Brevettata la sua invenzione attraverso una società di Hong Kong, qualche anno dopo il signor l'ha venduta alla Fontem Ventures, la multinazionale che adesso lo ha assunto come consulente e lo porta in giro per il mondo a pubblicizzare il prodotto. Di sigarette elettroniche, naturalmente, ne esistono oggi vari modelli, in concorrenza e spesso anche in contenzioso legale fra loro: ma è innegabile che il "padre" della prima sia questo cinese 59enne con l'aria dello scienziato - quale in effetti è: ha una laurea in Farmacologia - che parla attraverso un interprete in una saletta di un albergo vicino al parlamento di Westminster.
Come è nata la sua idea?
"Nella vasca da bagno. Attaccandomi al corpo uno di quegli speciali cerotti per smettere di fumare. Avevo provato tutti i metodi, nessuno aveva funzionato: e ho pensato che non mi dava minimamente la stessa sensazione di fumare. Mancava qualcosa: il fumo, innanzi tutto. Così ho pensato a una sigaretta che funziona alimentando vapore con la corrente elettrica".
A cosa voleva arrivare?
"Volevo creare la sensazione del fumo. Avevo bisogno di una fonte di energia che alimentasse il vapore è l'elettricità sembrava quella giusta. Il difficile è far stare tutto dentro un minuscolo cilindro. Dentro una sigaretta ".
Qual è stato il suo percorso prima dell'invenzione?
"Sono arrivato qui dopo una vita passata a studiare la medicina tradizionale cinese. Ma sono stato anche un fumatore: ho fumato tre pacchetti al giorno per trent'anni. E mio padre è morto di cancro ai polmoni".
Cosa si aspetta dalla sigaretta elettronica?
"Credo che potrebbe lasciare una traccia positiva per l'umanità ".
Sembra sincero, nel suo desiderio di affermarsi come un benefattore, ma qualcuno pensa che il dottor Hon sia come minimo ingenuo. La Fontem Ventures, infatti, è una sussidiaria dell'Imperial Tobacco, una delle più grandi aziende di sigarette al mondo. I critici dell'iniziativa sostengono che le sigarette elettroniche sono una specie di "cavallo di Troia" utilizzato dall'industria del tabacco per indurre la gente a continuare a fumare comunque qualcosa, a rimanere in qualche misura dipendente, se non proprio dalla nicotina, dal gesto e dall'abitudine, e magari a fumare entrambe, le e-sigarette e le sigarette tradizionali. Il fatturato annuo mondiale è cresciuto da 80 milioni di dollari nel 2010 a 7 miliardi oggi e si calcola che arriverà a 40 miliardi nel 2024. Non c'è da sorprendersi che Big Tobacco punti sulle sigarette elettroniche.
Dottor Hon, lavorare per l'Imperial Tobacco, per uno che vuole salvare l'umanità dal cancro ai polmoni, non è un po' come se la Croce Rossa fosse di proprietà di una fabbrica di armi?
"Critiche e dubbi sono legittimi, anzi benvenuti, quando ci si trova davanti a un nuovo prodotto e il mio è non solo nuovo, ma rivoluzionario. L'importante è però informare correttamente i consumatori. I dati si possono riassumere così: se 100 è il rischio di malattie per chi fuma sigarette tradizionali, 5 è il rischio per chi fuma sigarette elettroniche".
Ma non le pare di lavorare per il nemico?
"Le statistiche indicano che il 99% dei fumatori di sigarette elettroniche sono ex-fumatori di sigarette tradizionali o persone che fumano meno sigarette tradizionali perché sono passate anche a quelle elettroniche. Solo l'1% circa dei consumatori sono giovani che non hanno mai fumato prima e che, secondo i nostri critici, potrebbero poi passare a fumare anche le normali sigarette".
Ha mai sentito parlare del cavallo di Troia?
"Ha a che fare con l'antica Grecia, se non sbaglio".
Sì, e in Galles pensano che le e-sigarette siano appunto una specie di cavallo di Troia del fumo in generale, perciò vogliono metterle al bando nei luoghi pubblici.
"E' giusto vietare il fumo, ogni tipo di fumo, in determinati ambienti, penso a ospedali e scuole, per esempio, so che anche altri paesi considerano misure simili. Ma quello delle e-sigarette non è nocivo. Occorre distinguere".
La fonte è
Bene! L'inventore è Mister Lik... un cinese naturalmente. Curioso il fatto che, indirettamente, collabori con la Imperial Tobacco.
Il segreto di Mister Lik: “Così ho inventato il fumo elettronico”
Il padre della e-cigarette l’ha creata nel 2002. “Ci ho pensato mentre ero nella vasca da bagno”
LONDRA. "Mio padre è morto di cancro ai polmoni e io ho fumato tre pacchetti di sigarette al giorno per trent'anni. Ora spero che la mia invenzione salvi la vita a tutti i fumatori incalliti come me ". Hon Lik è l'inventore della sigaretta elettronica: l'ha creata nel 2002. Brevettata la sua invenzione attraverso una società di Hong Kong, qualche anno dopo il signor l'ha venduta alla Fontem Ventures, la multinazionale che adesso lo ha assunto come consulente e lo porta in giro per il mondo a pubblicizzare il prodotto. Di sigarette elettroniche, naturalmente, ne esistono oggi vari modelli, in concorrenza e spesso anche in contenzioso legale fra loro: ma è innegabile che il "padre" della prima sia questo cinese 59enne con l'aria dello scienziato - quale in effetti è: ha una laurea in Farmacologia - che parla attraverso un interprete in una saletta di un albergo vicino al parlamento di Westminster.
Come è nata la sua idea?
"Nella vasca da bagno. Attaccandomi al corpo uno di quegli speciali cerotti per smettere di fumare. Avevo provato tutti i metodi, nessuno aveva funzionato: e ho pensato che non mi dava minimamente la stessa sensazione di fumare. Mancava qualcosa: il fumo, innanzi tutto. Così ho pensato a una sigaretta che funziona alimentando vapore con la corrente elettrica".
A cosa voleva arrivare?
"Volevo creare la sensazione del fumo. Avevo bisogno di una fonte di energia che alimentasse il vapore è l'elettricità sembrava quella giusta. Il difficile è far stare tutto dentro un minuscolo cilindro. Dentro una sigaretta ".
Qual è stato il suo percorso prima dell'invenzione?
"Sono arrivato qui dopo una vita passata a studiare la medicina tradizionale cinese. Ma sono stato anche un fumatore: ho fumato tre pacchetti al giorno per trent'anni. E mio padre è morto di cancro ai polmoni".
Cosa si aspetta dalla sigaretta elettronica?
"Credo che potrebbe lasciare una traccia positiva per l'umanità ".
Sembra sincero, nel suo desiderio di affermarsi come un benefattore, ma qualcuno pensa che il dottor Hon sia come minimo ingenuo. La Fontem Ventures, infatti, è una sussidiaria dell'Imperial Tobacco, una delle più grandi aziende di sigarette al mondo. I critici dell'iniziativa sostengono che le sigarette elettroniche sono una specie di "cavallo di Troia" utilizzato dall'industria del tabacco per indurre la gente a continuare a fumare comunque qualcosa, a rimanere in qualche misura dipendente, se non proprio dalla nicotina, dal gesto e dall'abitudine, e magari a fumare entrambe, le e-sigarette e le sigarette tradizionali. Il fatturato annuo mondiale è cresciuto da 80 milioni di dollari nel 2010 a 7 miliardi oggi e si calcola che arriverà a 40 miliardi nel 2024. Non c'è da sorprendersi che Big Tobacco punti sulle sigarette elettroniche.
Dottor Hon, lavorare per l'Imperial Tobacco, per uno che vuole salvare l'umanità dal cancro ai polmoni, non è un po' come se la Croce Rossa fosse di proprietà di una fabbrica di armi?
"Critiche e dubbi sono legittimi, anzi benvenuti, quando ci si trova davanti a un nuovo prodotto e il mio è non solo nuovo, ma rivoluzionario. L'importante è però informare correttamente i consumatori. I dati si possono riassumere così: se 100 è il rischio di malattie per chi fuma sigarette tradizionali, 5 è il rischio per chi fuma sigarette elettroniche".
Ma non le pare di lavorare per il nemico?
"Le statistiche indicano che il 99% dei fumatori di sigarette elettroniche sono ex-fumatori di sigarette tradizionali o persone che fumano meno sigarette tradizionali perché sono passate anche a quelle elettroniche. Solo l'1% circa dei consumatori sono giovani che non hanno mai fumato prima e che, secondo i nostri critici, potrebbero poi passare a fumare anche le normali sigarette".
Ha mai sentito parlare del cavallo di Troia?
"Ha a che fare con l'antica Grecia, se non sbaglio".
Sì, e in Galles pensano che le e-sigarette siano appunto una specie di cavallo di Troia del fumo in generale, perciò vogliono metterle al bando nei luoghi pubblici.
"E' giusto vietare il fumo, ogni tipo di fumo, in determinati ambienti, penso a ospedali e scuole, per esempio, so che anche altri paesi considerano misure simili. Ma quello delle e-sigarette non è nocivo. Occorre distinguere".
La fonte è
Accedi
o
Registrati
per vedere questo contenuto.