Qui la questione è la differenza tra una box in VW e una in TC la coil, ma soprattutto il cotone è messo peggio in TC. Ed ammetto che è una cosa strana.
Primo suggerimento: verifica tutte le impostazioni di AF sul pc prima e sulla box dopo che siano quelle che ti aspetti. Ovvero che non ci sia pre-heat, che il giusto profilo abbia la giusta curva TFR (ti confermo che Nifetal70 è il profilo SE corretto). Poi flasha nuovamente sulla box e fai dei tiri con il monitoraggio attivo.
A me è capitato che in giro, immerso in una forte luce solare, ed essendo mezzo ciecato con i testi piccoli, di aver pasticciato i menù direttamente sulla box e impostato un profilo TFR diverso al profili NF30 (i menù sulla box con AF ti permettono di gestire tutte le impostazioni che vedi dal pc) o di attivare il pre-heat.
Altro suggerimento verificare la cotonatura e se la box taglia in erogazione: la cotonatura in TC va un pelo più leggera, il cotone oppone pochissima resistenza quando infilato, in questo modo noto che in TC il liquido arriva più costantemente alla coil (soprattutto al centro) e la box non taglia. Noto che quando il circuito interviene a tagliare la durata della coil ne risente.
Vedo che usi fili molto fini, mentre la mia esperienza è che con TC quando hai più superficie di vaporizzazione meglio lavora, per questo si fanno una o due spire in più (quindi, dove è possibile, io uso quasi sempre le 7 spire come hai fatto te), ma per aumentare ancora l'ideale è usare 0.32mm o meglio ancora (quando possibile) 0.35mm.
Inoltre per mia esperienza usando fili spessi (il mio preferito è diventato il 0.35mm e probabilmente in futuro prenderò anche lo 0.40mm) posso modulare meglio i watt in funzione della temperatura massima rilevata.
Provo a spiegarmi meglio: un filo più spesso in VW (o in meccanico) richiede wattaggi alti per vaporizzare ad un heat flux arancio-rosso (220-240 mW/mm² tra 17-20W), ma se al circuito faccio erogare 14W (quindi un heat flux 180-200 mW/mm²) in TC noto che la coil vaporizza bene ad una temperatura massima di 190-200C.
Bene! A questo punto verifico che l'atom:
- non generi condensa imprevista (la condensa aumenta a vaporizzazione a bassa temperatura e bassa energia)
- o non la temperatura troppo bassa (sotto i 170, limite minimo minimo, secondo me non lavora bene)
- o non salga troppo di temperatura
- o non esca vaporo troppo caldo
e, nel caso, regolo i watt di conseguenza (alzando nei primi due casi e abbassando nei secondi due).
Con la maggior parte degli atom "canonici" (per capirci stile By-ka, millenium, etc) a mio gusto il NiFe30 lavora bene con 7 @ di 0.35mm a 14W medi rilevando una variazione di temperatura in erogazione tra 180-210 C (a me piace quando è abbastanza stabile tra 190-200 C).
Nel caso del Vs con la stessa build la faccio lavorare tra 16-18w tra 190-200 C e sento un vapore sempre poco caldo.
Se si preferisce erogare meno watt si usa il filo da 0.32mm (circa un paio di watt in meno) fino a 0.28mm (un altro paio di watt in meno). Ma già con il 29ga, 0.32mm, noto che la coil caramelizzi prima.
Riassumendo:
- in TC più superficie (idealmente sia in lunghezza coil che in spessore filo) di contatto con il liquido =(circa) maggior durata della coil.
Quindi: maggior superficie da dare in pasto al cumulo di zuccheri questi impiegano più tempo, o meglio più millimetri, per saturare la superficie
- se in VW, ma soprattutto se in meccanico il diametro del filo richiede una maggior erogazione di energia dalla cella, che si traduce in Wattaggio alto ==> in TC significa che erogando un Wattaggio più basso si può gestire un range di temperatura più ampio sotto la soglia del cut off (che solitamente sta a 215/220 C, massimo 230 che però io sconsiglio).
Tradotto se la geometria della mia coil (in materiale per VW) in meccanico chiede 17-20 W alla cella, allora in TC posso lavorare al di sotto di quei valori per poter attestarmi con maggiori possibilità ad una temperatura costante vicina al mio ideale (per esempio 190C).
In questo caso l'erogazione diventa un pelo più lenta raggiungendo la temperatura massima progressivamente e mantenendola per più tempo, e su più superficie, senza surriscaldare.
Quindi: per una vaporizzazione ottimale su una superficie maggiore alla temperatura ideale è necessaria minore energia (heat capacity).
Per quel che riguarda le mie pico (25 e 75 X, non ho la 75 normale) noto che hanno un comportamento abbastanza in linea con la mia DNA e le mie Dicodes: all'incirca la lettura coil si discosta raramente e anche l'andamento della temperatura è circa simile.
Noto che registrano temperature circa 5 gradi inferiori e per questo le uso considerando un coefficiente di errore più ampio (+ o - 5-10 gradi) rispetto a Dicodes (+ o - 3 gradi), ovvero se con dicodes sarei tranquillo anche impostando un cut off di 220 C, con la pico imposto un cut off più basso per essere sicuro che non arrivo a strinare il cotone.
Se devi prendere una box hi-end per TC allora pensa ad una dicodes, lascia perdere DNA: la qualità dipende molto da come viene assemblata la box (soprattutto i collegamenti chip-set tazza e le saldature), perchè evolv fornisce solo chip-set e non assembla box, per cui meglio lasciar perdere gli assemblaggi asiatici. Quindi per avere un buon prodotto vai a spendere un cifra poco più bassa di Dicodes.
Tra le Dicodes la miglior scelta resta la
microMINI per ergonomia e comodità: schermo sotto gli occhi, dimensioni e peso e solidità che le permettono di stare in piedi su un piano con maggiore sicurezza rispetto alla micro (che è ottima, ma vola via con molta facilità e ha lo schermo frontale che non è consultabile in diretta), inoltre ha l'accesso all'atom molto più comodo rispetto alle versioni SBS (nelle quali agire su afc, jfc e top cap diventa più scomodo).
Che dire? Buon compleanno a te, quando sarà il momento, altrimenti buon natale.