Nicolasan
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Perdona se non avevo colto alcune cose che avevi già scritto e precisato.
Soprattutto quando ci sono altri post tra quello a cui vuoi rispondere e la tua effettiva risposta.
Mi era rimasto impresso il concetto di produzione e tipo di vapore simile!
Chi sa perché pensavo anche tu avessi usato in Red V di Scolari che secondo me è durissimo da mandar giù nell’atom da te scelto.
Piccola precisazione riguardo agli spazzolini. Intendo sempre quelli con setole di nylon. Concordo sul fatto che quelli con setole di ferro abbia poco senso usarli pur ritenendo che una grattata con quelli compromette coil e wire meno di quanto faccia un dryburn (in generale ed ancor più se ci sono residui sulla coil).
Dopo diverse prove mi sono convinto (che come tutte le convinzioni di questo mondo spesso con il tempo siam costretti a rivalutare ed a ricrederci) che una coil che ha subito un dryburn si incrosta prima (e questo processo è esponenziale alla temperatura massima raggiunta dalla coil e dall’eventuale quantità di residui organici che abbiamo eventualmente bruciato). Concettualmente le contact mi piacciono tanto ma le evito proprio perché hanno bisogno di un minimo di attivazioni a secco (che faccio ad intermittenza e a non più di 5 watt anche con lo 0.35).
Con il tempo ho imparato a fare delle contact quasi perfette direttamente avvolgendo il wire sul jig ma, senza preattivazione, presentano sempre qualche hs che non riesco a togliere se non con quella attivazione a secco. Inutilizzabili in tc (mentre sono piuttosto precise se le si preattiva)
Soprattutto quando ci sono altri post tra quello a cui vuoi rispondere e la tua effettiva risposta.
Mi era rimasto impresso il concetto di produzione e tipo di vapore simile!
Chi sa perché pensavo anche tu avessi usato in Red V di Scolari che secondo me è durissimo da mandar giù nell’atom da te scelto.
Piccola precisazione riguardo agli spazzolini. Intendo sempre quelli con setole di nylon. Concordo sul fatto che quelli con setole di ferro abbia poco senso usarli pur ritenendo che una grattata con quelli compromette coil e wire meno di quanto faccia un dryburn (in generale ed ancor più se ci sono residui sulla coil).
Dopo diverse prove mi sono convinto (che come tutte le convinzioni di questo mondo spesso con il tempo siam costretti a rivalutare ed a ricrederci) che una coil che ha subito un dryburn si incrosta prima (e questo processo è esponenziale alla temperatura massima raggiunta dalla coil e dall’eventuale quantità di residui organici che abbiamo eventualmente bruciato). Concettualmente le contact mi piacciono tanto ma le evito proprio perché hanno bisogno di un minimo di attivazioni a secco (che faccio ad intermittenza e a non più di 5 watt anche con lo 0.35).
Con il tempo ho imparato a fare delle contact quasi perfette direttamente avvolgendo il wire sul jig ma, senza preattivazione, presentano sempre qualche hs che non riesco a togliere se non con quella attivazione a secco. Inutilizzabili in tc (mentre sono piuttosto precise se le si preattiva)