ciccionicosia

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Ciao a tutti ragazzi,
mi è sorto qualche dubbio nei dati visualizzati e calcolati dalla mia box e spero che voi possiate aiutarmi a capire qualcosa di più.

Sto utilizzando nel Bishop un filo Zivipf Nife48 28g 0.32 regolarmente pulito con Alcol alimentare sulla box Dicodes Sbs qi con montata sopra una 18350 della Vapcell le cui specifiche sono 9A di massima scarica continua e Rated Voltage 3.6V - 3.7.
Informandomi meglio sulla questione batterie tramite un video su youtube molto dettagliato al riguardo di alkemikosvapo credo di aver capito che dalla divisione di questi fattori V/A si può ottenere un valore ohm della resistenza e le coil fatte non dovrebbero scendere al di sotto di questo valore.
9/3.6= 0.4 ohm

Ho visto il video solo dopo e purtroppo però avevo comprato solo questo filo da 0.32, quindi avevo provato comunque a montarci su una coil da 7@ a 2.5 di diametro che la box segnava 0.35 ohm e dopo le prime svapate si è assestata a 0.34; dopo aver fatto la calibrazione della temperatura (init>process>confirm), inizio a svapare e sembra andare tutto correttamente cioè la box taglia effettivamente a 220 e riduce i watt; però mi vengono dei dubbi sugli altri dati poichè al momento della svapata gli ohm salgono e poi al diminuire della temperatura tornano a scendere.

Ho impostato 14W (=heatflux 220 su steamengine) ma durante la svapata la box segna che eroga 7.5-11.5W per raggiungere e stabilizzare la temperatura impostata di 210 - 220°.

Per aumentare gli ohm (>0.4) utillizzando lo stesso filo dovrei fare 9 spire che non credo si possano mettere nel bishop perchè già 7 risultano essere al limite massimo vista la distanza tra le due viti ed il piccolo deck.

Vorrei capire se è una cosa normale (questo dato 0.6ohm) o forse ho sbagliato ad utilizzare questo filo che dovrebbe essere troppo spesso per questa batteria o forse sbaglio qualcos'altro.
Inserisco di seguito le foto risultanti da quanto scritto sopra, la svapata secondo me risulta un pò troppo morbida/debole rispetto alla modalità in variwatt dove utilizzo Ka1 5@ 2.25

Grazie anticipatemente, auguro a tutti un buon weekend

calibrazione:
photo_2023-12-09_12-11-20.jpg


post svapata; se diminuisco la temperatura a 205°-210° gradi i valore V in questa schermata salgono 3.6-3.7 ma con 220° sta a 3.5V
photo_2023-12-09_12-11-36.jpg

post svapata se entro in quest'altro menu che inidica la temperatura/ohm vedo che raggiunge fino agli 0.49 ohm e scende gradualmente assieme alla temperatura fino a 0.35 a 19-20°
photo_2023-12-09_12-11-44.jpg

coil a 7 spire
photo_2023-12-09_12-11-49.jpg
 
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FabTwo

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Incomincia a rigenerare nuovamente distanziando maggiormente le spire tra loro, mi sembrano davvero troppo vicine, serrando bene il filo con le viti...Per la lettura dei valori ti allego una guida di Dino che potrà farti chiarezza su alcuni punti che hai citato.

 

ciccionicosia

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Per la lettura dei valori ti allego una guida di Dino che potrà farti chiarezza su alcuni punti che hai citato.


Grazie mille, purtroppo non avevo visto questo post, secondo questa guida ho fatto tutto correttamente ad esclusione che nella calibrazione ho fatto prima process e per ultimo confirm come visto in un altro video su youtube di svaprolet.

Ho capito quindi che è normale che il valore ohm sale fino agli 0.6 ohm.
Ho alzato la temperatura a 230° e mi sembra vada molto meglio e sto apprezzando di piu' il kentucky usa.
Mi rimane un ultimo dubbio; non ho capito se è possibile sperimentare utilizzando sempre questa batteria altre coil con ohm piu bassi quindi per esempio realizzando 5@ a 2.25 di Nife48 (= 0.23 ohm)
 

Sva3d

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non ho capito se è possibile sperimentare utilizzando sempre questa batteria altre coil con ohm piu bassi quindi per esempio realizzando 5@ a 2.25 di Nife48 (= 0.23 ohm)
Assolutamente sì, non c'è nessun problema di sorta, quelli sono i valori resistivi del Nife48. Ho zero esperienza su circuiti Dicodes, ma su DNA viene fatta una prima lettura a resistenza fredda e quello viene memorizzato nel circuito, quindi non esiste funzionalità di blocco Ohm come con ArcticiFox o altri circuiti.
Il valore resistivo che aumenta è normale, poi ci pensa il circuito, internamente, a regolare il tutto.
 

FabOne

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Innanzitutto il manuale del circuito dicedes extrem v3 che è montato sulla nanetta (sbs QI), ovvero quello ad un singolo tasto:

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Poi partiamo da qui a fare chiarezza:
post svapata; se diminuisco la temperatura a 205°-210° gradi i valore V in questa schermata salgono 3.6-3.7 ma con 220° sta a 3.5V
photo_2023-12-09_12-11-36.jpg
Il voltaggio indicato nella schermata in fase di erogazione (visibile per qualche secondo dopo la fine dell'erogazione) è quello stimato della batteria:

1702283521083.png



Poi parliamo della resistenza:
  • lo modalità a temperatura controllata si base su resistenze realizzate con materiali specifici la cui proprietà principale è che al variare della temperatura del materiale varia anche la sua impedenza: in steam engine si possono vedere le curve TFR di ogni materiale che fissano a determinati punti di temperatura l'escursione di impedenza. DNA può sfruttare queste curve TFR, mentre la maggior parte degli altri circuiti, compreso dicodes, invece sfrutta il parametro TCR (che deve essere fornito dal produttore e deve essere preciso, in questo Zivipf è il più affidabile) che è una costante su cui si basa un algoritmo che il circuito usa per determinare la fluttuazione dell'impedenza.
  • I materiali sono: SS (acciaio 304, 316, 316l), Ti (...tanio), NiFe (lega di nichel e ferro, il numero successivo indica la percentuale di uno dei due componenti, per Zivpf 30 o 48 indicano la percentuale di Ni, mentre per steam engine Nifethal (copyright dell'azienda Kanthal) 70 o 52 indica la percentuale di Fe), Ni (...chel, spesso indicato con Ni200, lega di Nichel almeno al 94,6%, a volte definito nichel puro).
  • Questi materiali sono inutilizzabili con modalità diverse dal controllo temperatura (quindi no variwatt, no varivolt, no assolutamente bypass e tantomeno meccanico senza circuito).
  • unica eccezione l'acciaio, SS, il quale ha una variabilità di impedenza talmente scarsa che può essere usato anche in Variwatt. Cosa che lo rende anche il materiale più scarso in TC.
  • il materiale più preciso è Ni200, ma ha una resistività molto basse che determina la realizzazione di resistenze nell'ordine di 0,0x Ohm (inferiore a 0,10), ma è anche un materiale molto più ostico da lavorare, per cui, come miglior compromesso tra lavorabilità e precisione, i materiali da preferire sono i NiFe (30 ha il miglior coefficiente e realizza resistenze nel range di 0,10-0,20 Ohm, 48 meno preciso con resistenze nel range 0,30-0,40, con diametri punta tra 2mm e 2.5mm e filo tra 0.28mm e 0.35mm)
  • la variabilità dell'impedenza di questi materiali e sempre a salire al salire della temperatura, ipotizzando la temperatura iniziale a 20 gradi.
  • fissiamoci in testa che i circuiti per il controllo temperatura non misurano la temperatura della coil (ci vorrebbe una sonda interna alla camera di vaporizzazione dell'atom), ma stimano la temperatura della coil misurando costantemente la resistività della coil avendo fissato il valore iniziale "a freddo", misurato in condizioni ambientali ottimali con la resistenza mai attivata, basandosi sul parametro TCR, ed eventualmente sulle curve TFR.
  • la prima lettura dovrebbe essere fatta in un ambiente con temperatura ideale, la quale nell'ambito delle misurazioni di precisione dei laboratori è 20 gradi, ovvero il più possibile tra 18-24 gradi.
Quindi è normale che mentre o dopo che si vaporizza vedere il valore della resistenza superiore a quella fatta inizialmente, ed è anche normale vederla scendere quando l'atom a riposo si raffredda.
Dopo i primi tiri la resistenza quando si raffredda potrebbe assestarsi (a 20 gradi circa) ad una resistenza lievemente inferiore a quella della prima lettura. La cosa è normale, almeno se la differenza è 1Ohm in meno, che nella realtà sarà sicuramente meno e dipende dagli arrotondamenti dei valori mostrati a display (che normalmente non mostra più di due cifre decimali dopo la virgola): il materiale la prima volta che si scalda subisce alcune modifiche meccaniche, soprattutto superficiali, e dopodiché si stabilizza. Chi guarda i video dei youtuber avrà notato che quando fanno quello scenografico dry burn (che non serve a nulla per le coil con spire distanziate), con il materiale che diventa rosso accesso, quando si raffredda la superficie del materiale non è più lucido e brillante come prima: appunto, la prima messa in esercizio effettua una modifica meccanica, solitamente una sorta di ossidazione superficiale, del materiale che poi rimane stabile.

Perché si vuole utilizzare il controllo temperatura? Si tratta di una modalità che ha senso solo per gli atom al cotone e dipende dal fatto che il cotone alla temperatura di 230 gradi centigradi inizia strinare e al salire della temperatura a bruciare. In questi casi potrebbe rilasciare sostanze che non desideriamo buttare nei polmoni. Altra motivazione è imparare come si comporta un atomizzatore provandolo in TC per vedere come sale la temperatura aumentando i Watt o facendo tiri lungi o compulsivi (doppiette, triplette o tiri molto ravvicinati) oppure, ancora, vedere l'andamento della temperatura con una determinata geometria (ovvero diametro filo + diametro interno resistenza + numero spire + posizione della coil rispetto ai fori aria) piuttosto che un altra. Una volta che si conosce bene un atom e che si ha esperienza e sensibilità orale e nasale il TC potrebbe non essere più necessario, un vaper esperto su un atom che conosce bene sa capire se il cotone lavora bene o sta strinando.
In sé il TC non è più conveniente o migliore del VW, però si può sfruttare per soddisfare la propria mania del controllo e i propri gusti, ad esempio in determinati casi a me piace vaporizzare alcuni aromi ad una temperatura tra 180 e 200 perché a mio gusto alcune note escono un pelo più amarognole oppure le note dolci non vengono evidenziate.

Come funziona? Si fa la prima lettura a freddo (dicodes Temp Init/Confirm/Process e lasci spegnere, come mostrato sotto), si verifica quanti ohm e a che temperatura (meglio aspettare che arrivi a 20 C), e se la lettura corrisponde si procede a svapare: il circuito eroga i watt impostati e legge costantemente l'impedenza della coil con cui calcolare la temperatura, se questa è oltre a quella impostata come cutoff allora abbassa i watt fino a quando non calcola una temperatura inferiore al cutoff, se nel frattempo calcola di essere al di sotto del cutoff allora alza i watt verificando sempre che siano al massimo quelli impostati e che la temperatura calcolata sia inferiore a quella impostata.
Tutto questo mentre si tiene premuto il tasto fire.

1702287647896.png


Secondo me ha più senso impostare il wattaggio sensato per il tipo di coil, quindi come se fosse VW, e un cut off sensato (che per me è 215 o 220 gradi) per poi verificare che mentre vaporizzo i watt non vengano tagliati e la temperatura rimane abbastanza stabile al di sotto della temperatura cutoff, in pratica wattaggio costante e temperatura variabile al di sotto del cutoff.
Ma qualcuno preferisce impostare la propria temperatura desiderata e un wattaggio molto elevato e fare in modo che il circuito adegui i watt erogati al tasto fire premuto, in pratica temperatura costante e wattaggio variabile.

Per la mia esperienza meno il circuito interviene e maggiore sono la durata della batteria e della resistenza, anche se parliamo di differenze non abissali.
Altra cosa, a mia esperienza, è che utilizzando il tc il cotone deteriora meno o almeno meglio: a parte che al centro le fibre non sono annerite da bruciatura anche le fibre nei baffi sembrano meno esausti. Anche la coil deteriora meglio: premettendo che in TC, col NiFe, mi permetto qualche spira in più (fino a 7), la caramelizzazione tende a distribuirsi meglio sulla superficie della coil senza accumularsi esageratamente in centro (in vw a volte le spire centrali hanno su un millimetro e più di materiale scuro) e quindi mi permette, non tanto di vaporizzare più liquido, ma di non sentire un grande degrado dell'aroma all'aumentare dei ml vaporizzati. In media, con aromi NET non chiarificati, riesco a fare tank fino a 5ml abbastanza stabili senza rilevare cali aromatici o contaminazioni fastidiosi.

Finisco dichiarando che io sono un grande fan di Dicodes, per me il miglior circuito per TC in circolazione, e non amo molto DNA (dipende anche dal fatto che sono proprio poche le box DNA realizzate molto bene, ed in questi casi la qualità costruttiva è importantissima) anche perché il circuito evolv ha una gestione menù che trovo scomoda, mentre una volta imparata (pochi minuti) la navigazione dei menù spartani del circuito diventa comoda ed intuitiva anche con un tasto solo, forse più difficile da raccontare che fare. Adoro poter fare tutto sulla box senza utilizzare combinazione di tasti astrusi e senza dover mai attaccare la box al pc (ogni riferimento a DNA e la sua gestione di tasti e loro combinazione e la necessità di collegarla almeno una volta al pc con l'app escribe e puramente voluta).

Di box con circuito dicodes ne ho 9 e dna 2. Comunque in ogni caso entrambi sono soldi spesi inutilmente se poi non si utilizza il TC e tutte le funzionalità (ad esempio una billet box originale con circuito DNA con profili precaricati senza USB e quindi senza la possibilità di collegarsi a escribe è inutile).
 
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ciccionicosia

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Grazie a tutti ragazzi.
Più in particolare @FabOne sei stato molto dettagliato, grazie mille per la pazienza sei stato chiarissimo e con la tua spiegazione ho capito tante piccole cose in più che mi erano sfuggite.
Sto apprezzando tanto questa modalità e non vedo l'ora di sperimentarla su altri atomizzatori che mi arriveranno in questa settimana.
Per il momento ci sto svapando il Kentucky USA LT sul Bishop con singolo foro 1,2mm. Coil Nife48 0.32mm 28ga (tcr:400 zivipf) @5 su punta da 2.5, 13.5W 220°. Hit incredibile (uso 3mg/ml di nicotina) e come hai ben detto tu sto notando che la coil/cotonatura dura almeno mezzo tank in più rispetto all'esperienza in variwatt.

Per il momento l'unica punto su cui sento di dovermi ancora abituare è che mi sembra di dover fare tiri più prolungati per via dell'inizio gentile, mi sembra di percepire che la coil viene spinta molto meno soprattutto all'inizio perché tenendo il tasto fire per tempi brevi non lo trovo molto appagante, ma anche qui molto probabilmente devo trovare la quadra giusta e farmi le osse sperimentando diverse coil/cotonatura/watt/temp.
 
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briscolatre7

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Grazie @FabOne , questo intervento è da inserire come guida In home :41:
 

FabOne

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In realtà ho lasciato le dita correre sulla tastiera senza un canovaccio, quando una delle prime cose che volevo dire era riguardo la relazione tra cella e resistenza:

Sto utilizzando nel Bishop un filo Zivipf Nife48 28g 0.32 regolarmente pulito con Alcol alimentare sulla box Dicodes Sbs qi con montata sopra una 18350 della Vapcell le cui specifiche sono 9A di massima scarica continua e Rated Voltage 3.6V - 3.7.
Informandomi meglio sulla questione batterie tramite un video su youtube molto dettagliato al riguardo di alkemikosvapo credo di aver capito che dalla divisione di questi fattori V/A si può ottenere un valore ohm della resistenza e le coil fatte non dovrebbero scendere al di sotto di questo valore.
9/3.6= 0.4 ohm

Allora: 7 @ 2.5 x 0.32mm da all'incirca una coil da 0.34 Ohm, per cui la lettura di 0.35 Ohm è più che accettabile (io valuto una buona lettura entro una discrepanza del 5% rispetto a quanto indicato da steam engine, arrotondando alla seconda cifra decimale: per difetto se la seconda cifra è <5 o per eccesso se è >=5) e la spingerei tra 14W e 16W, iniziando dal valore più basso e poi valutando dopo 5-6 tiri (il tempo che parta veramente l'alimentazione reale dell'atom, perché prima il cotone veicola il liquido con cui lo abbiamo inizializzato) se alzare a seconda di come si muove la temperatura e soprattutto del mio gusto personale.

Quindi, ora abbiamo i parametri di resistenza e i potenza applicata, andiamo a capire la corrente/capacità di scarica continua/costante a cui sottoponiamo la cella al momento dell'erogazione premendo il tasto fire:

1702301485546.png


La formula (ovvero la terza legge di Ohm applicata alla prima legge di Ohm) è quella evidenziata in giallo scuro nel quadrante delle formule I per ottenere la corrente, ed il calcolo rivela che financo a 16W siamo adeguatamente al di sotto dal valore dichiarato dal produttore, di 9 A, e quindi siamo tranquilli che non andremo a stressare la cella.

Ora che ho messo per iscritto quello che era la prima cosa che volevo chiarire posso anche rispondere a:
Per il momento l'unica punto su cui sento di dovermi ancora abituare è che mi sembra di dover fare tiri più prolungati per via dell'inizio gentile, mi sembra di percepire che la coil viene spinta molto meno soprattutto all'inizio perché tenendo il tasto fire per tempi brevi non lo trovo molto appagante, ma anche qui molto probabilmente devo trovare la quadra giusta e farmi le osse sperimentando diverse coil/cotonatura/watt/temp.
effettivamente il circuito dicodes viene riconosciuto avere una spinta più blanda rispetto ad altri circuiti, e confermo che anche io me ne accorgo, ma non saprei dire da cosa derivi, se non "chiede" alla batteria tutto e subito o se dipende dal fatto che la resistenza dei materiali TC si riscaldano più lentamente o cos'altro, oppure se altri circuiti richiedano comunque un "boost" per poi assestarsi alla scarica continua necessaria.
Comunque l'erogazione in tc mi sembra una curva logaritmica progressiva che tende verso il valore di assestamento, mentre per gli altri circuiti sembra una curva esponenziale verso il valore di assestamento.

Ammetto che non uso le dicodes in VW, e credo di non averlo mai fatto, e quindi non so dire se si ha la stessa sensazione anche in questa modalità.

Ma nel mio caso la trovo perfetta, o magari oramai mi sono assuefatto, perché sin da quando son passato alla vaporizzazione ho sempre avuto la tendenza a tiri lunghi e rilassati, piuttosto che ai tiri brevi e nervosi tipici dei fumatori di sigarette, tanto che con circuiti normali rischio sempre il cut off dei 10 secondi di limite. Sono arrivato ad avere un tiro più vicino ai sigari o alla pipa.
 

ciccionicosia

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Quindi, ora abbiamo i parametri di resistenza e i potenza applicata, andiamo a capire la corrente/capacità di scarica continua/costante a cui sottoponiamo la cella al momento dell'erogazione premendo il tasto fire:

1702301485546.png


La formula (ovvero la terza legge di Ohm applicata alla prima legge di Ohm) è quella evidenziata in giallo scuro nel quadrante delle formule I per ottenere la corrente, ed il calcolo rivela che financo a 16W siamo adeguatamente al di sotto dal valore dichiarato dal produttore, di 9 A, e quindi siamo tranquilli che non andremo a stressare la cella.
Ancora una volta grazie mille. Molto interessante anche questo.
Invece sai cosa accade se inseriamo celle che garantiscono un intensità di corrente inferiore?
Perchè qualche giorno fa ho ordinato le Panasonic NCR18500A che a giorni dovrebbero arrivarmi ed in alcuni siti leggo tra le specifiche che esse abbiano come valore di Maximum discharge current [A]: 3.80/3.88 anche se in altro sito ho trovato alcuni test che mostrano il comportamento della stessa batteria dove viene utilizzata con una intensità di corrente (scarica) piu' elevata, anche a 10 A.
Da qui nasce un altro mio quesito, cioè;
Questo valore di Maximum discharge current [A]: 3.88 in realtà è solo un valore raccomandabile per non usurare le celle in tempi precoci? Di conseguenza è preferibile utilizzare questo tipo di batterie solo con determinate resistenze e watt tramite la formula della legge di Ohm o posso utilizzarle tranquillamente anche con la resistenza già menzionata che riporta necessaria un intensità di corrente pari a 6.86?

Riporto il link dove ho trovato questo test sulla Panasonic in questione con intesità di 5A, 7A e 10A,
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e nelle conclusioni di questo test è stato riportato che si tratta di batterie ad altà capacità (2040 maH) ma che non è una batteria per alte intensità di corrente.
Su quasi tutti i siti dove è possibile acquistarle, incluso NKON vi è inserito tra le specifiche il valore di massima corrente di scarica = 3.80A
Non capisco, se questo è il valore massimo di intesità a cui è possibile sottoporre le batterie, com'è stato possibile effettuare quei test?
In piu' spero di non aver sbagliato ad acquistarle ma non penso in quanto mi è sembrato di capire che molti utilizzano queste stesse celle nei loro dispositivi da vaping.
 

FabOne

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La corrente di scarica continua è un dato di sicurezza dichiarato dal produttore e quindi la sua veridicità dipende da produttore a produttore, sicuramente sono dati misurati in test a condizioni ideali.
Mooch racconta spesso che sulle celle 18650 ad alta capacità alcuni produttori (leggasi sony/murata) per questione di marketing dichiarano un valore superiore alla realtà, ovvero un valore misurato alle migliori condizioni, ma nella realtà non corrisponde perché a quelle condizioni la capacità della cella risulta inferiore e la cella scalda a temperature maggiori di quelle ideali.

Questo quanto racconta Mooch per le famigerate VTC6 dichiarano fino a 30A ma, secondo i suoi test, non ce la fa ad erogarli per molto tempo senza surriscaldarsi:

Bench Retest Results: Sony VTC6 15A 3000mAh 18650…a fantastic 15A/20A battery!
Bottom Line: This is a retest of the great performing VTC6. Rating this battery, and the Samsung 30Q, for these retests has been tough.
Sony gives this cell a continuous current rating of 15A but allows for temperature-limited operation at a level above that. You can run it at above 15A but only until you reach a certain temperature, 80°C, and then the discharge must stop.
But this is not a high performance “power” cell, designed for high current. It is a high capacity “energy” cell designed for low to moderate power levels and long running time. At higher current levels the voltage sag and power loss in the cell are huge. Do not exceed 20A.
The four cells I tested, two from Illumn and two from Liion Wholesale, showed the expected great cell-to-cell consistency in performance.
I am giving this cell a continuous current rating of 15A (about 45W using 3.7V) and a temperature-limited rating of 20A (about 60W if using 3.7V) as long as the cell is never allowed to reach 80°C.
This is not a “pulse rating”! There is no pulse length, time between pulses, or criteria used for setting such a rating being defined. The 20A rating is any type of discharge as long as the 80°C limit is not reached. The Samsung 30Q’s rating will be addressed again in a post soon.
The 18650 rating table has been updated with the 15A/20A rating for this cell.

Quindi per lui è una cella con elevata capacità in mAh, ma in grado di erogare bene al di sotto di 15/20A di scarica continua.

Da cosa ho capito per questa cella Panasonic neanche lo dichiara il CDR, ma dai datasheet si evince sia 3.8A, cosa confermata da Mooch:

Risultati del test al banco: Panasonic NCR1500A...nessun avvolgimento sul fondo, resta al di sotto di 10 W
Riepilogo del rapporto di test: questa è una cella 18500 con prestazioni medie che sembra avere una valutazione di 3,8 A. La corrente nominale continua non è specificata ma il livello di scarica massimo mostrato nel grafico in una scheda tecnica è 3,8 A.
La capacità dei due NCR18500A che ho testato era di 2060 mAh e 2066 mAh a 380 mA (0,2 C) fino a 2,5 V. Questa è una consistenza fantastica ed è tipica delle celle dei principali produttori. Panasonic li valuta a 1900mAh a 20°C e 1940mAh minimo/2040mAh tipico a 25°C. Sto valutando queste celle a 1940 mAh.
L'involucro di plastica su questa cella si ferma prima di raggiungere il fondo della cella. Non c'è avvolgimento da nessuna parte sul fondo. Non so se questo potrebbe essere un problema di sicurezza per qualche dispositivo. Non utilizzare questa batteria a meno che non si sia sicuri che non sia un problema.
Ho acquistato due celle a scopo di test.

La nanetta ce l'ho anche io, ma non uso 18350 e 18500, comunque in questo caso eviterei, a meno di usare coil di circa 1 ohm a 14W (quindi ni80 o ka a1 in vw) oppure SS da 0.7 in su a 10W.

Il valore è si indicativo/raccomandabile, ma poi è bene verificare benchmark stile mooch (per me il più affidabile, @GioGio ne conosce un altro altrettanto affidabile ma non me lo ricordo).
Cosa si rischia? Sicuramente il surriscaldamento della cella, cosa che potrebbe essere minima ed avere come conseguenza un degrado di prestazioni e del ciclo di vita della cella, oppure essere di entità maggiore fino a diventare pericoloso con conseguente processo chimico che può arrivare a sfiato financo ad esplosione.
Il rischio è maggiore con box meccaniche, con le box circuitate i casi estremi sono molto rari, ma è bene non esagerare.

Questi sono i motivi per cui io non utilizzo 18500 o 18350. Magari chi ha più esperienza di me con queste celle può darti le loro esperienze.
 
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In parte è farina del mio sacco, in parte presa da un vecchio articolo della TPA, che trovo ancora oggi interessante e diventa sempre più attuale visto le normative che sono in aria, fa capire a chi ancora non lo sa, come sono fatti gli aromi, spero vi piaccia, leggetelo con calma quando avete...
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Per calcolare la resistenza interna di una box bisogna avere il dado in rame, chiamato Calibration Tool for DNA200, ad oggi introvabile, parlo di questo: il miglior strumento atto allo scopo, si trovava qui (link), oppure un filo spesso di rame per cortocircuitare un atomizzatore (usatene uno...
Sva3d
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Un saluto a tutti ed inizio subito postandovi un video di come si è sempre lavorato un pad di Muji o cotoni organici similari: Bene! Forse per il cloud di un tempo poteva andare anche bene come regola. Sta di fatto che se ne spreca un po' e si perde anche un bel po' di tempo a stare, con...
Touch
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Ciao a tutti, stavo leggendo qua e la vari post nel forum, ad un tratto mi hanno colpito alcune righe dove si nominava la qualità dell'acciaio usata per gli ATOM. Ho scambiato qualche parola con @Sva3d e mi son convinto a darvi qualche nozione su questo materiale. Allora per iniziare non farò...
Iv3shf
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Una delle cose di cui parlo spesso sono le combinazioni aromatiche, l'articolo precedente ha ormai qualche annetto e andrebbe aggiornato e probabilmente lo farò, per chi non l'avesse letto, ecco il rimando...
Sva3d
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Come promesso, eccomi a descrivere quale tipo di rigenerazione, in particolare sul cotone, ho testato in questi dieci giorni e più, sperimentando tutti i cotoni più noti (Cloud9, Bacon V2, Bacon Prime, Titanium Fumytech, Titanium Fiber Cotton, Miracle UD, Native Wicks Platinum Plus, Fiber...
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