Giovi1965
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Joyetech Riftcore Duo
Come ben sa chi mi conosce, scrivo poco su questo forum, ma quando lo faccio è per raccontarvi qualcosa che, per me, significa una vera svolta. E’ stata una svolta quando ho scoperto i macerati di tabacco e come realizzarli in casa e lo è ora che ho provato questo atomizzatore.
La doverosa premessa è che, preferendo aromi macerati di tabacco mi sono ritrovato a dover rigenerare tutti i giorni. C’è a chi piace farlo, ma a me, dopo due anni di svapo, è venuto talmente a noia che negli ultimi mesi sono ritornato a utilizzare sintetici e usare coil prefatte, con una certa tristezza, perché nella mia giornata svaperei al 90% macerati di tabacco, ma mi sono davvero stufato di svitare, arrotolare fili, rimettere la coil, inserire il cotone, richiudere ……. Basta!
Dopo aver letto la descrizione del Rifcore Duo di Joyetech mi sono entusiasmato e ho deciso di provarlo.
In breve, al posto della solita resistenza arrotolata, ha due piastre (RFC heater: fatte di nitruro di alluminio e tungsteno
Beh, dopo 2 settimane di utilizzo posso dire che FUNZIONA! Qualche dry burn, infili il cotone, lo bagni con il liquido, richiudi l’atom ed è fatta!
Ma facciamo le cose per bene ….
Iniziamo dal contenuto della confezione:
ovviamente l’atomizzatore con capacità di 3,5 ml , la piastrina metallica che serve come misura per tagliare il cotone e un po’ di cotone già pretagliato, un pezzo di cotone, guarnizioni e viti di ricambio, chiave per smontarlo, serbatoio di ricambio, pinzette sottili da utilizzare per infilare il cotone tra le due piastre.
La qualità di realizzazione del prodotto è evidentemente alta. Esteticamente mi piace molto, ma questo è soggettivo. Molto bello il drip tip, peccato che sia largo per i miei gusti.
La rigenerazione è semplicissima, inserisci il cotone (due pezzi tagliati a misura della piastrina fornita) infilandoli da un lato e tirandoli verso l’altro con le pinzette fornite (ottimo che siano nella confezione, le mie con punta in ceramica sono troppo spesse per passare all’interno di questo atom)
Il refill avviene da sopra, facendo slittare il coperchio e scoprendo il foro.
Video esplicativo
Veniamo all’aspetto più interessante: la rigenerazione.
Lo apri, sfili il cotone, personalmente do una leggera sciacquata con acqua alla parte superiore per togliere i residui di liquido, lo asciugo con qualcosa di tessuto (intendo dire che può andare bene di tutto, ma non la carta perché si rischierebbe di lasciarne qualche frammento, l'interno è spigoloso e “gratta”).
Joyetech indica di fare 3 dry burn con potenza a 30 Watt a distanza di 10 secondi tra uno e l’altro. Io faccio 3 dry burn da 5 secondi a 35 Watt. Sarà che uso liquidi di macerati molto impestanti, ma mi trovo meglio così.
Il sistema funziona, dopo il dry burn le piastre tornano pulite e si può procedere a inserire il cotone.
Un aspetto interessante è che, come si può vedere dalla foto, anche dopo 7ml (due tank) il livello di incrostazione delle due piastre è molto inferiore a quello che ha una classica coil dopo un consumo analogo. In realtà, con un atomizzatore classico, già dopo 4/5 ml di uno dei miei liquidi più coil killer, la coil appare letteralmente incrostata di residui bruciacchiati e solidi. Sulle piastre lo "sporco" rimane prevalentemente liquido e non secca.
Qui fa certamente buon gioco la superficie delle piastre, che non essendo neppure minimamente paragonabile a quella generata da un filo lungo 8 spire, permette ai residui di spargersi su una superficie ben maggiore riducendone la potenzialità di incrostare e, ritengo dal livello di incandescenza più basso che le piastre raggiungono rispetto al filo. Poi, immagino, abbia peso anche la forma e il flusso dell’aria che le attraversa, essendo forate.
Comunque, lasciamo ai tecnici queste spiegazioni, quello che conta è che il sistema funziona e che mi ha permesso di tornare ad usare quotidianamente i miei macerati!!!
Non riesco a ritrovarlo, ma da qualche parte avevo letto che dovrebbe durare un milione di puff …. Anche fossero solo un quarto, ne varrebbe la pena.
Versatilità
Diciamolo chiaramente, il Riftcore Duo nasce come atom polmonare, il consiglio di utilizzo da parte di Joyetech è tra 40-50 Watt. La resa aromatica è buona, a mio avviso migliore di un TFV4, ad esempio. Ma questo si è rivelato anche un atomizzatore versatile, dato che preferisco un uso contrastato ho cambiato il drip tip mettendone uno stretto e chiuso l’aria (è un po’ duro all’inizio) in modo da ridurre l’apertura a circa un 30% utilizzandolo a 35 Watt. Per me è molto soddisfacente e ne ha guadagnato anche la resa aromatica. Certo, quella di un Origen 19/22 (che uso tutto aperto) è superiore, ma è da rigenerare con il filo :shock:
Il vapore è tendenzialmente più freddo rispetto ad atom simili come caratteristiche generali di utilizzo.
Anche con un uso frequente l'atomizzatore non scalda mai troppo, il TFV4 è incandescente in confronto.
Ultima cosa …. Perde?
A volte si, dopo un refill …. Del resto come tutti gli atom che hanno le prese d’aria sotto il deck (non ne ho ancora provato uno che prima o poi non perda, anche l’ijust S con le coil prefatte). Soluzione? La solita, chiudi l’aria, riempi, capovolgi l’atom, riapri l’aria e lo rimetti dritto.
Come ben sa chi mi conosce, scrivo poco su questo forum, ma quando lo faccio è per raccontarvi qualcosa che, per me, significa una vera svolta. E’ stata una svolta quando ho scoperto i macerati di tabacco e come realizzarli in casa e lo è ora che ho provato questo atomizzatore.
La doverosa premessa è che, preferendo aromi macerati di tabacco mi sono ritrovato a dover rigenerare tutti i giorni. C’è a chi piace farlo, ma a me, dopo due anni di svapo, è venuto talmente a noia che negli ultimi mesi sono ritornato a utilizzare sintetici e usare coil prefatte, con una certa tristezza, perché nella mia giornata svaperei al 90% macerati di tabacco, ma mi sono davvero stufato di svitare, arrotolare fili, rimettere la coil, inserire il cotone, richiudere ……. Basta!
Dopo aver letto la descrizione del Rifcore Duo di Joyetech mi sono entusiasmato e ho deciso di provarlo.
In breve, al posto della solita resistenza arrotolata, ha due piastre (RFC heater: fatte di nitruro di alluminio e tungsteno
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) poste una di fronte all’altra. In mezzo si inserisce il cotone. Beh, dopo 2 settimane di utilizzo posso dire che FUNZIONA! Qualche dry burn, infili il cotone, lo bagni con il liquido, richiudi l’atom ed è fatta!
Ma facciamo le cose per bene ….
Iniziamo dal contenuto della confezione:
ovviamente l’atomizzatore con capacità di 3,5 ml , la piastrina metallica che serve come misura per tagliare il cotone e un po’ di cotone già pretagliato, un pezzo di cotone, guarnizioni e viti di ricambio, chiave per smontarlo, serbatoio di ricambio, pinzette sottili da utilizzare per infilare il cotone tra le due piastre.
La qualità di realizzazione del prodotto è evidentemente alta. Esteticamente mi piace molto, ma questo è soggettivo. Molto bello il drip tip, peccato che sia largo per i miei gusti.
La rigenerazione è semplicissima, inserisci il cotone (due pezzi tagliati a misura della piastrina fornita) infilandoli da un lato e tirandoli verso l’altro con le pinzette fornite (ottimo che siano nella confezione, le mie con punta in ceramica sono troppo spesse per passare all’interno di questo atom)
Il refill avviene da sopra, facendo slittare il coperchio e scoprendo il foro.
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Veniamo all’aspetto più interessante: la rigenerazione.
Lo apri, sfili il cotone, personalmente do una leggera sciacquata con acqua alla parte superiore per togliere i residui di liquido, lo asciugo con qualcosa di tessuto (intendo dire che può andare bene di tutto, ma non la carta perché si rischierebbe di lasciarne qualche frammento, l'interno è spigoloso e “gratta”).
Joyetech indica di fare 3 dry burn con potenza a 30 Watt a distanza di 10 secondi tra uno e l’altro. Io faccio 3 dry burn da 5 secondi a 35 Watt. Sarà che uso liquidi di macerati molto impestanti, ma mi trovo meglio così.
Il sistema funziona, dopo il dry burn le piastre tornano pulite e si può procedere a inserire il cotone.
Un aspetto interessante è che, come si può vedere dalla foto, anche dopo 7ml (due tank) il livello di incrostazione delle due piastre è molto inferiore a quello che ha una classica coil dopo un consumo analogo. In realtà, con un atomizzatore classico, già dopo 4/5 ml di uno dei miei liquidi più coil killer, la coil appare letteralmente incrostata di residui bruciacchiati e solidi. Sulle piastre lo "sporco" rimane prevalentemente liquido e non secca.
Qui fa certamente buon gioco la superficie delle piastre, che non essendo neppure minimamente paragonabile a quella generata da un filo lungo 8 spire, permette ai residui di spargersi su una superficie ben maggiore riducendone la potenzialità di incrostare e, ritengo dal livello di incandescenza più basso che le piastre raggiungono rispetto al filo. Poi, immagino, abbia peso anche la forma e il flusso dell’aria che le attraversa, essendo forate.
Comunque, lasciamo ai tecnici queste spiegazioni, quello che conta è che il sistema funziona e che mi ha permesso di tornare ad usare quotidianamente i miei macerati!!!
Non riesco a ritrovarlo, ma da qualche parte avevo letto che dovrebbe durare un milione di puff …. Anche fossero solo un quarto, ne varrebbe la pena.
Versatilità
Diciamolo chiaramente, il Riftcore Duo nasce come atom polmonare, il consiglio di utilizzo da parte di Joyetech è tra 40-50 Watt. La resa aromatica è buona, a mio avviso migliore di un TFV4, ad esempio. Ma questo si è rivelato anche un atomizzatore versatile, dato che preferisco un uso contrastato ho cambiato il drip tip mettendone uno stretto e chiuso l’aria (è un po’ duro all’inizio) in modo da ridurre l’apertura a circa un 30% utilizzandolo a 35 Watt. Per me è molto soddisfacente e ne ha guadagnato anche la resa aromatica. Certo, quella di un Origen 19/22 (che uso tutto aperto) è superiore, ma è da rigenerare con il filo :shock:
Il vapore è tendenzialmente più freddo rispetto ad atom simili come caratteristiche generali di utilizzo.
Anche con un uso frequente l'atomizzatore non scalda mai troppo, il TFV4 è incandescente in confronto.
Ultima cosa …. Perde?
A volte si, dopo un refill …. Del resto come tutti gli atom che hanno le prese d’aria sotto il deck (non ne ho ancora provato uno che prima o poi non perda, anche l’ijust S con le coil prefatte). Soluzione? La solita, chiudi l’aria, riempi, capovolgi l’atom, riapri l’aria e lo rimetti dritto.
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