Era la prima settimana dello scorso luglio quando dopo centinaia da millilitri vaporizzati e numerose più o meno fortuite cadute, leggasi gatto peloso che in cerca di attenzioni fa cadere ogni cosa dalle altezze più impensabili, il fido vecchio
Nautilus AIO decise di ritirarsi definitivamente a miglior vita con una spettacolare fiammata e nuvola di fumo originata dalla batteria, incurante di privarmi così di uno dei dispostivi compatti più amati.
A colmare tale mancanza fato volle, alla fine dello stesso mese, essere contatto dalla “mia referente”
Ms. Meng del reparto marketing
Aspire che mi propose una
full coverage sul venturo
Nautilus Prime quale erede della
All-In-One che prima della scenografica dipartita mi regalò tante soddisfazioni.
Accettai buon grado e di concerto decidemmo, nella speranza di offrire la migliore copertura possibile, di procrastinare la pubblicazione delle mie prove fino al momento della anche disponibilità dell’
accessorio Nautilus Prime RBA Build Deck che, fattomi consegnare assieme ad un esemplare di
Nautilus Prime, sarebbero stati argomento di complessive considerazioni.
Dopo la doverosa introduzione, spero gradite le mie impressioni.
I
samples avuti in esame mi sono stati recapitati nelle loro confezioni retail. Per
Nautilus Prime adottata la ormai “standard”
bottom-sleeve box, il pratico contenitore arancio avvolto da un astuccio in cartone dallo sfondo bianco candido, packaging introdotto con
Odan Tank, ed ormai comunemente utilizzato come confezione per tutti i prodotti della linea“non Prestige” per i quali a far da padrone è il colore nero; mentre per
Nautilus Prime RBA Build Deck utilizzata una più tradizionale e semplice piccola candida scatolina di identica impostazione grafica.
In alto a sinistra il logo del produttore
Aspire dello stesso color arancione adottato per il contenitore scorrevole, una riproduzione fedele stampata in rilievo del dispositivo
Nautilus Prime contenuto all’interno della confezione ed in un sobrio color grigio il suo nome, il motto adottato da
Aspire per presentare i propri prodotti “
Innovate the way you vape” ed applicato sulla nivea superficie un bollino circolare con l’indicazione della colorazione. Non molto dissimile quanto stampato sulla confezione del deck opzionale rigenerabile, dove centralmente capeggia la riproduzione stilizzata dell’accessorio
Nautilus Prime RBA Buid Deck con la sua sola titolazione.
Impresso in alto a destra sul lato opposto del contenitore del vaporizzatore
Aspire il sempre utile monito “tenere lontanto dalla portata dei bambini e dei minori” in lingua inglese, la tradizionale presentazione della mission di
Aspire, l’elenco del contenuto del “pacchetto” con varie avvertenze per un corretto utilizzo che ricordo essere rivolto esclusivamente agli adulti, vietato a coloro sofferenti di patologie cardiorespiratorie e sconsigliato alle gestanti. Infine presenti gli indirizzi social di
Aspire e quello “reale” di
Shenzhen Eigate Technology Co. LTD., holding proprietaria del brand, comprensivo dell’URL al sito ufficiale.
Indicazione del contenuto ed il solo indirizzo di contatto riportati invece sulla faccia secondaria del packaging del deck rigenerabile accessorio .
Sulle restanti superfici di entrambe le confezioni stampate le icone rappresentati gli obbligatori divieti legislativi, il marchio CE ed il logo RAEE per lo smaltimento specifico di batterie e dispositivi elettronici con, immancabili, il codice a barre di tipo EAN, l’indicazione del lotto di produzione e lo “
Scratch&Check” olografico per la verifica della genuinità del prodotto.
Contenuto all’interno di ognuna delle due confezioni, come sempre, tutto il necessario per un primo immediato utilizzo.
In quella
di Nautilus Prime:
● device
Aspire Nautilus Prime (ricevuto nella appariscente colorazione
Garnet Red);
●
serbatorio/tank in PCTG della capienza
di 3,4ml (versione non TPD);
●
Nautilus 2S Mesh Coil con impedenza di 0,7Ω e range di funzionamento compreso
tra 20W e 25W;
●
Nautilus BVC Coil con impedenza di 1,8Ω e range consigliato
tra 9W e 13W;
● cavo µUSB con connettore di tipo C solo per la ricarica del
pacco batteria da 2000mAh integrato;
● esaustivo manuale di istruzioni figurato in lingua inglese e francese, multilingua italiano compreso allegato alla versione TPD.
Mentre all’interno della piccola scatolina riservata all’accessorio RBA:
●
Aspire Nautilus Prime RBA Build Deck;
●
adattatore con passo 510;
● 2 viti di ricambio;
● cacciavite “multi-tool”;
● set di ‘o-rings;
● essenziale manuale d’uso illustrato.
Aspire Nautilus Prime è un vaping device di estetica insolita dalle forme decise e di un design dai tratti così essenziali quasi da essere proiettato verso il “futuro” che non me ne vergogno, erroneamente alla vista dei primi renders resi pubblici, avevo giudicato di dubbio gusto, così eccessivamente “allungato” incurante a mio giudizio di equilibrate proporzioni, ma che alla prova dei fatti risulta, se manipolato, di tutt’altro risultato e per giunta
aggraziato alla vista di insieme. Pensandoci bene in
Nautilus Prime sembra quasi che il
form factor anticonformista abbia tratto buona parte dell’ispirazione dalla recente MIXX Mod simulandone i diritti contorni ed in generale merito della “grande incisione verticale” che ne segna la linea mediana, perdonate l’inesattezza del termine ma in altro modo non riesco ad esprimere il concetto, voglia
quasi a strizzare l’occhio a tutte le “batterie” side-by-side suddividendo così
il corpo in due distinti elementi ed imitandone la disposizione di “tubo 18650” e tazza filettata.
A discapito delle apparenze
Nautilus Prime è anche leggera, pesa quasi 115 grammi compreso l’accumulatore integrato da 2000mAh di capacità, l’
alluminio verniciato per anodizzazione della scocca gioca un ruolo importante a contenerne la massa ed
un perfetto bilanciamento merito anche buone
dimensioni rendono il device di Aspire estremamente confortevole da impugnare e maneggiare.
Non solo le forme a far percepire
accattivante la compatta Nautilus Prime, nell’impatto di insieme giocano un ruolo chiave
decorazioni e la disposizione degli elementi dell’interfaccia in “ordine sparso” sulle superfici; catalizzatore il “grande nome” su uno dei fianchi realizzato con l’applicazione di
fogliatura di identica ma lucida cromia in netto contrasto con il logo del brand inciso di minor dimensione. Nella faccia opposta incastonato il
display informativo oLED con 0.69” di diagonale e quasi ad essere elemento di disturbo totalmente fuori dal coro spicca innegabilmente lo
sporgente argenteo rettangolare pulsante di attivazione, dalla buona
resistenza alla pressione e perfettamente fruibile se utilizzato con il dito pollice destro; ciò visto da destrorso e da abituale utente di devices che definire totalmente ergonomici quali le side-by-side è decisamente eufemismo.
Scelta, tale, penso più dettata dalla precedentemente presunta volontà di simulare una di esse che particolare necessità di ingegnerizzazione in quanto di “spazio disponibile” per un diverso posizionamento il corpo di
Nautilus Prime non manca di offrirne. Per
soluzioni più consone rivolte ad una possibile maggiore platea si sarebbe potuto utilizzare il
fianchetto “nudo posteriore” imitando in un certo qual modo la disposizione su box mod tradizionali, oppure forse una più particolare ma sempre sufficientemente comoda
ubicazione al vertice del corpo batteria proprio di fianco al volume riservato al serbatoio/pod, in stile
Tesla Stealth Mini, con il pulsante installato nella
placca superiore dalla lucida finitura bronzea adottata quale ulteriore elemento di stacco dalla estetica colorazione complessiva come quella inferiore dove realizzati i fori di sicurezza per la fuoriuscita di gas derivanti da malaugurati fenomeni di
venting del pacco batteria ed apposti i normativi marchi CE e RAEE.
Impossibile di certo suggerire un riposizionamento dello stesso sul fianco anteriore totalmente impiegato per la disposizione in ordine verticale dei restanti elementi facenti parte dell’interfaccia utente.
Difatti presenti i pulsanti “+” e “-“ per la regolazione dei valori con
steps al decimo di watt oppure di volt fino al raggiungimento della decina e successivamente con incrementi pari alla singola unità e, se premuti contemporaneamente, per la navigazione nel menu di scelta della modalità di erogazione che in
Aspire Nautilus Prime il
microcontroller proprietario ASP, nelle versioni “standard” e TPD,
prevede VariWatt con potenza da 1W fino a 60W, VariVolt con tensione compresa tra 0,5V ed un picco di 8W e la ByPass a simulare una mod meccanica ma con ausili di sicurezza.
Curiosa l’esistenza di una terza versione dell’hardware dedicata però esclusivamente al mercato statunitense,
con potenza massima di “soli” 40W ma con il plus di
una ulteriore tipologia di erogazione definita “Auto Mode” ed attiva per default, nella quale sarà
la mod stessa ad impostarsi autonomamente al massimo valore consentito a seconda della head-coil installata. Perché tale differenziazione? Motivi legislativi oppure semplice strategia di marketing? Personalmente
ne avrei gradita la presenza anche sulla versione “nostrana”, rinunciando anche a quel briciolo di potenza in più che per certo in questi contesti di risibile utilità.
Al di sotto dei due pulsanti annegata la
porta microUSB con connettore di tipo C da utilizzarsi tassativamente per la ricarica, completa in circa 90 minuti, della batteria Litio-Polimero da 2000mAh integrata utilizzando un qualsiasi adattatore da parete capace di output massimo di 5V/2A oppure, con tempi notevolmente più dilatati, sfruttando una tra le molteplici porte USB presenti sul proprio personal computer.
Queste le features di
ASP chipset che oltre
all’istantaneo tempo di risposta di 0,01 secondi alla attivazione ed alla ormai appurata
eccellente gestione energetica, tale da permettermi coprire l’intero arco di una giornata con il mio stile di fruizione, assicura inoltre tutte le necessarie protezioni a tutela dell’utente ed alla efficiente conservazione del dispositivo.
Concorrenti all’affollato fianco i componenti del sistema di regolazione dell’afflusso di aria alla
head-coil posizionati al vertice della ipotetica colonna degli attori e frontalmente alla cavità nella quale innestato il serbatoio/tank con annessa testina.
Un
air-flow control dalla concezione tutta nuova per un dispositivo Aspire e mai
avvistato in precedenti produzioni. Per la prima volta in questa tipologia di devices, il fluire dell’aria non giunge, come da tradizione del produttore orientale, direttamente dal basso, ma
in Nautilus Prime è uno scorrere dall’alto verso il basso attraverso l’apertura superiore fin
dentro una intercapedine ricavata tra la scocca metallica del corpo mod e le pareti del serbatoio, per giungere alla testina e solo prima che la corrente di aria entri in gioco durante la vaporizzazione, essere
regolata finemente per mezzo di una sorta di paratia scorrevole azionata dall’esterno che ne ostruirà o meno il libero scorrere.
Il sistema adottato risulta
contro ogni previsione funzionale ma, dato il posizionamento del meccanismo di regolazione, è
soggetto a continui fortuiti movimenti causati da sfregamenti con gli indumenti oppure con uno dei molteplici oggetti facenti parte del bagaglio a mano chiamato borsa e fedele accessorio del gentil sesso. Se tutto ciò fosse stato anche
in minima parte più “incassato”si sarebbero di certo evitate le sporadiche scocciature di nuove rapide regolazioni; ma immagino tale soluzione non semplicemente realizzabile vista la contiguità del meccanismo con la cavità dove sono posizionati i due contatti flottanti placcati oro incaricati di trasportare i segnali elettrici alla
head-coil scelta tra l’ampio ventaglio di possibilità offerta dalla moltitudine di testine pre-made della famiglia Nautilus ed interamente
utilizzabili in Nautilus Prime con la sola eccezione di quella in Ni200 per lo svapo in controllo temperatura perché modalità di erogazione non prevista nel device.
Come accaduto per
Mulus AIO,
per poter installare ed utilizzare le varie pre-mades in Nautilus Prime sarà necessario prima avvitarle su un apposito adattatore e successivamente innestarlo nel serbatoio giovando così di tutti i benefici introdotti dalla ormai generalizzata “moda delle testine
push-fit”.
Il tank è realizzato con polimero plastico PGTC fumèe di grado alimentare discretamente leggibile in controluce ed è, oltre alla “diversa elettronica” riservata al mercato USA, ulteriore
elemento che differisce tra le varie versioni della recente compatta AIO di Aspire, di capienza differente a seconda degli Stati in cui posta in commercio, come ormai assodato di
2ml in tutti i “territori TPD” e 3,4ml per il “resto del mondo” compresa l’edizione speciale US.
In tutti i casi ne conserva identica struttura, dal
drip-tip in poliossimetilene (POM) conosciuto meglio con il nome
delrin,
sostituibile con uno di proprio gradimento perchè di passo 510 che avrei preferito con foro dal minore diametro, alla apertura per le operazioni di refill sigillata con la solita linguetta siliconica sufficientemente ampia da poter agevolmente operare con un buon numero di flaconi “chubby” ed “unicorn” oltre, scontato, alle boccette di tutti i vape shots da 10ml, passando per il coriaceo
sistema di ritenzione meccanico che senza l’ausilio di magneti o di altri artifici con perfette tolleranze lo trattiene stabilmente in sede evitandone non voluti distacchi dal corpo batteria.
Ora, non volendo tediare ancora una volta con la annosa questione «…ho voluto provare il dispositivo con le Triton Mini Coils…», del resto
ormai assodate le innegabili ed eccellenti prestazioni delle BVC di Aspire e data la possibilità che mi è stata offerta di provare in anteprima l’accessorio
Nautilus Prime RBA Build Deck ho focalizzato esclusivamente il mio tempo ed interesse su di esso lasciando da parte gli e-liquids “sinteticoni”, obbligatori per garantire longevità a “sistemi chiusi”, ed i recenti “super-mega-ultra-filtrati” che tanto successo sembrano stiano riscuotendo tra gli utilizzatori di sistemi a testine preconfezionate ma, a mio papillare giudizio, in genere mancanti del completo bouquet aromatico.
Ad un primo rapido sguardo il gradito addon del
diametro complessivo di 12mm sembra
privo di particolari insidie e consta principalmente di due blocchi da avvitare l’uno sull’altro:
campana con annessa ristretta camera di evaporazione dal profilo di accennata calotta sferica ed il
deck di 11mm in stile Kayfun con post contrapposti e
foro centrale sottocoil da 2,5mm dal quale, già parzializzata esternamente, fluirà il moto d’aria. Ahh! Dimenticavo! Nel caso venga in mente di acquistare
Nautilis Prime RBA Build Deck per
essere poi utilizzato con atomizzatori della serie Nautilus, doloroso informare che ciò date le dimensioni e la particolare conformazione non è possibile. Mi spiace, un sogno anche per me infranto!
Per poter finalmente godere dei miei amati tabacchi organici con il “futuristico”, riferito al design, duo
Aspire Nautilus Prime e
Nautilus Prime RBA Build Deck senza il terrore di repentini decadimenti di head-coils, ho adottato in prima battuta una rapida e semplice rigenerazione con filo resistivo
Kanthal A1 di sezione 0,28mm avvolto in 5 spire su supporto da 2mm con impedenza prevista di circa 1,0Ω dalla quale partire come punto di riferimento per eventuali successivi aggiustamenti.
Date le dimensioni del rigenerabile operare con esso in caso di mani tipo “benna da escavatore” oppure in mancanza di diottrie non è poi così facile, ma con un minimo di pazienza ed eventualmente inforcati gli occhiali l’intero percorso è completabile in pochi minuti, per giunta al fine di attenuare notevolmente eventuali impasse operative
Aspire ha ben pensato di
fornite a corredo di Nautilus Prime RBA Build Deck un adattatore con filettatura 510 da avvitare allo stesso per così
essere utilizzato con qualsiasi stabile supporto oppure basetta ohm-meter.
Ho posizionato l’avvolgimento resistivo secondo le
“due guide” ricavate nel perimetro, ho provveduto alla cotonatura regolando la lunghezza del baffo a circa 4/5mm dal bordo del deck conferendogli un taglio a punta di lancia con angolo marcatamente ottuso.
Successivamente ne ho appoggiato le estremità con l’accortezza di far adagiare la “punta” di ognuna di esse nelle rispettive feritoie ricevate sul fondo del deck e disponendo la restante quantità in modo da occuparne la maggior superifice e dopo una prima distribuzione di e-liquid sul materiale assorbente ho provveduto ad avvitare la campana ed a rimuovere “l’adattatore 510”.
Al suo posto installato quello a corredo della mod
Nautilus Prime, lo stesso sul quale installare anche le head-coils preconfezionate. L’accessorio così composto pronto per essere utilizzato è stato innestato a pressione nel tank/serbatoio successivamente caricato con uno degli e-liquids con i quali ho voluto, per quanto nelle mie possibilità, valutarne la restituzione aromatica.
Ho alimentato
Nautilus Prime RBA Build Deck così “rigenerato” con potenze variabili tra 9W e 11W con heatflux risultante ipotetico calcolato nel periodo di 220mW/mm2 e 260mW/mm2, per vaporizzare alcuni “e-liquids organici” di mio gusto in formulazione 50VG/50PG che sono solito utilizzare con altri sistemi rigenerabili, ma
con bene in mente il segmento merceologico al quale l’addon appartiene e la “veloce e poco ricercata” rigenerazione utilizzata; pertanto tutte le valutazioni espresse con tale delineata relazione.
Ho vaporizzato la quantità di circa 5ml per ogni e-liquid con il quale messo alla prova il piccolo gingillo, rigenerando di volta in volta alla stessa maniera a seguito di accurati ammolli e lavaggi, sempre nel rapido tentativo di paragonare il percepito con la relativa controparte “riprodotta” su sistemi decisamente più voluminosi e costosi.
Aspire Nautilus Prime RBA Build Deck mi ha sempre restituito un
tiro fluido, morbido e mai in benché minima parte turbolento e per giunta pienamente domato dall’efficace sistema di air-flow control pensato da
Aspire per il nuovo device
AIO Nautilus Prime. La
restituzione aromatica percepita, sia chiaro sempre con ben stampato il concetto estremizzato della plebea natura produttiva dell’oggetto, la
definirei sorprendentemente armoniosa, generalistica con forse il concetto più consono che si avvicina all’esperienza vissuta
è “nello spettro del neutro”:
Aspire Nautilus Prime RBA Build Deck è riuscito a rilasciare sullo stesso piano la complessità sensoriale di ogni e-eliquid che vi ho svapato
senza mai virare sull’arido oppure sull’eccessivo umido, con
sufficiente vaporosità dallo spiccato hit nel complessivo risultato di un
accennato tendente a seccare.
Ho chiaramente percepito tutto il tostato ed il mieloso erbaceo del
Black Cavendish 1585, la fumosa brutalità del latakia domata dal morbido virginia ed impreziosito dal pungente percepibile oriental di una
English Mixture di quelle “strong”, tutto il fruttato fresco bouquet aromatico in dote al “carico”
Black Caribbean, netta la sensazione di mordere una zuccherina williams e contemporaneamente sentirsi schiaffeggiato dall’inconfondibile siriano ingredienti de
Blizzard Noir; possibile che un semplice
accessorio del valore presunto di poco più di €10,00 sia capace di tale grazia? Evidentemente…
Alla luce del provato non posso ancora una volta che concordare con l’ormai innumerevoli volte citato assunto
«Con Aspire si cade sempre in piedi!», anche
Nautilus Prime non fa che confermarlo di nuovo.
Il look, che taluni potrebbero ritenere bizzarro, ma
personalmente entusiasticamente approvato dopo il diretto contatto, la
qualità dei materiali utilizzati, la
minuziosa cura nella sua realizzazione senza dimenticare
la sempre eccellente restituzione aromatica rilasciata dalle head-coils Aspire ed il “più che buono”
accessorio Aspire Nautilus Prime RBA Build Deck, rendono
il nuovo Nautilus in arrivo veramente adatto a tutta la platea. Al neo-vaper un flessibile strumento per definitivamente abbandonare le analogiche mentre,
per lo smaliziato di lungo corso un kit easy da utilizzare persino in combinazione con i cari tabacchi organici in tutte le situazioni.
Certo,
Nautilus Prime non è perfetto,
ma in quel di Aspire sanno ascoltare e sicuramente tutte le migliorie suggerite ed i consigli mossi,
utili feedbacks, non rimarranno ignorati perché interagire con l’utenza è sempre stata una gradita mission.
Attualmente
Aspire Nautilus Prime, così come l’accessorio
Nautilus Prime RBA Build Deck, è solamente acquistabile presso l’
online store del produttore, ma
a breve disponibile anche entro i confini italiani ed in tutti i migliori negozi specializzati nelle cinque metalliche colorazioni previste.
Nel caso si necessiti di ulteriori approfondimenti rimando alla
landing page ufficiale dedicata la prodotto:
Ringrazio
Ms. Fansha Meng del dipartimento marketing di
Aspire - Shenzhen Eigate Technology Co. LTD. per avermi messo a disposizione gratuitamente il sample di
Aspire Nautilus Prime e per la inaspettata offerta di anteprima con l’accessorio
Aspire Nautilus Prime RBA Build Deck quali argomenti per questo spero interessante elaborato.
Grazie!
E come buona educazione impone, ringrazio non da meno
sigarettaelettronicaforum.com nella sua interezza, Amministratore e Moderatori, per lo spazio e visibilità che mi è cortesemente concessa e tutti
Voi pazienti Utenti lettori come sempre liberi di regalarmi preziose critiche e/o graditi consigli.
Sinceramente grazie, di nuovo!