Ant@lf
Utente SEF
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Rispetto alle basi tecnico/scientifiche della discussione, io sono partito da una semplice tesi: PG e VG in commercio sono (e sono vendute per) singole molecole e non miscele o composti (come gli aromi o gli estratti).
Se siamo di fronte a un prodotto a singola molecola, le sue qualità organolettiche non dovrebbero (non devono proprio) cambiare a seconda del produttore o della partita di prodotto.
Quindi le suddette differenze devono per forza essere imputate ai seguenti fattori (riassumo quanto già scritto prima):
Materia prima da cui avviene la sintesi;
Processo di sintesi utilizzato;
(Questi due elementi incidono non sulla molecola che sempre la stessa è ma sulle altre sostanze presenti nella miscela);
Processo di purificazione;
Processo di confezionamento;
Trasporto e stoccaggio.
Oltre ciò, un altro elemento che potrebbe incidere è la eventuale aggiunta a PG e VG di sostanze che ne modificano le qualità organolettiche per ottimizzarle rispetto alla vaporizzazione.
Ad esempio, un VG piú fluido probabilmente presenta una percentuale seppur piccola di acqua (che per me è una cosa positiva); come pure è possibile (e legale e perlopiú innocuo) che vengano aggiunti aromi correttori in piccolissima percentuale.
Per quanto riguarda i test che si possono fare a casa propria per una superficiale verifica del livello di purezza delle sostanze a singola molecola (vale per tutte) sono principalmente due:
La verifica del punto di ebollizione;
La prova con il rifrattrometro (e misura del punto di congelamento).
Naturalmente le prove devono essere realizzate con strumenti di precisione e con metodologie adeguate ma entrambe sono facilmente realizzabili.
Naturalmente si può solo verificare la percentuale di purezza e nemmeno in maniera cosí precisa (nel caso di PG e VG gli scarti rispetto ai valori di riferimento sarebbero minimi); queste sono prove ti tipo chimico / fisico.
Per la analisi chimica qualitativa (la identificazione delle sostanze contenute nell miscela) va praticata una gascromatografia.
Per l'analisi quantitativa (quanto di ogni singola sostanza è presente) vi sono diversi protocolli per ogni tipologia di molecola.
In verità esiste un sistema indiretto per effettuare l'analisi quantitativa con il gascromatografo tramite un algoritmo e il calcolo integrale. Esistono in commercio delle macchine per gascromatografia che effettuano in automatico anche l'analisi quantitativa ma sono, da quel che ne so, costose.
Se qualcuno fosse interessato posso pubblicare i protocolli per l'analisi chimico/fisica delle basi che si possono effettuare a casa MA con la precisazione che i risultati non sarebbero esaustivi in quanto non c'è la garanzia che chi effettua le prove rispetti il protocollo.
Nel frattempo verifico quanto potrebbe costare una analisi cromatografica (non sono molto aggiornato da alcuni anni).
In ogni caso ribadisco la necessità che vi sia un insieme di standards specifici per lo svapo. Ormai il settore è abbastanza sviluppato per renderlo necessario e sicuramente praticabile.
Se siamo di fronte a un prodotto a singola molecola, le sue qualità organolettiche non dovrebbero (non devono proprio) cambiare a seconda del produttore o della partita di prodotto.
Quindi le suddette differenze devono per forza essere imputate ai seguenti fattori (riassumo quanto già scritto prima):
Materia prima da cui avviene la sintesi;
Processo di sintesi utilizzato;
(Questi due elementi incidono non sulla molecola che sempre la stessa è ma sulle altre sostanze presenti nella miscela);
Processo di purificazione;
Processo di confezionamento;
Trasporto e stoccaggio.
Oltre ciò, un altro elemento che potrebbe incidere è la eventuale aggiunta a PG e VG di sostanze che ne modificano le qualità organolettiche per ottimizzarle rispetto alla vaporizzazione.
Ad esempio, un VG piú fluido probabilmente presenta una percentuale seppur piccola di acqua (che per me è una cosa positiva); come pure è possibile (e legale e perlopiú innocuo) che vengano aggiunti aromi correttori in piccolissima percentuale.
Per quanto riguarda i test che si possono fare a casa propria per una superficiale verifica del livello di purezza delle sostanze a singola molecola (vale per tutte) sono principalmente due:
La verifica del punto di ebollizione;
La prova con il rifrattrometro (e misura del punto di congelamento).
Naturalmente le prove devono essere realizzate con strumenti di precisione e con metodologie adeguate ma entrambe sono facilmente realizzabili.
Naturalmente si può solo verificare la percentuale di purezza e nemmeno in maniera cosí precisa (nel caso di PG e VG gli scarti rispetto ai valori di riferimento sarebbero minimi); queste sono prove ti tipo chimico / fisico.
Per la analisi chimica qualitativa (la identificazione delle sostanze contenute nell miscela) va praticata una gascromatografia.
Per l'analisi quantitativa (quanto di ogni singola sostanza è presente) vi sono diversi protocolli per ogni tipologia di molecola.
In verità esiste un sistema indiretto per effettuare l'analisi quantitativa con il gascromatografo tramite un algoritmo e il calcolo integrale. Esistono in commercio delle macchine per gascromatografia che effettuano in automatico anche l'analisi quantitativa ma sono, da quel che ne so, costose.
Se qualcuno fosse interessato posso pubblicare i protocolli per l'analisi chimico/fisica delle basi che si possono effettuare a casa MA con la precisazione che i risultati non sarebbero esaustivi in quanto non c'è la garanzia che chi effettua le prove rispetti il protocollo.
Nel frattempo verifico quanto potrebbe costare una analisi cromatografica (non sono molto aggiornato da alcuni anni).
In ogni caso ribadisco la necessità che vi sia un insieme di standards specifici per lo svapo. Ormai il settore è abbastanza sviluppato per renderlo necessario e sicuramente praticabile.