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Annunciate alla fine del 2015 sono finalmente disponibili da gennaio 2016 le coil BVC di Aspire di terza generazione per il Nautilus ed il nuovissimo Triton mini in tre varianti:
BVC 1.2: la classica coil con filo in kanthal, stavolta da 1.2 ohm, con wick in cotone organico
BVC clapton coil: configurazione clapton con resistenza da 1.8 hm
BVC 0.15 Ni200: coil in nickel per TC
riportate nella figura che segue assieme alle caratteristiche principali.
Questa recensione riguarda solo la BVC 1.2 che ho avuto modo di testare intensivamente negli ultimi 10 giorni.
Comincio con una osservazione. La fortuna di Aspire l'ha fatta il Nautilus, un'atomizzatore che quando esce, nei primi mesi del 2014, sbaraglia il mercato. Si tratta infatti del primo atom a testine intercambiabili in grado di produrre una discreta quantità di vapore con una altrettanto discreta resa aromatica. Il merito è soprattutto delle testine, le oramai famose BVC che Aspire inventa. Le prime BVC avevano la wick in fibra ceramica e solo a gennaio 2015 esce la seconda generazione di BVC con wick in cotone organico, bissando il successo delle prime. Dall'uscita del nautilus Aspire ne vende tantissimi e diventa un colosso ma da allora sviluppa solo nuovi atom per il tiro di polmone, ovvero l'Atlantis ed il Triton in versione 1 e 2. Nel frattempo n Nautilus invecchia ma continua a vendere perché, quasi incredibilmente, rimane il miglior atom rigenerabile per tiro di guancia.
Finalmente, alla fine del 2015 Aspire annuncia un nuovo prodotto per il tiro di guancia, il successore del nautilus, ma lo chiama triton mini. Contemporaneamente annuncia il rilascio delle nuove BVC ed a gennaio 2016 si cominciano a trovare con facilità.
Aspire BVC 1.2 ohm
Cominciamo dalla confezione in cartone da 5 coil che finalmente riporta tutte le informazioni essenziali.
La confezione riporta chiaramente la dicitura "Triton mini replacement atomizer" ed è spuntata la voce "Regular kanthal coil". Sul retro della scatola è riportata la frase "Compatible with Nautilus" mentre su fianco è riportata la potenza consigliata: 15-20 W.
Aperta la confezione ed estratta una coil a prima vista sembra uguale ad una BVC da 1.8 ohm di seconda generazione. Messe vicine però si nota subito il pin più grosso delle BVC 1.2 ed anche il foro aria trasversale del pin è evidentemente più grande. Misuro subito i fori aria e constato che nelle BVC 1.8 il diametro è 1.7 mm mentre nelle BVC 1.2 è di 2.7 mm. Procedo alla dissezione e verifico che la resistenza interna delle BVC 1.2 è molto più grande di quella delle BVC 1.8: 4 mm di diametro esterno contro 2.5 mm. Anche il filo è maggiorato e misura 3/10 contro 2/10.
Il cilindro della coil ha lo stesso diametro interno delle vecchie coil, ovvero 7 mm . Siccome però la nuova resistenza ha 4 mm di diametro, rimane meno spazio per la wick che infatti è molto più sottile della vecchia. Tanto sottile che nella prima dissezione mi era sfuggita la sua presenza facendomi pensare che non ci fosse. La garzetta esterna a ridosso dei fori liquido sembra identica a quella delle vecchie BVC 1.8 .
Monto una BVC 1.2 sul nautilus aspetto i soliti due minuti e comincio con cautela a svapare a 12 watt: poco vapore. Aumento subito al minimo consigliato, ovvero 15 Watt: buona produzione di vapore ma leggermente inferiore a quella delle BVC 1.8 a 13 W. Aumento a 17 W ed è perfetta: differenze impercettibili rispetto alla BVC 1.8 a 13W. Aumento a 19 W ed è ancora meglio ma mi viene un colpetto di tosse, probabilmente a tale potenza dovrò scendere con la nicotina (sto usando un Colonel Custard a 8 mg). A 20 W è una bomba assolutamente perfetta, solo troppo forte per le mie abitudini.
Monto un'altra BVC 1.2 sul triton mini. Faccio fatica a trovare una regolazione aria uguale a quella del nautilus sul foro più grande ma ci riesco. Monto sul triton mini il drip tip del nautilus per non falsare il paragone e comincio a 15 W: indistinguibile dal nautilus. Aumento la potenza e continuo a non sentire differenze. Praticamente le BVC 1.2 hanno lo stesso comportamento sul nautulis e sul triton mini. Il consumo di liquido con le nuove BVC 1.2 è decisamente maggiore che con le vecchie, e ciò è dovuto alla maggior potenza.
Adesso parte la prova di durata. Carico il triton mini con il Red Astaire originale a 8 mg d nicotina e decido di svaparlo in maniera esclusiva fino ad esaurimento della coil. Il Red Astaire originale è molto concentrato e piuttosto dolce e pertanto non dovrebbe agevolare la durata della coil. Svapo sempre a 17 W con la iStick 60 TC in modalità power e con la regolazione aria del Trito mini quasi al minimo, praticamente con la stessa ariosità di un nautilus sul foro più grande o appena più arioso.
I primi 30 ml, svapati in una settimana circa, la coil li digerisce senza colpo a ferire, ovvero senza la benché minima perdita di resa, né aromatica né di volume. Posso dire che gli ultimi 20 ml sono meglio dei primi 10.
A 40 ml mi sembra di notare un calo aromatico, ma niente di veramente apprezzabile.
A 50 ml il calo aromatico è più sensibile ma ancora di buon livello.
A 60 ml la resa è calata oggettivamente. Diciamo che è scesa del 20-30% ma rimane ancora un bel svapare. Siccome non vedo l'ora di provare una seconda coil, termino qui, la smonto e la disseziono.
La guarnizione di gomma tra pin e corpo della coil è perfetta senza segni di bruciature nei punti di contatto con il filo della resistenza. Ciò è dovuto al fatto che la resistenza è realizzata con la tecnica res-nores e quindi il filo a contatto con la gomma non si riscalda.
Libero il filo dalla sottilissima wick e constato che le incrostazioni sul filo sono morbide e vengono via passandoci le dita lasciando scoperto il metallo perfettamente lucido. Ciò significa che l'incrostazione, costituita dai residui solidi del liquido, non è stata carbonizzata ovvero che la temperatura del filo non è mai salita eccessivamente.
La wick di cotone è uniformemente nerastra e senza segni di bruciature nei punti di contatto col il filo.
Conclusioni
Aspire ci ha azzeccato di nuovo ed ha prodotto una coil che sembrerebbe superare ogni aspettativa. Confrontata con le BVC 1.8 di seconda generazione, le nuove coil richiedono più potenza e bevono di più ma hanno una durata da record. Io sono arrivato a 60 ml ma avrei potuto andare avanti di più senza troppi compromessi di resa. Credo che con una svapata più tranquilla della mia si possa arrivare a sfiorare i 100 ml.
Ritengo che ciò sia dovuto allo spessore ridotto della wick di cotone che rimane più permeabile per più tempo. Tutti coloro che rigenerano sanno quanta influenza abbia la quantità di cotone della wick e quanto meglio vada una wick riducendo il cotone. Rispetto ad una coil con wick interna qui però c'è l'ulteriore ed enorme vantaggio della costruzione BVC in cui il liquido passa attraverso tutta la superficie laterale dilatando enormemente i tempi necessari per l'intasamento (con wick centrale è impensabile di farci 60 ml)
La resa aromatica della coil è strabiliante, la produzione di vapore invece è appena sufficiente
Fotografie
Da sinistra a destra: la BVC 1.8 di seconda generazione, la nuova BVC 1.2 e la BVC 1.8 clapton coil (con i gommini giallo-arancioni). Si osservi che le prime due sembrano uguali, ma il pin di quella centrale è più largo e lo è anche il foro di ingresso aria ed il gommino. Il diametro dei fori di ingresso liquido rimane immutato: 1.2 mm.
A sinistra il pin delle vecchie BVC 1.8, a destra quello delle nuove BVC1.2. Notate le differenze nel diametro esterno, interno e quelle dei fori aria trasversali che passano da 1.7 mm a 2.7 mm. Anche la retina rispecchia le differenze.
A sinistra c'è la resistenza delle BVC 1.8 di seconda generazione (2.5 mm esterno), a destra quella delle nuove BVC 1.2 (4 mm esterno). Anche lo spessore del il filo è stato maggiorato passando da 2 a 3 decimi di mm.
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