P
pace&love
Avevamo iniziato un discorso sugli elicotteri, ma era il posto sbagliato.
Nel 1981 ( mi sembra) ho preso il brevetto militare di pilota di elicottero presso la Scuola dell'Aereonautica Militare di Frosinone.
All'epoca l'addestramento si faceva sul'Augusta Bell 47G2, meglio noto come libellula.
Un piccolo elicottero lunghissimo e con un rotore che portava due pale, mi sembra del diametro di una 15na di metri.
La cabima era in plexiglas tutta trasparente.
Montava un motore Piaggio di 6.000 cc con 6 cilindri contrapposti e consumava 1 litro di benzina avio al minuto. Autonomia 120 minuti ( oltre 30 lt di riserva di sicurezza )
Tutto analogico!
Ciclico, collettivo e pedali, tutti a ingranaggi e funi.
Strumentazione ( pochissima ) analogica.
Insomma, una bicicletta
Mi sembra che rangiungesse una velocità massima di circa 100 kmh ed un'altezza di circa 2.000/2.500 mt ( perchè era un motore aspirato e non a turbina )
La velocità e l'autonomia sembrano poche, ma in linea retta da Frosinone si poteva raggiungere tranquillamente Firenze in due orette, che non è poco per un elicottero del genere.
Quante avventure!!
Sono state 60 ore di volo di cui 15 da solo.
Bellissimo.La cosa più brutta che mi successe ( ma si sa a quel'età si è incoscienti) è stato quando da solo ( ovviamente) avvistai alcune ragazze in mezzo ad un campo e decisi di fare il cretino!
Discesa rapida e poi era intenzione dare tutta portanza ( la portanza detto semplicemente è l'angolo di inclinazione delle pale del rotore ) e potenza, cabrata rapida in modo tale da fare un polverone
Avevo il sole di fronte e non mi accorsi di una linea di media tensione che avevo davanti.
Quado me ne accorsi....diedi tutta potenza e tutta portanza, tirai indietro la cloche e...chiusi di occhi.
Di più non si poteva fare.
Per fortuna l'elicottero e il motore risposero bene.
Insomma da quella volta, basta cretinate.
Ma all'epoca c'erano anche elicotteri dicamo veri: ricordo le belve AB 212 da 16 posti biturbina ( quelli usati nella guerra in vietnam per intenderci ) e quelli già aveva qualche aiuto tecnologico.
Ma la libelula rimanva il più bello!
Poi la vita riserva sorprese e dopo che presi il brevetto, smisi.
Non so se lo sapete, ma gli elicotetri per una questione di fisica non possono volare a velocità maggiori di circa 200/220 kmh, anche i più moderni, perchè alla velocità di rotazione del rotore occorre aggiungere quella di traslazone. le due cose sommate insieme non possono superare certi parametri, come dicevo per una questione di fisica aereonautica.
Il vero limite è questo.
Però rimane un mezzo sicurissimo, anche a motore spento ( autorotazione ) atterra in sicurezza in piccolissimi campi. Ovvio il pilota deve essere bravo.
Io l'ho fatto due volte.
Ricordo quando l'istruttore la prima volta giunto ad una altezza di circa 1000/1500 mt spense il motore e mi disse: ora portalo giù.
Insomma certe cose sono indimenticabili.
Conservo ancora l'aquila dorata a quatro ali sormontata dalla corona ( che molti piloti civili mi invidiano) che al termine del corso mi diedero.
Buona giornata
p.s.: i comandi principali degll'elicottero sono tre: il ciclico, il collettivo e la pedaliera.
Il ciclico serve per la direzione ( è la leva che si ha in mezzo alle gambe), il collettivo che è una leva che sta a sinistra del pilota serve per dare portanza alle pali del rotore e potenza al motore ( detto semplicemente, se vuoi salire di quota o scendere ) La pedaliera ( composta da due pedali ) serve per dare portanza ( inclinazione detta semplicemente ) al rotore i coda.
Più potenza si da al motore, più portanza deve avere il piccolo rotore di coda ( se no l'elicottero inizia a girare su se stesso ).
Deve essere tutto coordinato.
All'epoca era tutto manuale.
Ora è tutto servoassistito e computerizzato, non dico che schiacci un bottone e vola, ma più o meno...
Nel 1981 ( mi sembra) ho preso il brevetto militare di pilota di elicottero presso la Scuola dell'Aereonautica Militare di Frosinone.
All'epoca l'addestramento si faceva sul'Augusta Bell 47G2, meglio noto come libellula.
Un piccolo elicottero lunghissimo e con un rotore che portava due pale, mi sembra del diametro di una 15na di metri.
La cabima era in plexiglas tutta trasparente.
Montava un motore Piaggio di 6.000 cc con 6 cilindri contrapposti e consumava 1 litro di benzina avio al minuto. Autonomia 120 minuti ( oltre 30 lt di riserva di sicurezza )
Tutto analogico!
Ciclico, collettivo e pedali, tutti a ingranaggi e funi.
Strumentazione ( pochissima ) analogica.
Insomma, una bicicletta
Mi sembra che rangiungesse una velocità massima di circa 100 kmh ed un'altezza di circa 2.000/2.500 mt ( perchè era un motore aspirato e non a turbina )
La velocità e l'autonomia sembrano poche, ma in linea retta da Frosinone si poteva raggiungere tranquillamente Firenze in due orette, che non è poco per un elicottero del genere.
Quante avventure!!
Sono state 60 ore di volo di cui 15 da solo.
Bellissimo.La cosa più brutta che mi successe ( ma si sa a quel'età si è incoscienti) è stato quando da solo ( ovviamente) avvistai alcune ragazze in mezzo ad un campo e decisi di fare il cretino!
Discesa rapida e poi era intenzione dare tutta portanza ( la portanza detto semplicemente è l'angolo di inclinazione delle pale del rotore ) e potenza, cabrata rapida in modo tale da fare un polverone
Avevo il sole di fronte e non mi accorsi di una linea di media tensione che avevo davanti.
Quado me ne accorsi....diedi tutta potenza e tutta portanza, tirai indietro la cloche e...chiusi di occhi.
Di più non si poteva fare.
Per fortuna l'elicottero e il motore risposero bene.
Insomma da quella volta, basta cretinate.
Ma all'epoca c'erano anche elicotteri dicamo veri: ricordo le belve AB 212 da 16 posti biturbina ( quelli usati nella guerra in vietnam per intenderci ) e quelli già aveva qualche aiuto tecnologico.
Ma la libelula rimanva il più bello!
Poi la vita riserva sorprese e dopo che presi il brevetto, smisi.
Non so se lo sapete, ma gli elicotetri per una questione di fisica non possono volare a velocità maggiori di circa 200/220 kmh, anche i più moderni, perchè alla velocità di rotazione del rotore occorre aggiungere quella di traslazone. le due cose sommate insieme non possono superare certi parametri, come dicevo per una questione di fisica aereonautica.
Il vero limite è questo.
Però rimane un mezzo sicurissimo, anche a motore spento ( autorotazione ) atterra in sicurezza in piccolissimi campi. Ovvio il pilota deve essere bravo.
Io l'ho fatto due volte.
Ricordo quando l'istruttore la prima volta giunto ad una altezza di circa 1000/1500 mt spense il motore e mi disse: ora portalo giù.
Insomma certe cose sono indimenticabili.
Conservo ancora l'aquila dorata a quatro ali sormontata dalla corona ( che molti piloti civili mi invidiano) che al termine del corso mi diedero.
Buona giornata
p.s.: i comandi principali degll'elicottero sono tre: il ciclico, il collettivo e la pedaliera.
Il ciclico serve per la direzione ( è la leva che si ha in mezzo alle gambe), il collettivo che è una leva che sta a sinistra del pilota serve per dare portanza alle pali del rotore e potenza al motore ( detto semplicemente, se vuoi salire di quota o scendere ) La pedaliera ( composta da due pedali ) serve per dare portanza ( inclinazione detta semplicemente ) al rotore i coda.
Più potenza si da al motore, più portanza deve avere il piccolo rotore di coda ( se no l'elicottero inizia a girare su se stesso ).
Deve essere tutto coordinato.
All'epoca era tutto manuale.
Ora è tutto servoassistito e computerizzato, non dico che schiacci un bottone e vola, ma più o meno...