@BooRDeL
Dipende da vari fattori.
Faccio fatica a rispondere alla tua domanda perché sono secoli che le mie coil non arrivano ad una situazione di incrostazione come quella che descrivi!
Pulisco e cambio cotone molto prima: ovvero quando inizia ad incrostarsi la sola spira centrale che è quella dove si sviluppa il maggior calore! Basta, infatti, una minima incrostazione perché io percepisca un calo aromatico tale da spingermi al cambio cotone e pulizia.
In verità tendo ad anticipare che ciò avvenga perché basta che il solo cotone sia ormai molto sporco per avere i primi segnali che mi spingono a cambiare coil (o pulirla e soprattutto a cambiare il cotone e pulire deck e campana).
Con atom come il fev vs ed airpin da 1.1mm uso una 0.7 ohm (7.5 spire awg28 inox da 2.5 con spire molto strette) ad una ventina di watt (heat flux 260 mw/mm² che è molto alto) dove con un Kentucky lt al 7/8% e o un latakia lt al 5% ho quasi sempre spire piuttosto pulite.
Quando annerite, spesso, è soltanto per accumulo di liquido sulla superficie del wire e basta una passata di scottex per pulirle. In caso di qualche problemino di scarsa alimentazione (o in cattivo bilanciamento tra alimentazione e wattaggio impostato) potresti riscontrare qualche principio di annerimento della superficie delle spire centrali con qualche leggera incrostazione che va via piuttosto facilmente (con uno spazzolino a setole morbide o, nel caso di incrostazioni più profonde ed aggressive, grattqndole leggermente con la punta di un piccolo cacciavite).
Nel caso di incrostazioni più aggressive di fa molta più fatica a pulirle (e spesso non vale nemmeno la pena provarci sia per il tempo sia perché la superficie del wire potrebbe esser compromessa).
Ma i fev sono un caso limite (grazie al tipo di alimentazione abbondante e, a mio avviso al contrario di quel che molti pensano, per un giro d’aria particolarmente efficiente) e se provi ad utilizzare flussi di calore di quel tipo con altri atom hai risultati catastrofici!
Ma torniamo al punto principale della
discussione.
Come è nata in me l’idea di utilizzare coil anomale dal numero di spire elevate.
Quando ho iniziato a vaporizzare gli estratti/macerati ero un utilizzatore di awg30! E lo utilizzavo con flussi di valori abbastanza elevati.
Il risultato erano coil che si incrostavano dopo pochi tiri anche utilizzando atom con portata d’aria più importante (più vicina ad atom da flavour che ad atom da con tiro di guancia).
Va detto che le mie conoscenze di rigenerazione e cotonatura non erano paragonabili a quelle odierne.
Con il tempo ho riscontrato che l’utilizzo di fili dal diametro maggiore (awg27) aiutava a ritardare la formazione di spire.
È da qui la mia convinzione che, nonostante il tc, fili più sottili raggiungono temperature elevate molto più velocemente con una coil che lavora a quelle temperature per un periodo maggiore.
Con coil più generose oltre ad aver bisogno di maggior tempo di attivazione hai anche spesso un atom (ed una coil) che una volta che hai carburato con i primi tiri non ha bisogno di riportare l’atom ‘a temperatura’ come accade con coil dal volume minore.
A dimostrare questa mia teoria anche alcuni paradossi in cui mi son ritrovato atom arroventati con fili sottili (awg29) mentre reggevano meglio con fili maggiori riuscendo a farli lavorare in modo soddisfacente con flussi di calore decisamente più bassi.
Poi ho iniziato con i gus… ed avevo un problema: l’awg28 mi sembrava eccessivo e con l’awg29 ed i flussi di calore a cui ero abituato la coil durava per non più di mezzo tank! Cosa alquanto scomoda considerando tutte le difficoltà ad aprire un gus con tank mezzo pieno!
Ed è a questo punto che Dicodes ed il suo resistherm mi sono venuti in aiuto.
L’uso del resistherm mi ha fatto molto affinare le cotonature e mi ha anche fatto rendere conto di quanto quel 10% di acqua fosse determinante per abbassare le temperature di vaporizzazione.
Ma torniamo ai gus: con sette spire riuscivo a malapena a stabilizzarmi sui 10-12 watt!
Cosa potevo fare per aumentare un po’ il calore del vapore (da non confondere con le temp raggiunte dalla coil) utilizzando lo stesso wire? Aumentare le spire!
Del resto, come volume/massa della coil, cambia poco tra una 7 spire girate con awg28 ed una 8 spire di awg29.
Ed ecco che ho iniziato ad utilizzare coil da 8 e 9 spire incrementando la soddisfazione. In verità già con un atom come lo Ion rba che ha due fori sotto coil piuttosto distanziati, usavo spesso 9 spire da 2 di awg29.
Con le 8-9 spire di resistherm a 12 watt, dopo aver anche capito come cotonare i miei gus, riuscivo finalmente ad ultimare il tank con soddisfazione ma… il resistherm, oltre ad avere un costo elevato, è anche un filo molto delicato che spesso spezzavo già solo per mettere in tensione le leg della coil.
Ed ecco che sono passato all’awg28… prima nife48 poi ss316l.
E con una 9 spire da 2 a 14-15 watt ho raggiunto risultati inaspettati e sorprendenti (anche se i Kentucky li preferisco con coil girate con l’awg29!) per resa, longevità e funzionamento in tc.
Io credo che per limitare la formazione di incrostazioni il giro d’aria conta relativamente poco rispetto a alimentazione (e conseguentemente anche cotonatura) e temperature raggiunte dalla coil (e per quanto tempo lavorano sui picchi di temperature) che è poi anche la ragione per cui una coil che lavora in costante temo protection incrosta molto di più di una coil (uguale) che lavora anche a qualche watt in più ma a temperature di 10-20 gradi più basse.
Sono le mie verità?
Non credo… anche perché sono una mosca bianca e la stragrande maggioranza dei vaper (soprattutto italiani) si assesta sulle canoniche 5-6… max 7 spire di awg29 e 28 ritenendo anche l’awg27 eccessivo per qualunque atom mtl (mentre per me su alcuni atom come lo Spica ed il fev… anche il vs senza esagerare con le spire anche se le piccole viti non aiutano!) .
Per me no! E ci sono atom (ed anche aromi) che rendono meglio con fili sottili (non scendo oltre lo 0.28) e bassi wattaggi (GTR, kayfun lite 2021, by ka se) ed altri che vogliono… più ciccia!