Non credo che gli admin possano, senza grande imbarazzo, prendersi la responsabilità di una decisione tanto pesante nei confronti di rivenditori che, penso, facciano parte anch'essi dei vari blogs, quando non ne siano proprio gli admin e/o i fondatori,... i quali, nel prospettarsi il possibile verificarsi di una tale evenienza, non esiteranno a prendere preventivamente accordi con le ditte produttrici in modo che queste blocchino ogni tentativo di commercializzazione che non rientri nei canoni usuali... ammesso che non lo abbiano già fatto... Per quanto riguarda gli aromi, Il Vaporificio sta aprendo alla vendita diretta on-line, mentre La Tabaccheria già lo ha fatto da parecchio tempo, non so gli altri... Il g.a.s. non è che un tentativo di economia diversa da quella comune che, saltando ogni intermediario tra la fonte e l'utilizzatore finale ed aumentando i quantitativi di prodotto acquistati, dovrebbe ridurne il prezzo (anche perché non vi è alcun margine aggiunto di guadagno di terzi). Ciò -e vorrei con questa considerazione rassicurare e tranquillizzare qualche dealer in ascolto- non inficerebbe in maniera rilevante il volume di affari di rivenditori che ormai dispongono di una clientela consolidata nel tempo e che, almeno per certi prodotti, non possono che far loro riferimento. Però suppongo sia corretto coinvolgere il meno possibile gli admin, che potrebbero semplicemente consentire nel blog l'iniziativa di costituzione dei g.a.s. da parte degli associati, ma senza essere coinvolti nella loro diretta gestione ed organizzazione, che dovrebbe essere orizzontale e trasparente per quanto riguarda le relazioni con le Aziende produttrici, le modalità di trattativa con queste e la fissazione dei prezzi concordati di acquisto dei prodotti in base ai quantitativi. Ritengo inoltre da un punto di vista etico, sarebbe un enorme passo in avanti restituire, con una tale operazione, al mondo dello svapo, quella originaria genuinità dettata da buone intenzioni e spirito solidale che tanto oggi viene inficiata, sia da quegli aspetti connessi e dettati dal mero profitto che, e soprattutto, dall'attacco delle nostre istituzioni, le quali, oberate da una grave ed ipocrita contraddizione, da un lato sono intenzionate a non voler favorire l'utilizzo e la diffusione della sigaretta elettronica quale mezzo di affrancamento dal tabagismo, aumentando così la tassazione su questi prodotti, e dall'altro, allo stesso tempo, a voler fintamente difendere, il ché sa di farsesco, una improbabile facciata di "preoccupazione" della salute pubblica, conservando però gelosamente gli ingenti introiti che gli derivano dalla monopolizzazione dei tabacchi, vergognosa menzogna ormai evidente a chiunque.