Terzo dispositivo nato dal rinnovato concetto di svapo flessibile secondo la visione
Voopoo, Drag Max si presenta al pubblico con design accattivante, un rinnovato prestante
gene.Fan V2 chipset dalle schiette prestazioni senza fronzoli e
totalmente asservita alla causa PnP Platform.
E’ Voopoo Drag Max la vera “Drag X con due batterie”!
Riuscirà la nuova big-battery a conquistare l’utenza ed almeno ad eguagliarne il suo successo commerciale?
ShenZhen Woody Vapes Technology Co., LTD (Voopoo) me ne ha inviato un campione per descriverne pregi ed eventuali lacune, ma soprattutto per una personale imparziale valutazione complessiva.
Ho ricevuto inaspettatamente
Voopoo Drag Max confezionata in uno degli attuali 1000 cofanetti celebrativi
4th Anniversary Limited Edition creati appositamente per festeggiare il quarto anniversario “dalla prima Drag” al cui interno, esterrefatto,
accompagnata al sample stesso di Drag Max mi è stata fornita ordinatamente esposta in una impattante visione di insieme
buona parte del compendio della attuale produzione Voopoo con allegato un aureo portachiavi metallico prodotto per l’occasione.
Oltre al contenuto generose, per forza di cose, le dimensioni dell’esclusivo nero solido contenitore serioso dalla apertura magnetica che, su sfondo texturizzato con pattern decorativi geometrici prospettici, nulla lascia immaginare in merito a cosa vi sia stipato all’interno.
Stampati in caratteri cubitali con inchiostri metallizzati oppure a finitura plastica a seconda della necessità e posizionati centralmente all’intera superficie visibile, il logo argenteo del produttore
Voopoo affiancato a quello scelto per il nuovo device
Drag Max in un layout per nulla pretenzioso e dal
risultato estetico “quasi elitario” nella sua semplicità.
Con lo stesso lineare stile sfruttato il “fondo” della voluminosa box dove, solamente, indicato l’indirizzo della sede di
ShenZhen Woody Vapes Technology Co. LTD. (Voopoo) e le relative possibilità contatto con le obbligatorie, per normativa, icone attestanti tutte le autorizzazioni ottenute per l’immissione alla commercializzazione in territorio europeo comprendenti quella per la corretta futuribile procedura di smaltimento
RAEE ed i divieti di vendita ai minorenni e di uso rivolto alle neo mamme.
Sulla stessa faccia del corposo cartonato applicato il codice a barre di tipo EAN, lo sticker per la verifica “in due passaggi” della originalità del prodotto
“Scratch&Check” olografico e con uno circolare di dimensioni più contenute una anteprima della colorazione degli inseriti decorativi applicati al corpo dell’ultima fatica
Voopoo di cui confezione.
Nulla di più, se non ripetuti logo e denominazione sulle due facce di dimensioni intermedie del cofanetto.
Innegabile l’effetto scenico occorso all’apertura del cofanetto “magnetico” dove ordinatamente disposti in tre ipotetiche colonne un primo assaggio dello svapo secondo Voopoo.
Proposta in questo particolare packaging, infatti, l
a quasi totalità della produzione accessoria del brand ad accompagnare e da provare grazie alla nuova “Big AIO”
Drag Max.
La “mod”
Drag Max nella sua
card sleeved box retail sulla sinistra,
tutti i “PnP tanks” nelle versioni di massima capienza attualmente a catalogo, compresi il recentissimo
MTL Pod Tank introdotto con
V.Suit della quale prima o poi spero di poter condividere alcune considerazioni, ed rigenerabile
RTA Pod Tank di cui, casualità, ho avuto da poco il piacere di scrivere a seguito del suo acquisto.
Completa la generosa fornitura
una selezione di PnP Headcoils delle più disparate impedenze per le più disparate, appunto,
occasioni e stili di svapo, tanto per citarne alcune: per “la guancia” le ultime “arrivate”
PnP~TR1 da 1,2Ω, PnP~TM2 da 0,8Ω, e l’ariosa PnP~TM1 da 0,6Ω e con loro le sempreverdi PnP~VM3 e PnP~VM4 rispettivamente da 0,45Ω e 0,6Ω per gli amanti del flavour.
Infine la più nutrita schiera di pezzi con le
testine PnP~VM1, PnP~VM4 e PnP~VM5 con impedenze di 0,3Ω, 0,20Ω e 0,15Ω pensate per per lo svapo in cloud oppure in arioso flavour chasing, compresa la
rigenerabile PnP~RBA già da tempo nota.
Tutto insomma specificatamente “calibrato” per un ottimale uso con il nuovo device ed incastonato in un sorta di “pavimento removibile” sotto il quale riposte
spare parts e tutto il necessaire per mettere in opera sia RTA Pod Tank che PnP~RBA: grani ed ‘o-rings di ricambio, minuscolo cacciavite, chiave a brugola, resistenza complessa premade in Ni80 da 0,20Ω di sezione 3mm, resistenza semplice con relativo supporto per future rigenerazioni ed una buona dose di cotone.
Che dire, se non esprimere
un obiettivo plauso a @VoopooTech per il notevole impatto nella completezza dell’offerta ed un sentito e doveroso
personale ringraziamento a Ms. Judy Cai del reparto marketing per la immeritata cortesia che mi ha riservato.
Grazie!
Indistintamente se acquistata in
4th Anniversary Limited Edition oppure nella classica versione “packaging commerciale”
Voopoo Drag Max verrà sempre consegnata impacchettata e completa nella sua card sleveed box che, come da tempo, propone un consolidato layout espositivo sfruttando per intero i quattro lembi che ne compongono il nero avvolgimento esterno, con quello a vista interamente occupato dalla grande riproduzione del device posto al centro tra il logo del produttore
Voopoo e quello a sua denominazione in compagnia dell’ormai abusato bollino circolare usato per indicarne lo stile delle finiture.
Sulla faccia opposta, di sfondo bianco per migliore leggibilità, giganteggia il marchio
Drag Max ed a seguire la solita pletora di informazioni con elencato il contenuto della confezione e la fortunatamente, ribadire alcuni concetti è sempre un bene, immancabile serie di avvertenze per una corretta conservazione del dispositivo e per un suo sicuro utilizzo.
Va da sé, per il fatto che questo essere anche packaging retail standard, vengano su di esso ripetuti dati già presenti sulla
magnetic storage box della edizione a tiratura limitata: tutte le informazioni di contatto del produttore
ShenZhen Woody Vapes Technlogy Co. LTD. (Voopoo), le icone delle certificazioni per l’abilitazione alla commercializzazione, “
Scratch&Check” olografico e condice a barre EAN relativi esclusivamente alla basilare proposta di acquisto ed
inquadrabili, in combinazione con quelli già presenti sul pacchetto “più cicciotto”, come ulteriore elemento di sicurezza e garanzia di autenticità.
I restanti due minori lati dell’astuccio è usanza ormai essere sfruttati per indicare in forma iconografica le specifiche salienti del dispositivo e i riferimenti “social” del brand accompagnati dal
QR-Code,
Voopoo è la sola a facilitare in questo modo l’acquirente, che
se scansionato permetterà in caso di necessità di essere immediatamente indirizzati al supporto tecnico.
Dopo aver elencato il contenuto della fornitura in versione “esclusivo impacchettamento”, doveroso anche farlo che quello a corredo della versione “da comuni mortali” ed ovviamente lì compreso; la mod ricordo essere allegata inscatolata come poc’anzi descritto.
Che sia standard oppure “limited” oltre al dispositivo
Voopoo Drag Max nella decorazione scelta la fornitura di base racchiusa in un pratico ulteriore cartonato comprende:
●
PnP Pod Tank con capienza di 4,5ml, come da normativa di 2ml per i territori TPD;
●
PnP~VM6 mesh coil con impedenza di 0,15Ω e range di funzionamento compreso tra
60W e 80W;
●
PnP~VM5 mesh coil con impedenza di 0,20Ω e potenza applicata consigliata tra
40W e 60W;
● Cavo
µUSB di tipo C per ricarica delle batterie ed eventuali aggiornamenti firmware;
● Manuale di istruzioni multilingua anche in italiano e certificato di garanzia.
La novella
Voopoo Drag Max è da considerarsi quale naturale ingigantimento di Drag X, accusata talvolta di scarsa praticità energetica causa le molteplici sostituzioni in corsa di accumulatori se utilizzata in congiunzione di headcoils golose di energia,
della quale ad eccezione di una logica maggiore profondità, il nuovo device è un
dual-batteries,
eredita in toto la solida accattivante estetica dalle linee marcatamente aggressive della scossa in lega di zinco, dalla verniciatura per anodizzazione, ed impreziosita dall’avvolgente grande inserto in pelle di microfibra poliuretanica (finta pelle, ad essere schietti) con stampate a caldo le informazioni di branding ed ormai assunto a nuovo marchio di fabbrica della storica linea di dispostivi al posto delle altrettanto passate iconiche applicazioni in resina multi-color.
Una, per l’ennesima volta,
innegabile visione di insieme premium ed elitaria di quasi 130 grammi netti ulteriormente valorizzata da innesti in una sorta di materiale ligneo, nel caso del mio esemplare in colorazione “retrò”, od a lui di sintetizzato assimilabile con i quali camuffare i 18mm di larghezza “addizionali” derivanti dal volume necessario ad accogliere il secondo accumulatore 18650 e sui quali, uno per lato, impressi il motto societario
“Spark your life” ed il marchio
“gene.Chip inside” per rimarcare, come se ormai fosse ancora necessario, l’uso di un efficiente
microcontroller proprietario a pilotarne la totalità dell’elettronica.
Per i desiderosi di continue migliorie e revisioni hardware, purtroppo forse (?), triste mettere al corrente che con
Drag Max si è di fronte ad una sostanziale prosecuzione di un percorso già evidentemente tracciato. In essa eccezion fatta per “il suo cuore”,
tutto è solamente riproposto senza apportare immotivate correzioni rispetto alle precedenti proposte che tanto successo hanno commercialmente ottenuto.
E’ ancora una volta la soluzione per il vaping immaginata da Voopoo, la PnP Platform, ad aver di Drag Max imposto le sorti in quel continuum evolutivo iniziato già ai tempi, non sospetti, di Vinci e cresciuto migliorandosi nel tempo affinando metodi, leggasi tanks, e strumenti, le headcoils, tutti
indistintamente legati dalla tangibile spensierata immediatezza funzionale con l’intera gamma presente, futura e del recente passato a catalogo del produttore orientale.
Questa la motivazione progettuale nel trovare all’apice del nuovo device,
al posto di un tradizionale innesto filettato 510, il profondo connettore proprietario magnetico comprensivo di “paratie laterali
Infinite Airflow Sistem” per la regolazione del flusso di aria,
nel quale agganciare rapidamente uno tra i molteplici serbatoi/pods opzionali, con relativa testina scelta tra la moltitudine a seconda della propria “voglia quotidiana di
svapo easy to go” con, volendo, un rapido excursus
verso i lidi dei rigenerabili merito di PnP~RBA coil e dell’accessibilissimo intero che è RTA Pod Tank.
Per adeguatamente far fronte a qualsiasi richiesta energetica necessarie
due batterie ricaricabili Li-Ion del formato INR18650 connesse in serie nell’alloggiamento preposto ed accessibile sollevando lo sportello metallico alla base della
Big-AIO Drag Max, sul cui lato interno incisa chiaramente la polarità di inserimento da rispettare per ognuno degli accumulatori; mentre all’esterno serigrafate le obbligatorie marchiature CE e RAEE e la dicitura che in caso di memoria corta ricorderà che l’oggetto tenuto in pugno è
progettato da Voopoo e fabbricato in Cina.
A muovere l’intero complesso, cuore e cervello del device,
un rinnovato gene.Chip della variante “.FAN” già proposta al pubblico ed installato all’interno della dual-batteries
X217 dei primi giorni dello scorso anno, e già a suo tempo
capace di gestire display a colori di grandi dimensioni e varie curve di erogazione personalizzate. La
nuova versione gene.FAN V2 ha subito un integrale restyling, tagliate funzionalità in questo caso non necessarie e codificate distinte nuove curve di potenza a detta del produttore autonomamente attivate a seconda della coil in uso e della potenza di erogazione selezionata.
Scremato all’inverosimile, sacrificando lato utente il possibile tra funzioni e arzigogoli stilistici sull’altare della immediatezza e fulminea padronanza del “pezzo”, la PnP Platform in un concentratissimo assunto è proprio questo,
gene.FAN V2 permette a
Drag Max di
erogare esclusivamente in potenza con vette fino a 177W alla coil con
potenziale impiegabile tra 6,4V e 8.4V per
impedenze comprese tra 0,10Ω e 3,0Ω in totale libertà di regolazione oppure affidandone l’onere al modaiolo automatismo “smart” in base alla resistenza installata nel dispositivo,
un po’ poco per un device che ambisce a bissare il successo della precedente “serie” e diventare anch’esso ispiratore per le future produzioni delle case produttrici concorrenti. Forse deludente per lo smaliziato vaper desideroso di profonde regolazioni e particolari features, ma in ottica “easy”, ad eccezione del massimo wattaggio,
questo il range delle richieste entro il quale riconducibili le specifiche necessarie alla moltitudine di testine pre-made allegate oppure opzionali da utilizzarvi, con logicamente tutte le essenziali protezioni ed ausili per un sicuro utilizzo a salvaguardia di utente ed hardware stesso.
Un detto recita «Squadra che vince non si cambia!» e
Voopoo lo ha fatto suo, letteralmente,
traslando da Drag X per intero la funzionale interfaccia utente dal grande pulsante circolare superiore al quale affidata l’erogazione e con i consueti 5 “clicks” in rapida successione l’accensione e spegnimento del dispositivo oppure in caso di soli 3 la selezione tra operatività manuale oppure automatica; in identica posizione i due minori per la
regolazione “del wattaggio” con incrementi e decrementi al singolo watt e, se premuti alternativamente con il maggiore, per azzerare il contatore di puffs oppure bloccare totalmente il dispositivo inibendo ancora una volta persino la possibilità di attivazione.
Upgradato invece lo stadio elettronico del circuito adibito alla efficiente
ricarica bilanciata con corrente in ingresso fino a 5V/2A persino possibile nella sconsigliatissima eventualità di alimentazione con accumulatori di differenti produttori, ma sottolineo e ribadisco,
mai e poi mai tentare tale azzardo! La propria sicurezza viene prima di tutto, nessuno sano di mente penso abbia a cuore testare l’estrema possibilità!
Concesso, da ultimo, un
unico vezzo a stemperare l’austera piattezza semplicistica della interazione con Drag Max nel notabile più grande display TFT a colori di 1,08”, alla diagonale maggiore di 3mm, dalla buona leggibilità in ambienti non eccessivamente luminosi sul quale proiettate tutte le necessarie informazioni operative disposte, a gusto dell’utente e possibilità
esclusiva di gene.FAN V2, in due possibili differenti impaginazioni dal “moto circolare” selezionabili con la simultanea pressione dei tasti minori della user interface:
Iron, dal layout verticale, oppure Core nel suo svilupparsi in senso orizzontale. A memoria primo ed unico esempio in dispositivi di pari categoria merceologia e nel caso questa fosse una inesattezza chiedo cortesemente che mi si corregga.
Ho cercato di valutare la “bontà” di
Drag Max nel lungo periodo, relativamente a quello concessomi prima della presente stesura, cercando sempre di mantenere un certo parallelismo con la più volte citata ispiratrice del progetto
Drag X e per quantificarne anche le prestazioni con
Argus GT, quale più recente esemplare dual batteries prodotto da
Voopoo.
Quindi per rendere il più verosimilmente possibile l’intero “studio”
ho sempre tentato di proporre sugli hardware “stessa resistenza e stesso Pod Tank” ed ove questo impossibile per inteso nel caso dello
MTL Pod Tank con il quale finalmente possibile merito quel drip-tip dalla hourglass figure un appagante svapo di guancia con la gamma Voopoo, del quale al momento un solo esemplare a disposizione,
in un semplice gesto, rapidamente e senza “sbatti”, spostati sull’uno od altro dispositivo, alla bisogna grazie al magnetismo
: il “bello” della PnP Platform!
Di
Drag Max ho potuto immediatamente notare ed apprezzare una più morbida e calibrata erogazione maggiormente
avvertibile a bassi wattaggi in congiunzione ad headcoils pensate per lo svapo in MTL nelle varianti
TM e
TR, quelle dagli ‘o-rings azzurri, nel sempre confronto in atto con le due controparti gestite dal
chipset gene.TT con
stessa repentina risposta alla attivazione,
segno che un “qualcosa sotto il cofano” sia stato impreziosito da più equilibrata curva di potenza. Va anche sottolineato però
che tale sensazione è andata mano a mano scemando con l’aumentare della potenza richiesta da applicare alla coil, fino a scomparire totalmente, od almeno io non la ho più avvertita
quando ho iniziato a raffrontare le performances utilizzando RTA Pod Tank e PnP~RBA approntate con il materiale incluso tra gli accessori della confezione
Anniversary Limited Edition.
Con i due rigenerabili pressochè identici i risultati percepiti, da attribuirsi immagino al
programma “RBA”, che automaticamente esclude sottigliezze ausiliari proprie della modalità automatica Smart, in tutto e per tutto similare nei meandri del firmware installato nei tre distinti dispositivi.
Di non meritevoli di nota le
infinitesimali dissonanze tra il restituito aromatico tra gli hardware dalla differente tipologia di MCU adottata, ma interessante far notare una
seppur minima migliore gestione del parco accumulatori da parte di Drag Max che a parità di celle è riuscita a garantire, rapportata ad Argus GT
, in media una ventina di puffs in più.
Nulla da segnalare relativamente ad eventuali pecche estetiche, mancanze strutturali dei materiali adottati od a possibili manchevolezze in fatto di tolleranze nell’assemblato, eccezion fatta la
componente per la regolazione del flusso di aria verso le testine su Drag Max marcatamente più ”morbida” ed ipoteticamente soggetta con più facilità a fortuiti spostamenti, nulla di trascendentale ma personale preferenza indirizzata verso quella presente su Drag X.
Ho praticamente quasi dato fondo alla mia scorta di headcoils durante questa esperienza che ha permesso relativamente all’impiegato di giungere al personale fatidico giudizio quale risposta alla ovvia domanda:
«Necessario il nuovo dispositivo Drag Max di Voopoo?»
“Ni”, la non così scontata risposta.
Consigliata in pieno a coloro che per la prima volta si avvicinano alla visione di svapo immaginata da Voopoo, oppure ai quali desiderosi di un salto prestazionale generalizzato
in ottica PnP Platform; pienamente
sconsigliata nel caso si cerchi di vedere Drag Max come una ulteriore mod a doppia batteria, categoria nella quale non è assolutamente assoggettabile, nella quale avvitare indistintamente i propri atomizzatori, magari utilizzando uno dei molteplici adattatori 510 non ufficiali. Per questa eventualità vi è già disponibile un altro prodotto sul quale rivolgere la propria bramosia, sempre di casa Voopoo, che risponde al nome di
Argus GT con quasi sovrapponibili prestazioni ma con il plus di avere dalla sua la possibilità, anche se elementare,
di poter essere utilizzata in controllo della temperatura.
Ringrazio
Voopoo - ShenZhen Woody Vapes Technology Co. LTD. ed in particolar modo
Ms. Judy Cai per la graditissima possibilità di provare con lauto anticipo il vaping kit
Drag Max e per giunta nella lussuosa versione in edizione limitata, del quale si possono trovare ulteriori informazioni ed approfondimenti seguendo il link alla landing page ufficiale nel caso se ne abbiano necessità:
Doveroso obbligo il ringraziamento rivolto a
sigarettaelettronicaforum.com nella sua interezza, Amministratore e Moderatori, per lo spazio e visibilità concessami ed a tutti
Voi pazienti Utenti lettori come sempre liberi di regalarmi costruttive critiche, preziosi consigli oppure un apprezzato semplice...
…Grazie!