Una pod mod è una sigaretta elettronica progettata per essere compatta, stilosa (con design modaioli) e soprattutto il più semplice possibile (per andare incontro agli utenti abituati al comfort senza sbattimenti e senza necessità di imparare nozioni che le sigarette combuste o riscaldate non hanno: accendo e aspiro) adottando una soluzione a pod intercambiabili che contengono già al proprio interno la resistenza (ci sono alcuni casi per cui la resistenza all'interno della pod può essere sostituita senza cambiare l'intera pod).
Pod si può tradurre come baccello/guscio e rappresenta a tutti gli effetti un atomizzatore minimalissimo compreso e compresso in un baccello/gusicio: testina/resistenza integrata nel serbatoio il quale in alto diventa anche beccuccio/drip tip.
La pod mod è a tutti gli effetti una box + atomizzatore (evoluzione del concetto di box mod AIO, All-In-One) "non standard" ovvero con progettazione e ingegnerizzazione dei vari pezzi proprietaria per cui i vari pezzi di un brand non saranno compatibili con altri brand, ed in certi casi neanche tra i vari modelli dello stesso brand. L'unica cosa comune per ogni brand e modello è che la pod intercambiabile si innesta nella box mod in un alloggiamento specifico che usa dei contatti magnetici per tenerla in sede ed alimentarla.
Di pod mod compatte ne esistono di due tipi: a forma di penna stilo o a forma di pennetta usb. La maggior parte di queste due tipologie ha la possibilità di funzionare col tiro automatico. A dire il vero le più basiche hanno solo il tiro automatico, quindi il tasto di alimentazione manuale solitamente è un optional in più, e non hanno display e regolazione manuale della potenza. Queste pod mod hanno una capacità solitamente bassa di 2ml, in pochi casi sale a 3ml o 4ml.
Poi ci sono pod mod non compatte che ricalcano design e dimensioni dei kit box più atom però la box in cima invece di avere un attacco standard 510 ha un alloggiamento del tipo pod (contatti magnetici) che può ospitare solo cartucce proprietarie (praticamente delle pod più capienti e complesse che possono integrare anche la regolazione dell'aria). Queste ha poco senso chiamarle pod mod, sarebbe più corretto chiamarle AIO, ma le soluzioni alla fine sono molto simili a quelle delle pod intercambiabili.
La maggior parte delle pod mod compatte è per MTL di guancia, ma i produttori fanno i furbetti e forniscono pod con resistenze basse (tipo 0.4Ohm) e dichiarano che possono fare anche DL da polmone. In realtà al massimo possono fare RDL, flovour o polmonare ristretto. In generale quelle a penna stilo non sarebbero in grado per via della capacità batteria inferiore e il giro dell'aria troppo stretto. Alcune di quelle a pennetta usb è in grado di offrire in RDL abbastanza soddisfacente perché il design permette una capacità di batteria maggiore e un giro dell'aria bene aperto.
Solitamente nessuna sigaretta elettronica progettata per fare sia MTL che DL/RDL farà mai bene né l'uno né l'altro, neanche tra gli atom rigenerabili.
Esempi:
- questa è una pod mod compatta stile chiavetta usb, in particolare è la Luxe XR Max di Vaporesso consigliata da Marco nel post sopra, la più apprezzata per RDL (lavora bene con VG/PG 60/40, ma anche con 70/30) tra le compatte :
- questa è una pod mod compatta stile penna stilo, in particolare è la wenax m1 di Geekvape, la più apprezzata per MTL (lavora bene con VG/PG 50/50, ma anche con 40/60) tra le compatte :
- queste sono alcuni pod mod kir AIO (sono esempi a caso. Nell'ordine: Geekvape Aegis boost, Voopoo Argus GT, Vaporesso Gen Pt80, BP Mods Lightsaber):
Nessuna parte di pod mod è riutilizzabile su box standard con attacco 510 (come ad esempio le box vaporess target 200 o target 80 o Geekvape aegis s100/m100, etc...).
La maggior parte delle pod mod compatte (a stilo o a pennetta) hanno batteria integrata, mentre tra le AIO ci sono sia con batteria integrata che altre con batteria esterna.
Alcuni brand forniscono degli adattatori 510 per i kit AIO che si innestano magneticamente nell'alloggio della cartuccia e sopra si possono avvitare gli atom con attacco 510 (come per esempio i nautlius o gli itank), in modo da poter riutilizzare le box del terzo punto degli esempi. Attenzione che questa soluzione, box aio + adattatore 510, sono abbastanza scarsi rispetto ad una box mativa 510 perché la lettura della resistenza tra atom e box è inficiata dalle impedenzie spurie tra attacco 510 e connettori magnetici (i quali già di loro sono alquanto imprecisi).
Per quel che riguarda la velocità di ricarica, per supportare la risposta già fornita da Marco, le celle indicano parametri di sicurezza legati a "velocità di carica/corrente di carica", pertanto i caricabatteria implementano la ricarica sulla base di questo che ovviamente influenza quanto tempo impiega a caricare la cella in base alla capacità massima (in realtà i caricabatteria si basano sulla tensione massima che è 4.2V) della cella e dal xC di carica massima.
Per chi volesse approfondire:
Qui si parla di celle LiPo e non Li-Ion, ma spiega bene la cosa ed è presente un video dove mostra le conseguenze disastrose di una ricarica non sicura: