Ciao Franco... la Dott.sa Christina Gratziou, ideatrice dell'esperimento è già smentita nella sua stessa carta d'identità. Uso volontariamente la parola "esperimento" per declassarne
pesantemente il valore scientifico della "pseudo-ricerca". "Esperimento" è mettere una zolletta di zucchero in un bicchiere d'acqua e scoprire che si scioglie. "Ricerca scientifica" è ben altro ed è quella che giornalmente fa Umberto Veronesi.
Ma torniamo alla ricercatrice greca: chi è Christina Gratziou?
In
articolo si smaschera la "Sciura" Gratziou segnalandola come ricercatrice a "libro paga" della Pfizer, nota azienda farmaceutica produttrice di
, farmaco che "dovrebbe" aiutare a smettere di fumare ma che invece ha una lista di controindicazioni di tutto rispetto: perdita di coscienza, disturbi visivi, comportamenti violenti, istigazione al suicidio, depressione, peggioramento del diabete, gravi eventi cardiovascolari, infarti.
«(...) il primo pensiero che mi è venuto in mente è che forse c’è un conflitto di interessi con le Big Pharma. E, in effetti, si scopre che uno degli autori dello studio – Dr. Gratziou – è stata autrice di uno studio finanziato, e condotto in parte da Pfizer, produttore di Chanpix, un farmaco che rischia di perdere vendite considerevoli se le sigarette elettroniche diventano popolari.
Pertanto, questa co-autrice dello studio ha un conflitto di interessi finanziario significativo con Big Pharma che ha l’aspetto di aver prevenuto l’interpretazione e la presentazione dei risultati dello studio. Tuttavia, quel conflitto non è stato dichiarato, tanto nell’abstract quanto nel comunicato stampa.
L’omessa dichiarazione del conflitto di interessi è inappropriata, in quanto essenzialmente si nasconde al pubblico, questo importante rapporto finanziario. Non solo l’autore è stato finanziato da Pfizer, ma ha lavorato direttamente con Pfizer sulla ricerca. Quindi , ha un interesse finanziario importante in una società i cui prodotti sono in diretta concorrenza con il prodotto oggetto dello studio»