- Registrato
- 2 Gen 2013
- Messaggi
- 1.517
- Gradimento
- 146
- Punti
- 113
- Località
- Monza e Brianza
- Dispositivi in uso
- VTC Mini
- Atomizzatori in uso
- Kayfun tutti...
Vi segnalo un comunicato della FIT (Federazione Italiana Tabaccai). La trovate
Scatenatevi!
Prima però vi invito a partecipare al sondaggio che trovate in fondo al mio intervento "
La ricerca è l'unica nostra speranza di poter continuare a svapare in "santa pace". Preparatevi! Le lobby legate al settore del tabacco sono troppo forti!... e chiunque governerà il nostro paese (destra/sinistra/centro senza distinzione) sarà da loro condizionato.
Buona lettura... e non arrabbiatevi troppo...
--------------------------------------------
Sigarette elettroniche: quali scenari per il futuro?
Il mercato delle sigarette elettroniche, pur marginalmente, sta cannibalizzando il nostro settore. Per ora naturalmente i dati di vendita non sono così esaltanti ma certo in noi generano qualche perplessità.
Il tema oggetto della discussione è assai semplice. Tutto verte sulla loro definizione.
Non è certo un problema grammaticale ma sostanziale. La questione è tutta qui.
Occorre mettersi d’accordo sul significato lessicale di sigarette elettroniche.
Prima ipotesi. Sono prodotti succedanei del tabacco. In parole povere, prodotti che «sostituiscono» il tabacco. In questo caso il problema non si pone: sono prodotti simili al tabacco lavorato e, come tali, rientrano nella stessa regolamentazione. Da ciò ne deriva che saranno soggetti ad una tassazione specifica e potranno essere venduti solo attraverso le tabaccherie.
Seconda ipotesi. Qualora fosse provato che non fanno male anche solo perché non contengono nicotina, non sarebbero evidentemente considerate prodotti succedanei del tabacco e quindi la loro vendita sarebbe liberalizzata. In tal caso, le sigarette elettroniche potrebbero essere vendute anche in tabaccheria.
Del resto, in questo caso non si potrebbe certo sostenere che si tratti di un prodotto destinato ad uso terapeutico e, come tale, riservato alle farmacie.
Tutto qui. Non ci resta quindi che attendere il giudizio dell’Istituto Superiore di Sanità che, chiamato dal Ministero a pronunciarsi a breve sull’argomento, svelerà l’arcano.
In entrambi i casi, siamo pronti!
Accedi
o
Registrati
per vedere questo contenuto.
Scatenatevi!
Prima però vi invito a partecipare al sondaggio che trovate in fondo al mio intervento "
Accedi
o
Registrati
per vedere questo contenuto.
".La ricerca è l'unica nostra speranza di poter continuare a svapare in "santa pace". Preparatevi! Le lobby legate al settore del tabacco sono troppo forti!... e chiunque governerà il nostro paese (destra/sinistra/centro senza distinzione) sarà da loro condizionato.
Buona lettura... e non arrabbiatevi troppo...
--------------------------------------------
Sigarette elettroniche: quali scenari per il futuro?
Il mercato delle sigarette elettroniche, pur marginalmente, sta cannibalizzando il nostro settore. Per ora naturalmente i dati di vendita non sono così esaltanti ma certo in noi generano qualche perplessità.
Il tema oggetto della discussione è assai semplice. Tutto verte sulla loro definizione.
Non è certo un problema grammaticale ma sostanziale. La questione è tutta qui.
Occorre mettersi d’accordo sul significato lessicale di sigarette elettroniche.
Prima ipotesi. Sono prodotti succedanei del tabacco. In parole povere, prodotti che «sostituiscono» il tabacco. In questo caso il problema non si pone: sono prodotti simili al tabacco lavorato e, come tali, rientrano nella stessa regolamentazione. Da ciò ne deriva che saranno soggetti ad una tassazione specifica e potranno essere venduti solo attraverso le tabaccherie.
Seconda ipotesi. Qualora fosse provato che non fanno male anche solo perché non contengono nicotina, non sarebbero evidentemente considerate prodotti succedanei del tabacco e quindi la loro vendita sarebbe liberalizzata. In tal caso, le sigarette elettroniche potrebbero essere vendute anche in tabaccheria.
Del resto, in questo caso non si potrebbe certo sostenere che si tratti di un prodotto destinato ad uso terapeutico e, come tale, riservato alle farmacie.
Tutto qui. Non ci resta quindi che attendere il giudizio dell’Istituto Superiore di Sanità che, chiamato dal Ministero a pronunciarsi a breve sull’argomento, svelerà l’arcano.
In entrambi i casi, siamo pronti!