Proprio ieri sera ho fatto una prima prova con il florance extra dry di lt!
Amabile per carità ma… nulla a che vedere con un bell’estratto di Kentucky di la tabaccheria, un hell’s key di blendfeel, un old kentucky di officine svapo, un Kentucky Tennessee di t3.0!
Non c’è differenza!!! Di più!!! C’è un abisso
Tutto a mio avviso, chiaramente! Magari poi c’è a chi piace più un white o un extra dry.
Forse, prima di aver incominciato a approcciare gli estratti, io stesso avrei preferito la ‘gentilezza’ di questi nuovi liquidi chiarificati.
Ma secondo me sono piatti e monotoni! Bianconeri!!!
Con gli estratti preparati ad un mondo pieno di colori e ricco di sfumature!
Riguardo la tua domanda sulla frequenza di rigenerazione/ricoronatura:
Prima di tutto ti consiglio di usare il by ka v7 in versione nano (soprattutto all’inizio).
Ad ogni tank finito ti consiglio o di rifare tutta la res e lavare velocemente l’atom, o di togliere il cotone, grattare le spire della coil per rimuovere qualche incrostazione e lavare velocemente deck e coil aiutandoti con scivoloni o uno spazzolino.
A quel punto ricotoni e riparti.
Ma come tempi siamo lì!
Una volta presa la mano ed avendo sempre tutto pronto per intervenire ci vogliono circa 5 minuti per effettuare ambo le operazioni.
Con un po’ di pratica ci si può anche attrezzare per una pulizia a secco delle spire e dell’atom ed una ricotonatura al volo (tipo su una panchina del parco o in macchina) ma devi avere sempre con te il minimo indispensabile per poter fare questa operazione: un piccolo cacciavite piatto per grattare le spire, un jig dello stesso diametro della coil utilizzata (per rollarla, e girarla se possibile in modo da raggiungere le incrostazioni meno accessibili), scottex per la pulizia a secco, cotone ed una forbicina per tagliarlo in modo preciso.
Ricorda inoltre che… più spesso ricotoni meno la coil necessità di essere ripulita.
Considera infine che per pulire la coil è molto più semplice farlo utilizzando wire con diametro un po’ più grande.
Ma ti sta arrivando il by ka v7 e quell’atom va a nozze con l’awg27 (che si presta benissimo per pulire facilmente le spire. Un po’ più ostico con l’awg28. Decisamente più complicato con l’awg29 dove a furia di rollare la coil per raggiungere le parti più nascoste, si spezza con più facilità.
Mi raccomando… evita attivazioni a secco e mai dry burn! Le prime le puoi sostituire con brevi attivazioni a wattaggio un po’ più elevato con cotone montato e molto imbevuto di liquido. Il secondo serve solo a rovinare il wire ed a rendere la coil meno longeva!
Ovvio che sono miei pensieri e consigli personali.
C’è chi la pensa diversamente da me e sta a te sperimentare e trovare la tua strada ed i tuoi metodi!