Maxi sequestro liquidi per sigarette elettroniche, la GdF indaga sui collegamenti
Dalle Fiamme Gialle anche un avvertimento: "I prodotti sono certamente sul mercato online e con buona probabilità anche sugli scaffali del commercio al dettaglio su strada".
Di
Stefano Caliciuri - Il
10 Novembre 2020
Parte del materiale sequestrato dalla Guardia di Finanza di Aversa presso il deposito rinvenuto a Teverola.
Fotografia fornita dalla Guardia di Finanza di Aversa.
Una tonnellata e mezzo di nicotina (circa 1700 litri); 25 mila flaconi pronti per essere immessi sul mercato; danno erariale quantificato in 360 mila euro, ventuno lavoratori impiegati in nero. La Guardia di Finanza di Aversa, dopo attente e rigorose attività investigative, ha così segnalato all’autorità giudiziaria tre persone su cui ora pendono pesanti capi d’accusa, primo su tutti il contrabbando.
Il laboratorio-deposito è stato trovato all’interno di un capannone a Teverola, nel casertano. Nonostante l’insegna facesse riferimento ad una ditta di logistica, all’interno era invece stata allestita l’attività di produzione e commercio dei prodotti liquidi da inalazione.
Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, due delle tre persone coinvolte sarebbero a capo di due differenti società, mentre la terza persona sarebbe, come definita dalla Gdf, “
di fatto titolare” delle stesse.
Fotografia fornita dalla Guardia di Finanza di Aversa
“
Vi sono elementi utili a far pensare che questi prodotti siano in circolazione – commenta Vincenzo Vito, maggiore della Compagnia della Guardia di Finanza di Aversa –
Certamente sono stati venduti online ma con buona probabilità possiamo dire che siano anche presenti nella rete tradizionale di tabaccherie e negozi specializzati su strada”. I nomi delle persone coinvolte, così come la ragione sociale delle società, come evidenziato dalla GdF, non sono stati resi noti perché l’attività investigativa è ancora in corso.
Fotografia fornita dalla Guardia di Finanza di Aversa
Si dovrà verificare, con l’ausilio anche dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, se vi sia un collegamento tra le società oggetto del provvedimento e i brand dei prodotti trovati all’interno del deposito. In caso contrario i titolari dei brand sequestrati sarebbero parte lesa e, aggiunge il maggiore Vincenzo Vito, a carico degli indagati
“all’ipotesi di contrabbando si aggiungerebbe anche quella di contraffazione”. A causa degli accertamenti ancora in corso, non sono stati resi noti i nomi dei soggetti colpiti dalle indagini.
I liquidi e la nicotina recuperati sono stati inviati ai laboratori chimici di Adm per essere sottoposti ad analisi e test sicurezza per la salute pubblica, al fine di verificare l’eventuale presenza di ingredienti non consentiti.