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[h=1]Il sanguinario Rambo dell’Est sembra inafferrabile[/h] [h=2]Proseguono senza sosta le ricerche del killer di Budrio e del Mezzano. I cani molecolari scoprono un suo giaciglio poi perdono le tracce[/h]
Il Dna ricavato dalle tracce di sangue trovate all’esterno del bar di Budrio in cui è stato compiuto il primo omicidio corrisponderebbero a un’identità serba. Dev’essere così che gli inquirenti della Procura di Bologna sono arrivati a quella che sembrerebbe essere la vera identità di Igor Vaclavic detto ‘il russo’, scoprendo anche il suo profilo Facebook con il nome di Ezechiele Norberto Feher. Gruppo sanguigno che corrisponderebbe anche a quello delle cartelle cliniche di Igor Vaclavic, acquisite dal carcere di Ferrara. E’ per questo che l’omicidio nel Mezzano della guardia ecologica volontaria Valerio Verri e il tentato omicidio dell’agente di Polizia Provinciale Marco Ravaglia non è più contro ignoti. Nei fascicoli delle procure di Bologna e di Ferrara (sostituti procuratori Marco Forte e Ciro Alberto Savino) le accuse sono ora a carico della stessa persona, ma con nomi diversi, Igor Vaclavic a Ferrara e Ezechiele Norberto Feher a Bologna. Lui, Ezechiele-Igor, è in fuga da sabato sera ed è braccato da un numero imponente di forze dell’ordine provenienti un po’ da tutta Italia. Il killer di Budrio e del Mezzano, una sorta di Rambo dell’Est, deve avere parecchie risorse e diversi nascondigli per essere riuscito finora a sfuggire alla caccia, oltre a una notevole esperienza di tattiche per evitare gli inseguitori, che stanno utilizzando anche i cani molecolari da ricerca. Proprio i cani, come riporta il Corriere della Sera, domenica avrebbero scoperto un giaciglio fra i rovi che Ezechiele-Igor potrebbe aver utilizzato per riposare qualche ora, oltre ad alcuni viveri. Una scoperta che ha fatto pensare di essere vicini, se non vicinissimi, alla cattura. Poi però i cani molecolari hanno perso la traccia dove inizia una strada asfaltata. E un’altra notte è trascorsa senza risultati.
Ezechiele Norberto Feher conosciuto come Igor Vaclavic
Alla caccia serrata all’uomo sta partecipando anche lo squadrone eliportato “Cacciatori di Calabria” da Vibo Valentia, un reparto dei Carabinieri che, con l’analogo della Sardegna, opera per il contrasto delle attività criminali in Aspromonte e in Barbagia; ma ci sono anche tiratori scelti e altre forze speciali di Carabinieri e Polizia di Stato, fra cui il primo reggimento dei paracadutisti Tuscania. Una ricerca che si protrae da ore sia a terra, con centinaia di uomini, che dall’aria con elicotteri attrezzati per il volo notturno con la collaborazione dell’Aeronautica. L’area delle ricerche, una vasta zona tra l’oasi di Marmorta nel Ferrarese e parte del Bolognese fino a Molinella, è praticamente off limits, circondata da un cordone di uomini e mezzi che non permettono ad alcuno di entrare e allo stesso tempo di uscire. L’alto grado di pericolosità del killer raccomanda prudenza anche da parte della popolazione limitrofa, se qualcuno dovesse imbattersi per caso nel ‘Rambo dell’Est’: assecondarlo e non reagire è la raccomandazione che viene data ai cittadini. Il ritratto che ne fanno gli investigatori è quello di un uomo feroce, spietato e pronto a tutto. Il rastrellamento comunque prosegue senza sosta, con base nella caserma della Compagnia Carabinieri di Molinella.
Alla caccia serrata all’uomo sta partecipando anche lo squadrone eliportato “Cacciatori di Calabria” da Vibo Valentia, un reparto dei Carabinieri che, con l’analogo della Sardegna, opera per il contrasto delle attività criminali in Aspromonte e in Barbagia; ma ci sono anche tiratori scelti e altre forze speciali di Carabinieri e Polizia di Stato, fra cui il primo reggimento dei paracadutisti Tuscania. Una ricerca che si protrae da ore sia a terra, con centinaia di uomini, che dall’aria con elicotteri attrezzati per il volo notturno con la collaborazione dell’Aeronautica. L’area delle ricerche, una vasta zona tra l’oasi di Marmorta nel Ferrarese e parte del Bolognese fino a Molinella, è praticamente off limits, circondata da un cordone di uomini e mezzi che non permettono ad alcuno di entrare e allo stesso tempo di uscire. L’alto grado di pericolosità del killer raccomanda prudenza anche da parte della popolazione limitrofa, se qualcuno dovesse imbattersi per caso nel ‘Rambo dell’Est’: assecondarlo e non reagire è la raccomandazione che viene data ai cittadini. Il ritratto che ne fanno gli investigatori è quello di un uomo feroce, spietato e pronto a tutto. Il rastrellamento comunque prosegue senza sosta, con base nella caserma della Compagnia Carabinieri di Molinella.