Grazie Tabac per la menzione. Soprattutto per avermi inserito in un elenco di utenti che ne sanno 100 volte più di me di atom e aggeggi simili

Ne sono onorato

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Tornando IT. Non ho così tanta esperienza di atom da poter dare un giudizio su come si comportano per davvero in varie condizioni di areazione con coil diverse. E non saprei davvero dire quanto l'effetto Coandă (fatto copia e incolla da Wikipedia...) influenzi le prestazioni aromatiche.
Da quel poco che ho dedotto in questi mesi di uso di e-cig mi sono fatto l'idea che uno dei problemi degli atom riguarda la loro capacità, a parità di coil e cotonatura, di trasportare in modo adeguato il vapore senza provocare troppe turbolenze vicino al filo. E' scontato dire che se la coil è più vicina al foro o ai fori di areazione il sistema funzionerà meglio perché se l'aria arriva in modo più diretto alla coil questa si raffredda meglio (a parità di tutte le altre condizioni) e la maggior parte delle molecole in sospensione vengono "catturate" dal flusso convettivo. Se invece il foro è troppo distante la coil viene investita da un flusso indiretto e molto più turbolento e probabilmente il sistema funziona peggio. Questo è evidente nei dripperini stile Speed con un solo foro laterale e forse un po' meno nei tank col foro sotto la coil. Se ne deduce che più il flusso è "pulito" meglio funziona il tutto. E forse l'effetto Coandă aiuta, utilizzando fili sottili e "lisci": con una coil complessa il flusso sulla superficie è molto più disturbato. Per contro l'aumento della superficie scaldante in una coil complessa favorisce lo scambio convettivo. E' da capire cosa è meglio...
Per esemplificare, con un atom come l'Hadaly sono ancora combattuto tra l'usa fili complessi o fili semplici. Nel primo caso ottengo un vapore più corposo perché evidentemente la superficie scaldante è maggiore e si vaporizza più liquido (a parità di potenza e di aria aspirata). Con fili semplici il tiro è più pulito e forse l'effetto Coandă aiuta davvero. L'Hadaly è un atom in cui non si può decidere la distanza della coil dalla presa dell'aria (è simmetrico) e l'unico modo per "regolarla" è alzare o abbassare la coil. Oppure usare un diametro della bobina più grande in modo che i due lati della bobina siano più vicini alle bocchette, rischiando però di strozzare troppo il flusso.
Il vero problema (dovrei fare un disegnino per spiegarmi), secondo me, è la giusta differenza di pressione tra la parte inferiore e quella superiore della camera di vaporizzazione, cioè tra la pressione sopra e sotto la coil. Se la differenza è troppo elevata la velocità dell'aria che lambisce la coil è altrettanto troppo elevata e lo scambio convettivo non funziona a dovere, se è troppo bassa idem. Banalmente un atom come il Velocity V2, che ha due feritoie laterali che sparano l'aria sotto la coil (se la tengo abbastanza alta), ha anche dei fori superiori che, se usati, diluiscono il vapore, ma soprattutto permettono di regolare la pressione sopra e sotto la coil. A volte così si diluisce troppo e il risultato è più "insapore", ma ho notato che altre volte, aprendo 'sti fori, il risultato è migliore, forse perché si diminuisce la differenza di pressione tra sopra e sotto la coil e la velocità dell'aria diminuisce permettendo un miglior scambio convettivo.
E' lo stesso problema della moka

Qualcuno dice che tenendo il coperchio leggermente sollevato il caffè viene più buono

Con gli strumenti moderni non dovrebbe essere impossibile fare uno studio agli elementi finiti di una camera di vaporizzazione, ma se anche lo si facesse, progettando così l'atom perfetto da un punto di vista fluidodinamico, non è affatto detto che il risultato sarebbe davvero "buono" aromaticamente

Anche perché, come avete detto, poi si sbaglia a mettere il cotone e tutto viene vanificato.