Flapis
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[h=1]ECIG: DI NUOVO SOTTO I RIFLETTORI PER IL MOTIVO SBAGLIATO[/h]
Questa settimana la sigaretta elettronica è stata nuovamente messa sotto i riflettori a causa dei risultati apparentemente preoccupanti ottenuti dallo studio dell’Università di Harvard.
I risultati della ricerca denunciano la presenza di diacetile nel 75% dei liquidi analizzati (in 39 campioni su un totale di 51). [h=2]Cos’è il diacetile?[/h]Il diacetile è una sostanza che nasce dalla fermentazione alcolica. Tale sostanza è presente in alcuni alimenti (ad esempio il burro) e viene normalmente utilizzata nel settore alimentare per intensificare il sapore dei prodotti, ovviamente l’ingestione di diacetile non provoca alcun danno sull’organismo. Un discorso completamente diverso è quello che riguarda la sua inalazione, motivo per cui la presenza di diacetile nei liquidi per sigaretta elettronica è ritenuta pericolosa. Il diacetile se inalato può essere causa di diverse patologie come bronchiolite obliterante e infiammazione delle mucose bronchiali che in presenza di esposizioni prolungate può aggravarsi e divenire cronica. [h=2]Un’altra notizia allarmistica.[/h]Quello che più stupisce è che nonostante la fonte sia più che autorevole, i dati sono stati presentati in maniera incompleta provocando così pericolosi allarmismi.
Fortunatamente le reazioni degli esperti del mondo dello svapo, sono state tempestive.(Leggi le risposte del
Innanzitutto è stato chiaro fin da subito che i liquidi analizzati sono tutti di origine americana. Questi liquidi sono sottoposti a regole molto meno rigorose rispetto a quelli italiani ed europei.
Nonostante sia auspicabile eliminare del tutto la presenza di diacetile dagli eliquid, per garantire la massima sicurezza ai vapers, i ricercatori di Harvard hanno dimenticato di specificare che i livelli rilevati sono 20 volte inferiori rispetto a quella delle sigarette tradizionali.
Tralasciando questo aspetto si rischia di far apparire erroneamente le sigarette elettroniche più dannose rispetto alle tradizionali, andando ad alimentare le idee sbagliate sulle ecig e il rischio di un dietrofront da parte di coloro che, grazie alla sigaretta elettronica, sono riusciti ad abbandonare il fumo.
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Questa settimana la sigaretta elettronica è stata nuovamente messa sotto i riflettori a causa dei risultati apparentemente preoccupanti ottenuti dallo studio dell’Università di Harvard.
I risultati della ricerca denunciano la presenza di diacetile nel 75% dei liquidi analizzati (in 39 campioni su un totale di 51). [h=2]Cos’è il diacetile?[/h]Il diacetile è una sostanza che nasce dalla fermentazione alcolica. Tale sostanza è presente in alcuni alimenti (ad esempio il burro) e viene normalmente utilizzata nel settore alimentare per intensificare il sapore dei prodotti, ovviamente l’ingestione di diacetile non provoca alcun danno sull’organismo. Un discorso completamente diverso è quello che riguarda la sua inalazione, motivo per cui la presenza di diacetile nei liquidi per sigaretta elettronica è ritenuta pericolosa. Il diacetile se inalato può essere causa di diverse patologie come bronchiolite obliterante e infiammazione delle mucose bronchiali che in presenza di esposizioni prolungate può aggravarsi e divenire cronica. [h=2]Un’altra notizia allarmistica.[/h]Quello che più stupisce è che nonostante la fonte sia più che autorevole, i dati sono stati presentati in maniera incompleta provocando così pericolosi allarmismi.
Fortunatamente le reazioni degli esperti del mondo dello svapo, sono state tempestive.(Leggi le risposte del
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Innanzitutto è stato chiaro fin da subito che i liquidi analizzati sono tutti di origine americana. Questi liquidi sono sottoposti a regole molto meno rigorose rispetto a quelli italiani ed europei.
Nonostante sia auspicabile eliminare del tutto la presenza di diacetile dagli eliquid, per garantire la massima sicurezza ai vapers, i ricercatori di Harvard hanno dimenticato di specificare che i livelli rilevati sono 20 volte inferiori rispetto a quella delle sigarette tradizionali.
Tralasciando questo aspetto si rischia di far apparire erroneamente le sigarette elettroniche più dannose rispetto alle tradizionali, andando ad alimentare le idee sbagliate sulle ecig e il rischio di un dietrofront da parte di coloro che, grazie alla sigaretta elettronica, sono riusciti ad abbandonare il fumo.