GiorgioBrera
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A questo
Il discorso sulle e-cig in realtà è molto più ampio. Tu giustamenti lo affronti rilevandone la non totale correttezza dell’approccio “per analogia” con le sigarette. Vero, non fumare e non svapare è la cosa migliore, lo sai adesso e lo sapevi quando fumavi, esattamente come me che fumavo e ora svapo.. Il problema delle e-cig è che in realtà non sappiamo molto dei loro effetti a lungo termine e quindi il principio di precauzione è sacrosanto. Altro problema è che la nascente industria delle e-cig è sommersa, è formata (salvo pochi casi recentissimi) da piccolissime aziende che fabbricano gli atomizzatori e producono i liquidi. Queste non le controlla nessuno e non c’è davvero la certezza che facciano le cose per bene. Parliamo per la maggior parte di Cina. L’unico “vantaggio” è che i liquidi sono realizzati, se fatti in modo non criminale, con 3/4 sostanze (VG, PG, H2O e aromi) tendenzialmente non velenosi, o almeno non quanto il fumo. Cioè, per fare liquidi altamente dannosi bisogna mettersi d’impegno tale è la loro semplicità intrinseca. Magra consolazione che per ora ci consente di stare abbastanza tranquilli finché il tutto non verrà preso in mano da grosse industrie che faranno di tutto per favorire lo svapo anche usando trucchi immondi come ha fatto per cent’anni l’industria del tabacco. Argomento comunque vastissimo perché se nessuno controlla la composizione vera in realtà ci possiamo svapare di tutto senza saperlo.
Detto questo c’è da considerare l’enorme vantaggio che uno strumento come le e-cig porta ai tabagisti che vogliono smettere. Come rilevano molte esperienze, svapare non aiuta a smettere, ma aiuta a non ricominciare (nel breve periodo). Come battuta, come iperbole, mi verrebbe da dire che le e-cig dovrebbe passarle il SSN, purché controllate e prodotte secondo standard rigidi di qualità. Utilizzo di sostanze di purezza farmaceutica nei liquidi, di materiali non tossici (per quanto possibile) nell’hardware, come il nikel che è tipicamente un allergene, nicotina da assumere secondo regole precise (e magari sotto controllo medico). Atomizzatori in titanio sarebbero certamente più sicuri di quelli in strane leghe d’acciaio con parti cromate o plastiche (che quando si scaldano chissà…). Non che il titanio non sia tossico, lo è, tanto che, anche se è usato per protesi meccaniche e odontoiatriche, ci sono studi che ne rilevano la pericolosità, ma perché forse (ma se qualcuno non studia non lo sapremo mai) è meno tossico di altra roba. Il tutto sostenuto da seri studi clinici e chimici sulla composizione dei liquidi. Quello che mi spaventa delle e-cig è il poco o nullo controllo sui prodotti. Invece il legislatore non ha saputo far meglio che considerarle “roba con tabacco, ma diverse” e ha imposto limitazioni insensate. Non perché non abbia senso la regolamentazione, ma perché l’applicazione è alquanto bizzarra. Soprattutto perché non credo che riuscità a limitare l’effetto moda dello svapo nei giovani che magari lo fanno senza nicotina, ma che se non svapassero è meglio.
Chi dice che smettere di fumare “è questione di volontà” mente sapendo di mentire o è un po’ ingenuo. Ingenuo perché pensa che miliardi di dollari spesi da PMI e soci in ricerca e sviluppo (forse solo l’industria bellica ha speso tanto) in più di cento anni siano bazzecole. Nel mio piccolo ho smesso di fumare grazie alla e-cig dopo averci provato decine di volte con altri metodi. Negli precedenti tentativi mi è mancata la volontà, certo, ma la dipendenza dalla nicotina non è uno scherzo. Se dovessi giudicare direi che la e-cig mi ha fornito la nicotina che fisiologicamente avevo bisogno di assumere e l’attrezzo (la e-cig) mi ha fornito il “giocattolino” con cui ho sostituito la sigaretta con tutti i suoi rituali prsicologicamente idioti, ma ben presenti.
Ad oggi sono ben felice di aver smesso con le bionde, sono conscio della potenziale pericolosità delle e-cig, ma è aumentata la consapevolezza di quello che sono: un tabagista (cioè un drogato) che ha trovato un’altro vizio da cui, sia chiaro, è molto più semplice uscire. Il grande vantaggio è che ora sto attento a tutto, compresa la qualità dei liquidi e dell’hardware (della quale non sono minimamente soddisfatto). Con una battuta stupida: agli eroinomani somminsitrano il metadone, ai tabagisti fornite una e-cig
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ho risposto così. Mi andava di condividerlo con voi. E ricevere magari qualche commento. N.B. Alcune cose le ho impunemente copiate da qualcuno qui sul forum, perdonatemi Ovviamente non ho fatto cenno alla scimmia...Il discorso sulle e-cig in realtà è molto più ampio. Tu giustamenti lo affronti rilevandone la non totale correttezza dell’approccio “per analogia” con le sigarette. Vero, non fumare e non svapare è la cosa migliore, lo sai adesso e lo sapevi quando fumavi, esattamente come me che fumavo e ora svapo.. Il problema delle e-cig è che in realtà non sappiamo molto dei loro effetti a lungo termine e quindi il principio di precauzione è sacrosanto. Altro problema è che la nascente industria delle e-cig è sommersa, è formata (salvo pochi casi recentissimi) da piccolissime aziende che fabbricano gli atomizzatori e producono i liquidi. Queste non le controlla nessuno e non c’è davvero la certezza che facciano le cose per bene. Parliamo per la maggior parte di Cina. L’unico “vantaggio” è che i liquidi sono realizzati, se fatti in modo non criminale, con 3/4 sostanze (VG, PG, H2O e aromi) tendenzialmente non velenosi, o almeno non quanto il fumo. Cioè, per fare liquidi altamente dannosi bisogna mettersi d’impegno tale è la loro semplicità intrinseca. Magra consolazione che per ora ci consente di stare abbastanza tranquilli finché il tutto non verrà preso in mano da grosse industrie che faranno di tutto per favorire lo svapo anche usando trucchi immondi come ha fatto per cent’anni l’industria del tabacco. Argomento comunque vastissimo perché se nessuno controlla la composizione vera in realtà ci possiamo svapare di tutto senza saperlo.
Detto questo c’è da considerare l’enorme vantaggio che uno strumento come le e-cig porta ai tabagisti che vogliono smettere. Come rilevano molte esperienze, svapare non aiuta a smettere, ma aiuta a non ricominciare (nel breve periodo). Come battuta, come iperbole, mi verrebbe da dire che le e-cig dovrebbe passarle il SSN, purché controllate e prodotte secondo standard rigidi di qualità. Utilizzo di sostanze di purezza farmaceutica nei liquidi, di materiali non tossici (per quanto possibile) nell’hardware, come il nikel che è tipicamente un allergene, nicotina da assumere secondo regole precise (e magari sotto controllo medico). Atomizzatori in titanio sarebbero certamente più sicuri di quelli in strane leghe d’acciaio con parti cromate o plastiche (che quando si scaldano chissà…). Non che il titanio non sia tossico, lo è, tanto che, anche se è usato per protesi meccaniche e odontoiatriche, ci sono studi che ne rilevano la pericolosità, ma perché forse (ma se qualcuno non studia non lo sapremo mai) è meno tossico di altra roba. Il tutto sostenuto da seri studi clinici e chimici sulla composizione dei liquidi. Quello che mi spaventa delle e-cig è il poco o nullo controllo sui prodotti. Invece il legislatore non ha saputo far meglio che considerarle “roba con tabacco, ma diverse” e ha imposto limitazioni insensate. Non perché non abbia senso la regolamentazione, ma perché l’applicazione è alquanto bizzarra. Soprattutto perché non credo che riuscità a limitare l’effetto moda dello svapo nei giovani che magari lo fanno senza nicotina, ma che se non svapassero è meglio.
Chi dice che smettere di fumare “è questione di volontà” mente sapendo di mentire o è un po’ ingenuo. Ingenuo perché pensa che miliardi di dollari spesi da PMI e soci in ricerca e sviluppo (forse solo l’industria bellica ha speso tanto) in più di cento anni siano bazzecole. Nel mio piccolo ho smesso di fumare grazie alla e-cig dopo averci provato decine di volte con altri metodi. Negli precedenti tentativi mi è mancata la volontà, certo, ma la dipendenza dalla nicotina non è uno scherzo. Se dovessi giudicare direi che la e-cig mi ha fornito la nicotina che fisiologicamente avevo bisogno di assumere e l’attrezzo (la e-cig) mi ha fornito il “giocattolino” con cui ho sostituito la sigaretta con tutti i suoi rituali prsicologicamente idioti, ma ben presenti.
Ad oggi sono ben felice di aver smesso con le bionde, sono conscio della potenziale pericolosità delle e-cig, ma è aumentata la consapevolezza di quello che sono: un tabagista (cioè un drogato) che ha trovato un’altro vizio da cui, sia chiaro, è molto più semplice uscire. Il grande vantaggio è che ora sto attento a tutto, compresa la qualità dei liquidi e dell’hardware (della quale non sono minimamente soddisfatto). Con una battuta stupida: agli eroinomani somminsitrano il metadone, ai tabagisti fornite una e-cig
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