Teoricamente è un poco come avere un'automobile che può correre fino ai 250Km/h e farla sempre correre a quella velocità oppure usarla in maniera più moderata; è abbastanza sicuro che il motore avrà una vita più lunga.
La corrente che usi per caricare una cella si comporta in maniera analoga, ovvero, più è alta più logora la chimica interna in quanto porta la reattività del processo ad un livello superiore e magari a quello limite per cui è stata progettata.
La quantità di carica finale sarà quasi la medesima ma quello che cambia è il numero di cicli di carica che riuscirai ad effettuare senza degradamento della cella; molti dei caricabatterie più evoluti infatti automaticamente scendono ad erogazioni inferiori quando si approssimano alla capienza della cella per preservarne la reattività.
Un carica lenta o lentissima (0.5A o 0.25A) ti possono far guadagnare qualcosina, sono inezie, non tanto nella carica finale ma nel tenere la chimica della cella sempre in uno stato tranquillo e senza sollecitazioni di carica. Attualmente tutte le batterie più usate, sia le 18650 che le 21700, hanno ormai un costo talmente irrisorio che tendenzialmente, e considerando la vita frenetica in cui si vive, non c'è più bisogno di caricarle in ma maniera lenta ma certo nell'idea del massimo risparmio e se si ha il tempo necessario a disposizione è una strada percorribile.
Lo Store invece, come già detto da
@FabOne, è fondamentale quando una batteria deve essere conservata per lunghi periodi o trasportata, ad esempio in aereo, e se il caricabatterie è dotato di questa funzione andrà a caricare o scaricare la cella sino al raggiungimento della sua tensione nominale portandola in uno stato per così dire di "neutralità" (le virgolette sono d'obbligo in quanto una batteria non è mai in uno stato veramente neutrale) così come da fabbrica.