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Nato dalla creatività dell’italiana NoName Mods e prodotto da Aspire, 9TH Tank è l’ultimo acquisto della scuderia Prestige Aspire Engineering, quale ulteriore gioiello per una luxury but affordable vaping experience frutto di collaborazioni con alcuni tra il produttore orientale Aspire ed i più noti maniscalchi del panorama europeo e già inaugurata con gli atomizzatori Nautilus GT e Nautilus GT Mini pensati dai tedeschi di Smokerstore/Taifun.
A raccogliere il testimone del connubio Italia - Cina, quello che tra Sunbox ed Aspire diede i natali a MIXX Mod, ora è il momento dei modders milanesi le cui idee hanno catapultato il marchio NoName Mods nell’olimpo dello svapo internazionale; l’atomizzatore 9TH è il frutto di questo rinnovato legame Oriente - Occidente e con lui proposto un nuovo poliedrico e trasformabile approccio al vaping.
Con uno slancio di magnanima cortesia ed impietosito dall’orango accompagnatore in negozio, il mio personale “fornitore” di svapo mi ha quasi omaggiato, per un prezzo simbolico a fini fiscali, di uno tra i pezzi messi in vendita per così successivamente confrontarci sulle sensazioni che il nuovo atomizzatore “da guancia” made in Aspire fosse riuscito a trasmettere.
Queste le mie impressioni, piaccia o meno schiette, sincere e prive di servilismi che ho il piacere di condividere.
Aspire 9TH Tank mi è stato consegnato tra le mani confezionato nel suo packaging sleeved box retail, inscatolamento ormai evidentemente adottato per tipologia, colorazioni di base e finiture estetiche per l’intera linea di prodotti della serie Prestige: un rigido contenitore di colore nero sul quale semplicemente stampata a caldo con inchiostro argenteo la denominazione dell’oggetto.
E come sinora accaduto avvolto attorno ad esso un anello cartaceo utilizzato a fini divulgativi ed espositivi sulla cui faccia “a vista” centralmente messa a disposizione una fedele riproduzione dagli inchiostri lucidi del device 9TH Tank con i loghi aurei del produttore Aspire e quello dei designers NoName Mods, questi posizionati nella parte alta dell’area a vista, ed in basso a completare la composizione d’insieme, con brillanti caratteri argentei di evidenti dimensioni, impressa a caldo la sua denominazione corredata dal sottotitolo “Designed by NoName” per rimarcare ancora la collaborazione tra i due brands.
Sulla faccia opposta dell’involucro, solitamente utilizzata per proporre informazioni complementari, spicca la dicitura “Innovate the way you vape”, l’ormai noto motto fatto proprio da Aspire per i suoi prodotti e da sempre foriero di interessanti novità, l’evidente, su sfondo rosso, avvertenza “Keep out of reach of childrens and minors” il nostro “Tenere lontano dalla portata dei bambini”.
Ovviamente presenti l’elenco con il contenuto della confezione, alcuni consigli e precauzioni d’uso come, ad esempio, quello sull’uso consapevole di e-liquids contenenti nicotina e le immancabili indicazioni per gli indirizzi social del brand e quelli di Shenzhen Eigate Technoly Co. LTD. holding proprietaria del marchio Aspire.
Allo “Scratch&Check” di tipo olografico, numero di batch di produzione, codice a barre EAN con numero di autorizzazione EC-ID, indicazione della colorazione e dell’importatore con tutte le icone obbligatorie “per legge” riservate le due aree minori dell’involucro in cartone.
All’interno della confezione in un gioco di stratificazioni in stile matrioska russa, immediatamente in bella vista:
● l’atomizzatore Aspire 9TH Tank.
Al di sotto di esso ordinatamente racchiusa in ulteriori piccole stilose scatoline la totalità del corposo corredo composta da:
● AVP Pro Mesh Coil di impedenza 0,65Ω e range di utilizzo compreso tra 15W e 18W (preinstallata);
● AVP Pro Standard Coil di impedenza 1,15Ω con intervallo di potenza applicabile da 10W a 16W;
● Deck RBA
● Campana/Camera di evaporazione e camino per deck RBA;
● Vetro tank per elementi RBA di capienza massima 2ml anche per le versioni TPD;
● Pin positivo con foro “sotto coil” di 1,8mm circa di diametro (pre assemblato al deck RBA);
● Pin positivo con foro “sotto coil” di 1 mm circa di diametro;
● Chiave esagonale per serraggio viti del deck;
● Set completo di guarnizioni, ‘o-rings sostitutivi e viti deck di ricambio;
● Basilare manuale di istruzioni multilingua italiano compreso;
● Set di adesivi Prestige Aspire Engineering.
Un atomizzatore ibrido, poliedro dalle molteplici sfaccettature è 9Th, “ninth” per gli amici, primo frutto della collaborazione tra Aspire ed i modders nostrani di NoName Mods indirizzato a plurale platea, novizi e navigati vapers compresi.
Aspire 9Th è un sistema modulare fruibile indistintamente, previe poche e semplici manovre, sia con headcoils premade della branca AVP Pro Coils che in modalità Do It Yourself se composto con il deck rigenerabile fornito a corredo della confezione, caratteristica questa che indubbiamente ne allunga a tempo indeterminato la longevità.
Dalle sapienti “matite milanesi” è scaturito un vaporizzatore del diametro di 22mm ed una altezza massima di 57mm, pin filettato 510 e drip-tip compresi, con indiscussa cura da Aspire realizzato quasi interamente in acciaio inossidabile ed a discapito di quanto si possa immaginare data la “trasformabilità del progetto”, composto da un numero veramente esiguo di elementi combinanti.
Dell’intero insieme di parti sono tre gli elementi strutturali comuni ad entrambe le modalità di fruizione, attorno alle quali assemblati secondo necessità i restanti costituenti fino alla totale composizione dell’atomizzatore 9Th Tank.
Prima tra esse e partendo dall’altro è la coppia top-cap e drip-tip dove a farla da padrone è il polimero poliossimetilene ai più conosciuto in forma abbreviata come POM, oppure dal nome commerciale Delrin, con il quale realizzato un semplice “tappo piatto filettato”, che per modeste personali considerazioni riguardo a resistenza meccanica avrei preferito in tutt’altro materiale ed abbellito da un anello metallico lucidato a specchio dal profilo lavorato per godronatura, sul quale chiaramente lungo la circonferenza sono incise le informazioni di branding con i nomi del produttore Aspire, dello studio di design creatore del progetto NoName ed il nome dello dispositivo 9Th stesso.
Come lecito aspettarsi al centro è realizzato il foro nel quale installare l’unico drip-tip di 10mm di diametro con foro interno da 4mm nel punto di maggior restringimento allegato al kit dalla anonima forma cilindrica e non così piacevolmente confortevole, forse ruvido quando tenuto tra le labbra, motivo per il quale dopo averne valutato l’efficacia pratica ho provveduto a sostituirlo con uno di personale maggior gradimento nel perdurare delle prove.
Necessari circa tre giri e mezzo per sigillare l’ensemble con la parte “metallica superiore”, secondo comune elemento ad entrambe le “vite” di 9Th Tank, e strutturalmente preposto, oltre quale accesso al volume interno dell’atomizzatore da cui percolare i propri e-liquids preferiti, ad essere sede di connessione tra le varie “parti mobili” ed punto di raccordo opposto al fondello.
In esso al refill dedicata una unica asola dalle appena sufficienti dimensioni delimitata da altrettanto evidente sporgente guarnizione che a contatto con il “tappo filettato” provvederà ad ermeticamente isolare le pressioni interne dall’ambiente esterno, assente qualsiasi lavorazione facente funzione di sacche di decompressione motivo per il quale sconsiglio di caricare 9Th Tank fino “all’orlo”, occasione per la quale potrebbero verificarsi fenomeni di leaking dovuti ad una iniziale eccessiva compressione interna.
Ultimo “comun denominatore” il blocco metallico identificabile come fondello dell’atomizzatore Aspire 9Th, sede di interconnessione elettrica alle mods per mezzo di pin con passo 510 dalla buona protrusione e dove prevista la ghiera per la regolazione dell’air-flow, che non sono riuscito a rimuovere per migliore analisi, dotata di “fine corsa”con la quale stabilire con precisione il volume di aria in ingresso dalla unica asola inferiore di 2mm*7mm, alla quale avrei per gusto personale preferito una ancor più raffinata regolazione mediante una serie di fori come già occorso, sempre in casa Aspire, nel caso di Nautilus 2S.
Nella cavità interna del cilindretto metallico le ovvie continuazioni dei conduttori degli impulsi elettrici alla coil oppure alle controparti presenti su deck rigenerabile, del quale tratterò meglio in seguito, qui assemblabile per mezzo di una importante scorrevole filettatura.
Che lo si usi con testine premade oppure con “resistenze e cotone fai da te” lo si deve al solo arbitrio dell’utilizzatore.
Aspire 9Th Tank può rapidamente interpretare l’una oppure l’altra opzione di svapo, sufficiente alla bisogna connettere, avvitando agli elementi comuni, apposita camera di evaporazione con camino integrato, l’idoneo per misura tank in vetro pirex e deck opportunamente pensato e realizzato per ognuno dei due vaping styles.
Per l’uso con le headcoils della serie AVP Pro, già immesse sul mercato con la omonima pod mod che non molto successo ha riscosso “dalle mie parti” a detta del mio negoziante di fiducia, Aspire e NoName Mods hanno previsto per 9Th Tank di un unico elemento comprendente dotto di evaporazione e camino, nascondendo il semplice elemento funzionale con linee che ne vanno a simulare un più interessante profilo “da atomizzatore rigenerabile” dalla ipotetica campana squadrata dotata di notevoli aperture ellittiche per permettere l’agevole defluire dell’e-liquid al materiale assorbente stipato all’interno della struttura cilindrica della testina.
Mentre al posto della tradizionale apertura inferiore per l’accoppiamento al deck realizzato, ovviamente, il foro nel quale agilmente a pressione è possibile innestare una tra le due AVP Pro Coils acquistabili e di cui una per tipologia allegate alla fornitura iniziale con lo scopo di saggiarne le performances.
Memore dello sfocato ricordo di aromaticità decisamente indirizzata ad e-liquids fruttati e zuccherini percepita durante i pochi “tiri” che ebbi a suo tempo modo di effettuare con la sventurata AVP Pro Pod Mod ho voluto, benché più interessato alla combinazione 9Th Tank in versione rigenerabile, velocemente riprovare le AVP Pro headcoils con alcuni degli e-liquids “sintetici”, tabaccosi e non, in mio possesso tutti in formulazione 50VG/50PG in quando, come da manuale allegato, tali testine mal digeriscono maggiori viscosità.
Sono due le soluzioni preconfezionate proposte da Aspire per essere utilizzate anche in 9Th Tank, due coils per due differenti modi di interpretare lo svapo in MTL.
Agli amanti del tiro di guancia contrastato dedicata una bobina a singolo filamento resistivo di impedenza 1,15Ω da alimentare con potenze comprese tra 10W e 16W, il cui best spot lo ho individuato a 14,5W raggiunti i quali ho ottenuto buon bilanciamento se utilizzata con tabaccosi aromatizzati: VaporArt Kashmir, Mini Shots Azhad’s Elixirs Van&Lilla e Tannesse Jack primi della classe, Azhad’s Elixirs 10000 Mini Shot, VaporArt Gold Tobacco e VaporArt Spy lievemente percepiti al palato come anonimi o meglio ad essere “eccessivamente cattivello” quasi interamente appiattiti, privi di vitalità nonostante riprodotto l’intero bouquet: decisamente meglio se vaporizzati con sistemi Nautilus GT oppure GT Mini e le loro storiche headcoils.
Diametralmente opposto in risultato se a 9Th Tank e AVP Pro Coils accoppiati e-liquids prevalentemente fruttati; il restituito è cristallino, fresco ed ottimamente equilibrato con percepibile tra le note di testa la dolcezza caratteristica della tipologia di aromatizzazioni zuccherine.
Strabiliante con VaporArt Jungle ed il suo mix a base di pesca, albicocca e gustosa papaya, come degno di nota quanto espresso con liquidi di pari tipologia come VaporArt Shinobi e VaporArt Beach Party dove a dettare lo scandire del restituito è il fresco ice presente nelle note di coda.
Identiche sensazioni quando messa all’opera la AVP Pro Mesh Coil con impedenza di 0,65Ω con range di potenza applicabile compreso tra 15W e 18W, capace di repentine attivazioni e vaporosità piena, ricca e dal denso corpo dove esaltate le fragranze più dolci e con loro enfatizzato l’effetto ghiacciato già in fase di inspirazione, consiglio per godere al meglio delle prestazioni l’intero flusso di aria in ingresso disponibile, per mitigarne il calore del vapore, ed al massimo dei watts consentiti per uno svapo MTL appagante e molto arioso.
Peccato aver a disposizione nel breve tempo così poche testine, l’amico negoziante era in attesa di riceverne una fornitura, per meglio approfondite considerazioni, andrà meglio nel futuro prossimo.
Terminata la breve incursione nel mondo delle “preconfezionate” ho finalmente, smanioso, dedicato le mie attenzioni all’anima rigenerabile di Aspire 9Th Tank con il suo deck da avvitare saldamente al fondello e con pochi altri veloci gesti agganciare campana, camino e l’apposito tank in vetro pirex agli elementi superiori del dispositivo pensato da NoName Mods.
Il deck ideato da Aspire e NoName Mods per il nuovo arrivato 9Th Tank altro non è ad una fugace occhiata, apparentemente all’esterno, che una riproposizione del collaudato, forse inflazionato, deck di 14mm di diametro Kayfun style tanto in voga nelle attuali produzioni orientali, dalla estrema facilità di rigenerazione e dagli esigui elementi mobili che ne facilitano manutenzione ed in caso di necessità profonda pulizia.
Opinioni, le precedenti, confermate dalle appena accennate torrette contrapposte nelle quali facilmente bloccare le gambe dell’avvolgimento resistivo precedentemente immobilizzate da viti con testa esagonale dall’ampio diametro.
Ai loro lati generose e cospicue le vasche nelle quali solamente adagiare sfoltiti baffi di cotone, fino a toccarne il fondo, permettendo così al liquido di veicolarsi senza strozzature per un ottimale afflusso all’avvolgimento vaporizzatore, partendo dal basso incanalato da profondi solchi diametralmente opposti.
Al di sotto del punto di pescaggio del liquido la importante filettatura grazie alla quale velocemente avvitare il blocco rigenerabile al condiviso fondello e comporre in tale modo buona parte di Aspire 9Th Tank in versione Do It Yourself e con esso reso disponibile l’intero sistema di air-flow control a singola asola regolabile per una iniziale personalizzazione del contrasto, la cui finale discriminante, per una maggiore o minore durezza, deputata ai due “air-pins positivi” intercambiabili senza l’ausilio di strumento alcuno già inclusi tra gli accessori nella confezione del prodotto in fase di acquisto.
Messi a disposizioni del vaper due aghi filettati, strutturalmente necessari a connettere e tenere in posizione la torretta del deck anodo con il contatto “positivo” del pin 510 e percorsi per l’intera lunghezza da un cavità, di diametro circa 1,8mm e 1,0mm presunti perché non divulgate esatte misure, nella quale l’aria dall’asola del fondello giungerà alla resistenza, investendo così il vaporizzato e definendo di fatto, a seconda del diametro del “foro”, durezza del tiro in inspirazione ed influenzando a seconda del volume di aria movimentata ben percepibili differenti spettri di restituzione aromatica.
Per completare l’anima che personalmente ritengo più interessante del progetto Aspire x NoName Mods 9Th Tank è la coppia di componenti campana/camino con vetro pirex dedicato, sempre di capienza 2ml, per mezzo della quale di fatto ultimarne l’assemblaggio in versione finalmente rigenerabile.
In “Ninth” produttore e designers hanno predisposto una camera di evaporazione dall’esiguo volume interno, ad occhio e croce con distanza massima della coil all’ingresso del camino di circa 5mm, dalla geometria lievemente “tondeggiante” e perimetro superiore leggermente accennati e perfettamente riflessa nel profilo esterno del elemento metallico.
Per l’ingresso dell’e-liquid verso i punti di pescaggio del deck alla sua base, immediatamente sopra l’anello di tenuta in cui preposta grande guarnizione nera che ne tiene in posizione il tank in vetro, quattro lunghe asole alte circa 1 mm perpendicolari tra loro che ne percorrono la quasi totalità del perimetro e che non impediscono ad atomizzatore, se capovolto, carico di liquido l’ispezione di deck e coil previo lo svitare della “composta intera parte superiore”.
Possibilità questa da non sottovalutare nel caso piaccia vaporizzare e-liquids particolarmente aggressivi con cotone ed avvolgimenti resistivi, “tabaccosi organici” in primis.
Doveroso dopo aver analizzato le prestazioni di Aspire 9Th Tank in versione “testine rigenerabili”, mettere alla prova la controparte “fai da te” con gli e-liquids di mio gradimento per cercarne di interpretare la restituzione e fedeltà aromatica al mio palato con i “miei fidi tabacchi” aromatizzati e non con entrambe le soluzioni offerte dal rapido scambio dei due air-pins.
Senza scomodare “punte” più ardite che a modesto mio parere avrebbero ben poco “spazio” nel quale operare, quale miglior test indicativo se non la tradizionale “scemo coil” con comunissimo wire in Kanthal A1 0,32mm avvolto in 6 spire su supporto da 2mm per una impedenza finale prossima ad 1,0Ω?
Per la rigenerazione è stato sufficiente posizionare la coil all’altezza imposta dal contatto del supporto con il bordo del deck ed effettuare il taglio delle estremità del cotone in corrispondenza del primo ‘o-ring e successivamente reso abbondantemente vaporoso, semplicemente appoggiato all’interno delle vasche preposte senza necessità di compressione o particolari cure.
Assemblato per intero Ninth e quindi caricato del primo e-liquid tabaccoso ho iniziato a riflettere sulle sue prestazioni.
Ho vaporizzato in ordine sparso English Mixture, Burley e Baffometto La Tabaccheria, Kentucky Clamour Vape, Persian Apricot e Barocco Azhad’s Elixirs tutti in formulazione 50VG/50PG con diluizioni comprese tra 8% ed 10%, sempre constatando al contrario di quanto accaduto se utilizzato Aspire 9Th con le allegate premade AVP Pro headcoils, un notevole sbilanciamento del restituito fortemente verso inattesa ed insperata secchezza, sentore questo maggiormente acuito se utilizzato l’air-pin di diametro 1mm ed asola di regolazione air-flow interamente scoperta; contrasto così a me più congeniale rispetto a quello possibile con il più gentile e morbido “riduttore maggiore” con il quale veramente a fatica sono riuscito ad individuare un “personale discreto tiro”.
Vapori sempre carichi di bouquet, pastosi e mai rarefatti nei quali prepotenti le ceneri di un incredibile latakia spiccare su un appena percettibile erbaceo virginia, il fumoso di un “analogico combusto” burley, la rude legnosità del kentucky proprio come piace al sottoscritto e ben caratterizzati i tabacchi di sfondo a dispetto dei “contorni” presenti nelle ricette fortemente aromatizzate di mister Colaianni, per la modesta cifra di acquisto una esperienza indescrivibile, oltre le più rosee aspettative!
Ben avvertibile e pronunciato il colpo in gola, al limite dello sgradito se non ben “alzata la coil”, alimentazione costante se buildato con giusta quantità di cotone per una autonomia complessiva ipotizzabile dell’insieme avvolgimento e materiale assorbente non superiore al “tank e mezzo”, buona per cui la decisione di dotate 9Th di una capacità massima di 2ml, dopo circa i quali sono in genere solito ripristinare per intero tutti i miei atomizzatori.
Un enorme plauso alla produzione NoName Mods e Aspire, un eccellente atomizzatore a buon mercato per gli amanti del preconfezionato rapido svapo a base di “fruttosio” ed affini, inaspettata appetibile economica alternativa ai più costosi sistemi da tabaccari, se utilizzato con la dotazione “rigenerabile”, dei quali talvolta si è inconsciamente soliti circondarsi: 9Th Tank, la porta “bipolare” di ingresso per traghettare l’utente verso i piaceri della rigenerazione.
E con questo chiudo!
Aspire 9Th Tank è da qualche giorno disponibile all’acquisto per un costo indicativo non superiore agli € 35,00 presso tutti i negozi specializzati del territorio nazionale in due uniche colorazioni patinate tra le quali scegliere il Ninth di proprio gradimento.
Nel caso si necessiti di ulteriori informazioni rimando alla landing page ufficiale pubblicata sul sito del produttore:
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