Tabac

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Mi sono imbattuto, in alcune discussioni particolari su Reddit e ECF, in interventi ed esperimenti di Morten Oen, svolti in forma aneddotica, non con particolari pretese scientifiche. Lo scopo è trovare il migliore posizionamento delle coil rispetto ai fori aria per ottimizzare il flusso dell'aria in entrata per evitare turbolenze eccessive ed un raffreddamento efficace delle coil.
Mi sembra che entri in gioco l'effetto Coanda , dal suo scopritore, studia in particolare il comportamento di un fluido che impatta un oggetto.
Molto in generale pare che i fili semplici rendano meglio, che i wrap dei fili complessi non debbano scendere sotto i 36 ga, che posizionare le coil davanti al foro aria, con l'asse appena sopra il centro del foro sia la soluzione migliore.
Mi piacerebbe avere il parere di altri vaper, @Igiit, @GiorgioBrera, @James-dean @Nicolasan, @Alvi @Wildhoney @pierfedrizzi.... @Sit-Out, @Destyny, @Iv3shf, @Mawinista @ROSHGAR
 

Nicolasan

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Parlando in senso generale direi che la soluzione ideale sia una canalizzazione che porti a concentrare ed orientare il flusso dal basso verso l’alto. Non sottovaluterei anche il percorso che fa il vapore dalla coil al tip.
Con i bottom air flow credo basti più o meno fare una coil delle dimensioni del foro/i di entrata e giocare sulla distanza dello stesso.
Con i side air flow la cosa si complica un po’... in generale cerco comunque di non centrarla all’asse del foro ma di spostarla leggermente verso l’alto.
Con doppio side air flow contrapposto (senza canalizzazione) leggermente più basso per evitare che parte dei due flussi contrapposti si incontrano (annullandosi?).
Con dual side air flow con canalizzazione (che spesso riduce di molto il percorso che l’aria deve fare per arrivare alla coil) trovo che l’ideale sia centrare l’asse della coil a quello dell’air flow.
Una centratura della coil rispetto al drip tip, quando possibile, porta a dei benefici secondo me.
Il top air flow lo conosco praticamente nulla... credo che il Gorgon sia l’unico atom che ho che ha anche questo tipo di soluzione. Lo ho da troppo poco tempo.
Ad ogni modo quando i flussi diventano multipli le cose si complicano ulteriormente...
Mi piacerebbe anche capire come scegliere il giusto wire (diametro ma non solo...) in funzione del tipo, quantità e vicinanza della coil dal flusso!
Oggi me ne vado per intuizione legata all’esperienza ma... vedo che tendo ad utilizzare ancora wire sottili (awg30/28/26) rispetto alle coil che vedo fare in genere sugli atom che utilizzo.
Linkeresti (anche in pvt se ci son problemi a farlo qui) le discussioni che stai seguendo? Mi piacerebbe dargli uno sguardo ed approfondire.

Tu che idea ti sei fatto?
 

Tabac

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@Nicolasan, concordo quasi tutto con te e con @Destyny, coil nella metà superiore del foro aria per atom con fori laterali per sfruttare al massimo la concentrazione del flusso
In atom da guancia, dove tiro più forte tengo la coil leggermente più distanziata dal foro aria, mentre in dripper aperti anche molto vicina
Ultimamente trovo che i dripper postless, che fanno posizionare la coil più alta nella campana, rendano meglio dal punto di vista aromatico, proprio perchè canalizzano verso l'alto anche flussi aria laterali.
Ecco i link:
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cloud78

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marte
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Grosso modo condivido la disamina di Nicola, in teoria ogni atom ( ma troppo spesso solo in teoria) viene concepito con tolleranze è canalizzazioni per far si che il circolo d'aria segua un percorso fluido per avvolgere e non mandare in "burnout" la coil, ma talvolta, nella pratica, non è sempre cosi semplice interpretare l'atom per come è stato concepito, è mio parere la scelta di wire semplici e sempre la migliore ( non capirò mai chi dopo solo un singolo setup decreta che un atom non sia valido o meno).

Talvolta bastano poche accortezze per trovare la quadra ottimale, ad esempio ultimamente con l'haku parzilizzo per metà i fori perché con i fori totalmente aperti, per com'è strutturata la campana, l'aria e in eccesso, e contrapponendosi con l'altro foro provoca l'effetto fischietto.
Però facendo ciò mi son reso conto che la soluzione migliore è tenere la coil un pò diagonale, in quanto parzializzando l'aria, la metà dei fori che rimangono aperti non sono frontali ma contrapposti, è la soluzione migliore per far si che la coil sia totalmente investita del tutto dal flusso, è semplicemente tenerla più diagonale.

Ciò dimostra che non c'è una regola precisa o una centratura perfetta che vada bene per tutto, ma cercare di capire ciò che si stà usando è cercare di farlo rendere al meglio.

Altra cosa importante è che molti sottovalutano, è l'importanza del drip tip!
Puoi aver l'atom con l'Air flow più funzionale del pianeta, ma se il tip non è calibrato per il flusso d'aria ( vuoi perché sia troppo largo o al contrario troppo stretto) influisce la resa in modo notevole!

Comunque vado a leggermi il tuo link, perché trovo l'argomento davvero interessante.
 

Nicolasan

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Ho iniziato a guardare un video ieri sera... e già sto pensando di munirmi di cartone e rotolo/i di carta igienica...
questa è la volta buona che qualcuno mi caccia di casa! :)
Come confermato dal video che ho visto non sottovaluterei l’importanza di quantità e posizionamento cotone per le turbolenze!
Il Biochip, ad esempio... lo affogavo con troppo cotone replicando la coil utilizzata sul Solo Rda... ma in questo caso il percorso dell’aria è più lungo, meno diretto, più dolce, meno violento e... la coil ha bisogno di ‘respirare’!
 

Igiit

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Mi riprometto di leggere con attenzione il lavoro citato ma mi permetto di fare alcune osservazioni preliminari.

La turbolenza del flusso d'aria non è necessariamente un male. In regime turbolento gli scambi termici e di massa (trasporto del vapore) sono molto più elevati che in regime laminare. Pertanto non si dovrebbe puntare all'eliminazione della turbolenza quanto invece all'uniformità del flusso d'aria sulla coil: tutte le parti della coil dovrebbero essere investite dallo stesso flusso d'aria, laminare o turbolento che sia.

La geometria perfetta di una coil è, secondo mè quella delle BVC (bottom vertical coils) con flusso d'aria interno. In linea di principio andrebbe bene anche il flusso esterno (e quindi wick interna) ma produrre un flusso esterno uniforme è decisamente complicato.
Inoltre sarebbe bene se il flusso interno nelle BVC fosse turbolento al fine di massimizzare gli scambi termini e la diffusione del vapore. Infatti in regime laminare gli strati d'aria più vicini alla coil sarebbero molto più lenti, più caldi e più ricchi di vapore che gli strati più vicini all'asse. Al contrario, il rimescolamento continuo dovuto alla turbolenza avrebbe l'effetto di omogeneizzare temperatura, velocità media e frazione di vapore. In regime turbolento il flusso d'aria a contatto della coil avrebbe temperature e frazione di vapore più basse favorendo così ulteriori scambi.
 

GiorgioBrera

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Grazie Tabac per la menzione. Soprattutto per avermi inserito in un elenco di utenti che ne sanno 100 volte più di me di atom e aggeggi simili :) Ne sono onorato :))
Tornando IT. Non ho così tanta esperienza di atom da poter dare un giudizio su come si comportano per davvero in varie condizioni di areazione con coil diverse. E non saprei davvero dire quanto l'effetto Coandă (fatto copia e incolla da Wikipedia...) influenzi le prestazioni aromatiche.
Da quel poco che ho dedotto in questi mesi di uso di e-cig mi sono fatto l'idea che uno dei problemi degli atom riguarda la loro capacità, a parità di coil e cotonatura, di trasportare in modo adeguato il vapore senza provocare troppe turbolenze vicino al filo. E' scontato dire che se la coil è più vicina al foro o ai fori di areazione il sistema funzionerà meglio perché se l'aria arriva in modo più diretto alla coil questa si raffredda meglio (a parità di tutte le altre condizioni) e la maggior parte delle molecole in sospensione vengono "catturate" dal flusso convettivo. Se invece il foro è troppo distante la coil viene investita da un flusso indiretto e molto più turbolento e probabilmente il sistema funziona peggio. Questo è evidente nei dripperini stile Speed con un solo foro laterale e forse un po' meno nei tank col foro sotto la coil. Se ne deduce che più il flusso è "pulito" meglio funziona il tutto. E forse l'effetto Coandă aiuta, utilizzando fili sottili e "lisci": con una coil complessa il flusso sulla superficie è molto più disturbato. Per contro l'aumento della superficie scaldante in una coil complessa favorisce lo scambio convettivo. E' da capire cosa è meglio...
Per esemplificare, con un atom come l'Hadaly sono ancora combattuto tra l'usa fili complessi o fili semplici. Nel primo caso ottengo un vapore più corposo perché evidentemente la superficie scaldante è maggiore e si vaporizza più liquido (a parità di potenza e di aria aspirata). Con fili semplici il tiro è più pulito e forse l'effetto Coandă aiuta davvero. L'Hadaly è un atom in cui non si può decidere la distanza della coil dalla presa dell'aria (è simmetrico) e l'unico modo per "regolarla" è alzare o abbassare la coil. Oppure usare un diametro della bobina più grande in modo che i due lati della bobina siano più vicini alle bocchette, rischiando però di strozzare troppo il flusso.
Il vero problema (dovrei fare un disegnino per spiegarmi), secondo me, è la giusta differenza di pressione tra la parte inferiore e quella superiore della camera di vaporizzazione, cioè tra la pressione sopra e sotto la coil. Se la differenza è troppo elevata la velocità dell'aria che lambisce la coil è altrettanto troppo elevata e lo scambio convettivo non funziona a dovere, se è troppo bassa idem. Banalmente un atom come il Velocity V2, che ha due feritoie laterali che sparano l'aria sotto la coil (se la tengo abbastanza alta), ha anche dei fori superiori che, se usati, diluiscono il vapore, ma soprattutto permettono di regolare la pressione sopra e sotto la coil. A volte così si diluisce troppo e il risultato è più "insapore", ma ho notato che altre volte, aprendo 'sti fori, il risultato è migliore, forse perché si diminuisce la differenza di pressione tra sopra e sotto la coil e la velocità dell'aria diminuisce permettendo un miglior scambio convettivo.
E' lo stesso problema della moka :) Qualcuno dice che tenendo il coperchio leggermente sollevato il caffè viene più buono :)
Con gli strumenti moderni non dovrebbe essere impossibile fare uno studio agli elementi finiti di una camera di vaporizzazione, ma se anche lo si facesse, progettando così l'atom perfetto da un punto di vista fluidodinamico, non è affatto detto che il risultato sarebbe davvero "buono" aromaticamente :) Anche perché, come avete detto, poi si sbaglia a mettere il cotone e tutto viene vanificato.
 

GiorgioBrera

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Vabbé, con il nuovo software di SEF e solo 100 caratteri non ci stanno tutti.
Ecco, Igiit ha ragione e io mi pento per l'ennesima volta di non aver seguito il corso di idraulica all'università :) Se vi venisse in mente di fare ingegneria, anche informatica o di qualunque astruso indirizzo ipertecnologico, date l'esame di idraulica che serve sempre :)
 

Tabac

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@GiorgioBrera, ho citato chi, a memoria, ho ritenuto potesse essere interessato ad una questione abbastanza particolare, esperienza o meno di svapo.
Mi ricordo bene le tue precisazioni sulla resistività lineare nel caso dello zirconium, che mi hanno aiutato a fare chiarezza e evitare sbagli colossali
Quindi nessun onore, solo oneri caro mio :lol:
 

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