GrandePuffo
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Taifun presenta la terza versione dell’atom più clonato al mondo
Taifun GT3 punta a diventare l'atom di riferimento per gli appassionati delle rigenerazioni e del vaping personalizzato. Carica dall'alto e controllo del flusso del liquido le due caratteristiche che potrebbero fare la differenza.
14 ottobre 2016
Gennaro Scollatone
E’ di diritto nella hall of fame del vaping. Non a caso è tra gli atomizzatori più clonati. Si tratta del Taifun, atom rigenerabile molto versatile e fino ad ora destinato ai vaper più esperti. Anche se poteva sembrare impossibile riuscire a migliorare la seconda versione, il Taifun GT3 promettere di diventare un altro best seller tra gli appassionati del genere. Molto più semplice da rigenerare grazie a una camera più spaziosa e viti più maneggevoli, la vera novità è la gestione del flusso del liquido. E’ questo il vero segreto che farà amare o odiare l’atom.
In parole povere, chi utilizza basse resistenze potranno avere un flusso di liquidi abbondante in maniera da bagnare il più possibile la coil; più si alzerà la resistenza, minore potrà essere il flusso del liquido e quindi bisognerà chiudere l’apposita fessura. A questo, però, si dovranno ancora combinare l’apertura dell’aria e la densità del liquido. Tre variabili, dunque, che potranno rendere la svapata davvero unica e personalizzata per tutti i gusti. probabilmente all’inizio bisognerà fare qualche prova ma trovato l’assetto preferito si svaperà con estrema soddisfazione. Le differenti impostazioni infatti possono trasformare il Taifun GT3 da atom di guancia a atom dalle altissime prestazioni “nuvolose”, adatto anche per le competizioni di cloud chasing.
La ricarica del liquido avviane dall’alto, quindi garantisce la massima semplicità. Unica accortezza: tenere chiusa la fessura che regola il flusso del liquido perché si rischierebbero abbandonti perdite.
Forse l’unico aspetto ancora migliorabile è il prezzo, non inferiore ai 120 euro
Sigmagazine .
Inviato da iPad
Taifun presenta la terza versione dell’atom più clonato al mondo
Taifun GT3 punta a diventare l'atom di riferimento per gli appassionati delle rigenerazioni e del vaping personalizzato. Carica dall'alto e controllo del flusso del liquido le due caratteristiche che potrebbero fare la differenza.
14 ottobre 2016
Gennaro Scollatone
E’ di diritto nella hall of fame del vaping. Non a caso è tra gli atomizzatori più clonati. Si tratta del Taifun, atom rigenerabile molto versatile e fino ad ora destinato ai vaper più esperti. Anche se poteva sembrare impossibile riuscire a migliorare la seconda versione, il Taifun GT3 promettere di diventare un altro best seller tra gli appassionati del genere. Molto più semplice da rigenerare grazie a una camera più spaziosa e viti più maneggevoli, la vera novità è la gestione del flusso del liquido. E’ questo il vero segreto che farà amare o odiare l’atom.
In parole povere, chi utilizza basse resistenze potranno avere un flusso di liquidi abbondante in maniera da bagnare il più possibile la coil; più si alzerà la resistenza, minore potrà essere il flusso del liquido e quindi bisognerà chiudere l’apposita fessura. A questo, però, si dovranno ancora combinare l’apertura dell’aria e la densità del liquido. Tre variabili, dunque, che potranno rendere la svapata davvero unica e personalizzata per tutti i gusti. probabilmente all’inizio bisognerà fare qualche prova ma trovato l’assetto preferito si svaperà con estrema soddisfazione. Le differenti impostazioni infatti possono trasformare il Taifun GT3 da atom di guancia a atom dalle altissime prestazioni “nuvolose”, adatto anche per le competizioni di cloud chasing.
La ricarica del liquido avviane dall’alto, quindi garantisce la massima semplicità. Unica accortezza: tenere chiusa la fessura che regola il flusso del liquido perché si rischierebbero abbandonti perdite.
Forse l’unico aspetto ancora migliorabile è il prezzo, non inferiore ai 120 euro
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