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Report sulla mia prima coil in nickel sul Kayfun lite + alimentato con SX350 mini M-class

PROCONTRO

  • Durata strepitosa della coil
  • Resa aromatica quasi inalterata nel tempo
  • Necessità di sostituzione per calo produzione vapore
  • Nessuno


La mia prima coil in nickel per il kayfun lite + l'ho costruita con 5 spire di filo ni200 da 0.3 mm, diametro interno 4 mm e wick in cotone organico giapponese (non bollito). L'ho realizzata avvolgendola su una vite standard da 4 mm facendo attenzione che il filo entrasse nelle scanalature della filettatura in modo da ottenere spire equidistanziate. Terminali di lunghezza inferiore ai 4 mm, resistenza finale 0.105 ohm. Quella che vedete nella foto primaria è la nuova coil da 7 spire e diametro interno di 3 mm, ma è realizzata con la stessa tecnica della prima (di cui non ho la foto da nuova)

L'ho progettata con steam-engine per ottenere un flusso termico di circa 200 mW/mm2 considerato che i miei liquidi sono tutti PG/VG/H2O = 50/45/5 e quindi con punto di ebollizione molto basso intorno ai 170 °C.
L'ho utilizzata su SX350 mini M-class con potenze variabil tra i 12 e 15 Joule/sec e TC regolato a 190 °C, ovvero 24 gradi circa sotto la temperatura di decomposizione del cotone, e circa 20 gradi sopra il punto di ebollizione del liquido.
Ho usato la coil il più a lungo possibile, ovvero fino a quando la produzione di vapore è scesa sensibilmente (60-70%) rispetto al primo utilizzo. Preciso che uso liquidi con concentrazione di aromi abbastanza elevati, tra il 10 ed il 15 %, ma senza edulcoranti.

Bene, non ci crederete ma sono riuscito a farci quasi 60 ml di liquido senza perdere sensibilmente in resa aromatica e senza il benchè minimo odore di bruciato.

Per la cronaca, a 15 Joule/sec, accendendo la SX350 senza aspirare, la temperatura arriva al limite di 190 °C dopo circa 1 secondo, alla stessa potenza ma aspirando il TC non interviene mai.

Quando, ieri, ho smontato il KFL sono rimasto piuttosto sorpreso. Il cotone era stragonfio di residui scuri, sembrava quasi carbonizzato, ed il filo era ricoperto di depositi scuri. Di primo acchito mi son chiesto come mai non avevo sentito sapore si bruciato. Ho annusato la wick e non aveva odori sgradevoli. Estraendo il filo resistivo ho notato che dove l'avevo toccato con le dita il rivestimento scuro era venuto via da solo. Ho passato il filo in un pezzo di carta ed è uscito perfettamente pulito. Memore della durezza dei residui che si formano con il kanthal ho realizzato che si trattava di qualcosa di diverso ed ho provato a lavare in acqua la wick ottenendo un cotone quasi bianco. Sembra che le fibre che non siano minimamente bruciate.
Allego tre foto in cui compare la coil esausta vista da sopra ancora montata, la coil smontata vista da sotto, e la wick esausta. Notate come nella parte inferiore della coil il filo sia più pulito che nella parte superiore. Notate anche che la wick è uniformemente nera; la parte centrale più stretta e quella dove era avvolta la coil e non differisce dalle parti che fuoriescono. Questo fatto potrebbe indicare che il colore scuro non è dovuto alla degradazione del cotone e che potrebbe
trattarsi della frazioni solida contenuta nei liquidi che ho usato (su 60 ml di liquido dovrebbe esserci abbastanza materia solida). Il fatto che la testa di una delle due viti di fissaggio sia ricoperta di un deposito nerastro sembrerebbe confermare l'ipotesi.
 
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