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Io onestamente sto benissimo da quando ho smesso di fumare... però secondo i ricercatori della Statale di Milano ho l'ansia. Leggetevi
I dati sono emersi da una ricerca italiana
Sigarette elettroniche, creano dipendenza e effetto ansiogeno
Minore, invece, l'astinenza acuta da e-cig
Uno studio realizzato dal Cnr e dall’Università Statale di Milano in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia e pubblicato su European Neuropsychopharmacology afferma che il vapore della sigaretta elettronica, in realtà, non sarebbe così innocuo come sembra. I dati emersi dallo studio italiano, infatti, dimostrano che l’assunzione di nicotina e la dipendenza sono pienamente paragonabili a quelle da fumo “normale”, mentre l’effetto ansiogeno è addirittura maggiore del previsto.
I ricercatori, tra le altre cose, però, hanno rilevato che l’astinenza da e-cig sarebbe minore rispetto quella dalle sigarette normali. Mariaelvina Sala, ricercatrice della Statale, ha spiegato: “I dati indicano che la sigaretta elettronica dà una forte dipendenza e che possiede un effetto ansiogeno rilevante, mentre l’astinenza acuta da sospensione di e-cig è minore rispetto a quella indotta dalle sigarette normali, come pure il deficit cognitivo”. Tuttavia, a fronte dei dati negativi, sussistono diversi tipi di aspetti negativi nell’utilizzo delle sigarette elettroniche. “E’ stato riscontrato un maggior aumento dell'ansia e dei comportamenti compulsivi nel caso di sospensione del vapore di sigaretta elettronica, osservabile anche dopo lungo tempo dall'interruzione”, ha infatti aggiunto Sala.
In particolare, i ricercatori si accaniscono contro le sostanze ancora non identificate che vengono impiegate in questo tipo di sigarette, che potrebbero essere responsabili degli effetti negativi sull’uomo. I ricercatori hanno specificato: “Le sostanze aggiunte nel vapore di nicotina delle sigarette elettroniche non sono note né codificate. Sarebbe pertanto necessario predisporre regole e controlli, affinché le e-cig rappresentino una vera alternativa al fumo di sigaretta convenzionale piuttosto che un pericolo ancora ignoto”.
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: da morir dal ridere.I dati sono emersi da una ricerca italiana
Sigarette elettroniche, creano dipendenza e effetto ansiogeno
Minore, invece, l'astinenza acuta da e-cig
Uno studio realizzato dal Cnr e dall’Università Statale di Milano in collaborazione con le Università di Modena e Reggio Emilia e pubblicato su European Neuropsychopharmacology afferma che il vapore della sigaretta elettronica, in realtà, non sarebbe così innocuo come sembra. I dati emersi dallo studio italiano, infatti, dimostrano che l’assunzione di nicotina e la dipendenza sono pienamente paragonabili a quelle da fumo “normale”, mentre l’effetto ansiogeno è addirittura maggiore del previsto.
I ricercatori, tra le altre cose, però, hanno rilevato che l’astinenza da e-cig sarebbe minore rispetto quella dalle sigarette normali. Mariaelvina Sala, ricercatrice della Statale, ha spiegato: “I dati indicano che la sigaretta elettronica dà una forte dipendenza e che possiede un effetto ansiogeno rilevante, mentre l’astinenza acuta da sospensione di e-cig è minore rispetto a quella indotta dalle sigarette normali, come pure il deficit cognitivo”. Tuttavia, a fronte dei dati negativi, sussistono diversi tipi di aspetti negativi nell’utilizzo delle sigarette elettroniche. “E’ stato riscontrato un maggior aumento dell'ansia e dei comportamenti compulsivi nel caso di sospensione del vapore di sigaretta elettronica, osservabile anche dopo lungo tempo dall'interruzione”, ha infatti aggiunto Sala.
In particolare, i ricercatori si accaniscono contro le sostanze ancora non identificate che vengono impiegate in questo tipo di sigarette, che potrebbero essere responsabili degli effetti negativi sull’uomo. I ricercatori hanno specificato: “Le sostanze aggiunte nel vapore di nicotina delle sigarette elettroniche non sono note né codificate. Sarebbe pertanto necessario predisporre regole e controlli, affinché le e-cig rappresentino una vera alternativa al fumo di sigaretta convenzionale piuttosto che un pericolo ancora ignoto”.