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I politici che si sono espressi in manifestazione li ho visti demoralizzati, normalmente sempre propositivi e ottimisti (quantomeno per ragioni di "voti"), stavolta erano tutti sul "ci proviamo", "non posso promettervi nulla". E questo mi fa capire che contro certi poteri non c'è veramente nulla da fare.
Ho avuto la conferma che nell'ambiente politico si sa che le leggi vengono comprate (lo si legge in faccia ai vari politici che si sono espressi ieri), e più potente è il compratore, meno possibilità ci sono di cambiare le cose. E non è complottismo. Semplicemente non vedo altra spiegazione alla faccenda. Non c'è buonsenso dietro questa legge, nessuna spiegazione razionalmente condivisibile (come poteva esserci con la TPD), solo il desiderio di proteggere il mercato del tabacco, e perché no pure quello delle cure per il cancro.
Il punto è che nonostante questa sia palesemente una delle leggi più ingiuste dalla nascita della nostra "repubblica democratica" e per la quale avrebbe dovuto scatenarsi il putiferio in parlamento, non è invece successo nulla. E, come dicevo, l'unica spiegazione è che "comprare/commissionare una legge" sia all'ordine del giorno nel nostro paese, una normalità che in parlamento tutti sanno. Ripeto, non ci possono essere altre spiegazioni.
Detto questo e appurato che l'unico scopo di questa legge è affossare il settore, o quantomeno contenerne il danno, cosicché non cali ulteriormente il numero dei fumatori, la domanda è: cosa possiamo fare noi?
Premetto che non sono solito fare certi discorsi, perché io sono quanto di più lontano ci possa essere dalle manifestazioni di protesta, dalle lotte ideologiche che non portano da nessuna parte, dal complottismo, dal "ne faccio una questione personale", dagli scioperi fatti sempre al venerdì e al lunedì, dall'attivismo. Normalmente sono per "le cose stanno così, mi rimbocco le maniche e faccio quello che posso con quello che posso".
Però questa volta mi sono interrogato molto, perché a questa gente non possiamo darla vinta, perché qui si parla della vita di milioni (e, nell'accumularsi dei decenni, di miliardi) di persone. Purtroppo però non possiamo nemmeno vincere questa battaglia a suon di proteste, di "non è giusto" e di "Stato venduto". Dobbiamo concentrarci sugli obiettivi che questa manovra si è posta: riavvicinare gli svapatori alle sigarette e soprattutto contenere il numero di fumatori che smettono grazie alla sigaretta elettronica.
Se sarò costretto a tornare a nicotine elevate per svapare meno ml e risparmiare lo farò, se mi basterà invece comprare gli elementi base (PG e VG, che non potranno ovviamente venire tassati) tanto meglio, se dovrò svapare con quelle schifezze che vendono in tabaccheria lo farò, se dovrò farmi una box in casa lo farò, se dovrò filmarmi mentre faccio qualche domanda ad un tabaccaio prima di acquistare un ecig per dimostrarne l'illimitata incompetenza lo farò, qualsiasi cosa dovrò fare la farò; ma soprattutto metterò dieci, cento, mille volte le energie che impiegavo prima per far smettere la gente di fumare, creerò dei gruppi, dei punti di ritrovo, delle associazioni se sarà necessario, smetterò di rivolgere la parola agli amici fumatori se servirà, con l'unico obiettivo che questa legge non centri lo scopo per cui è stata commissionata e la gente continui a smettere di fumare e a salvarsi la vita. Se lo farà grazie alla sigaretta elettronica risulterà molto più facile, se ce la farà solo con la forza di volontà tanto di guadagnato.
Anzi, se tutti ci impegneremo in tal senso questa legge sarà risultata per loro addirittura controproducente, perché ci avrà mobilitati in massa, dandoci una ragione in più per impegnarci a far diminuire ancora di più il numero dei tabagisti.
Dobbiamo rimboccarci le maniche perché dopo secoli finalmente esiste un'arma contro il fumo e quindi contro il cancro, e noi abbiamo la responsabilità, in quanto primi conoscitori di quest'arma, di non farla morire, per noi e per le generazioni future, perché non si trasformi in una cosa che tra trent'anni i nostri figli manco ricorderanno più.
In questa discussione ne parleremo, posteremo idee, strumenti, risultati.
Aggiungo quanto detto in seguito in un altro post:
Purtroppo quando si parla di fare pressione sulla politica la nostra è una battaglia persa in partenza. Il nostro principale "concorrente", la Phili Morris, che fattura all'anno circa 80 miliardi di euro, ha appena investito un miliardo di euro per un solo stabilimento di produzione iqos in emilia romagna, figurarsi quanto può investire nel mondo intero considerando anche gli investimenti legati al tabacco tradizionale. Giusto per far capire il potere economico di questa azienda.
Di conseguenza anche se noi potessimo garantire i voti di tutti gli svapatori d'Italia, ma anche dieci volte tanto, beh, l'offerta di un colosso del genere, per quanto illegale, sarebbe un'offerta infinitamente più allettante ("preferisci essere eletto alla prossima legislatura o un paio di milioni così sull'unghia?"), e questo è possibile perché considerando i miliardi di euro che questa società investe, qualche milione in più o in meno non fa certo differenza.
A questo aggiungiamo le pressioni di case farmaceutiche, decisamente non meno potenti di ditte come la philip morris, che hanno tutto l'interesse a vendere le cure per il cancro (sostanzialmente il cancro va curato, non prevenuto, altrimenti non ci si guadagna), e si capisce che non c'è opera di convincimento che possa mettere il legislatore dalla nostra parte.
L'unica cosa che possiamo fare, a mio avviso, e lo ribadisco, è combatterli laddove abbiamo qualche possibilità, cioè tra le persone che conosciamo, promuovendo lo svapo e disincentivando l'uso del tabacco, perché in questo caso il nostro numero diverrebbe decisamente influente: considerando che la maggior parte delle persone che fumano vorrebbero essere in grado di smettere ma non lo fanno per incapacità, e tralasciando pertanto quella piccola percentuale di fumatori irreprensibili, se ogni persona che comincia a svapare facesse smettere un'altra persona, nel giro di pochissimo tempo potremmo ridurre il numero dei fumatori in maniera drastica e determinante. Ci vorrebbe organizzazione, ed è questo che vorrei si riuscisse a fare.
Quindi condividete ovunque potete, perché loro vincono la battaglia, ma il risultato della guerra è in mano nostra!
Ho avuto la conferma che nell'ambiente politico si sa che le leggi vengono comprate (lo si legge in faccia ai vari politici che si sono espressi ieri), e più potente è il compratore, meno possibilità ci sono di cambiare le cose. E non è complottismo. Semplicemente non vedo altra spiegazione alla faccenda. Non c'è buonsenso dietro questa legge, nessuna spiegazione razionalmente condivisibile (come poteva esserci con la TPD), solo il desiderio di proteggere il mercato del tabacco, e perché no pure quello delle cure per il cancro.
Il punto è che nonostante questa sia palesemente una delle leggi più ingiuste dalla nascita della nostra "repubblica democratica" e per la quale avrebbe dovuto scatenarsi il putiferio in parlamento, non è invece successo nulla. E, come dicevo, l'unica spiegazione è che "comprare/commissionare una legge" sia all'ordine del giorno nel nostro paese, una normalità che in parlamento tutti sanno. Ripeto, non ci possono essere altre spiegazioni.
Detto questo e appurato che l'unico scopo di questa legge è affossare il settore, o quantomeno contenerne il danno, cosicché non cali ulteriormente il numero dei fumatori, la domanda è: cosa possiamo fare noi?
Premetto che non sono solito fare certi discorsi, perché io sono quanto di più lontano ci possa essere dalle manifestazioni di protesta, dalle lotte ideologiche che non portano da nessuna parte, dal complottismo, dal "ne faccio una questione personale", dagli scioperi fatti sempre al venerdì e al lunedì, dall'attivismo. Normalmente sono per "le cose stanno così, mi rimbocco le maniche e faccio quello che posso con quello che posso".
Però questa volta mi sono interrogato molto, perché a questa gente non possiamo darla vinta, perché qui si parla della vita di milioni (e, nell'accumularsi dei decenni, di miliardi) di persone. Purtroppo però non possiamo nemmeno vincere questa battaglia a suon di proteste, di "non è giusto" e di "Stato venduto". Dobbiamo concentrarci sugli obiettivi che questa manovra si è posta: riavvicinare gli svapatori alle sigarette e soprattutto contenere il numero di fumatori che smettono grazie alla sigaretta elettronica.
Se sarò costretto a tornare a nicotine elevate per svapare meno ml e risparmiare lo farò, se mi basterà invece comprare gli elementi base (PG e VG, che non potranno ovviamente venire tassati) tanto meglio, se dovrò svapare con quelle schifezze che vendono in tabaccheria lo farò, se dovrò farmi una box in casa lo farò, se dovrò filmarmi mentre faccio qualche domanda ad un tabaccaio prima di acquistare un ecig per dimostrarne l'illimitata incompetenza lo farò, qualsiasi cosa dovrò fare la farò; ma soprattutto metterò dieci, cento, mille volte le energie che impiegavo prima per far smettere la gente di fumare, creerò dei gruppi, dei punti di ritrovo, delle associazioni se sarà necessario, smetterò di rivolgere la parola agli amici fumatori se servirà, con l'unico obiettivo che questa legge non centri lo scopo per cui è stata commissionata e la gente continui a smettere di fumare e a salvarsi la vita. Se lo farà grazie alla sigaretta elettronica risulterà molto più facile, se ce la farà solo con la forza di volontà tanto di guadagnato.
Anzi, se tutti ci impegneremo in tal senso questa legge sarà risultata per loro addirittura controproducente, perché ci avrà mobilitati in massa, dandoci una ragione in più per impegnarci a far diminuire ancora di più il numero dei tabagisti.
Dobbiamo rimboccarci le maniche perché dopo secoli finalmente esiste un'arma contro il fumo e quindi contro il cancro, e noi abbiamo la responsabilità, in quanto primi conoscitori di quest'arma, di non farla morire, per noi e per le generazioni future, perché non si trasformi in una cosa che tra trent'anni i nostri figli manco ricorderanno più.
In questa discussione ne parleremo, posteremo idee, strumenti, risultati.
Aggiungo quanto detto in seguito in un altro post:
Purtroppo quando si parla di fare pressione sulla politica la nostra è una battaglia persa in partenza. Il nostro principale "concorrente", la Phili Morris, che fattura all'anno circa 80 miliardi di euro, ha appena investito un miliardo di euro per un solo stabilimento di produzione iqos in emilia romagna, figurarsi quanto può investire nel mondo intero considerando anche gli investimenti legati al tabacco tradizionale. Giusto per far capire il potere economico di questa azienda.
Di conseguenza anche se noi potessimo garantire i voti di tutti gli svapatori d'Italia, ma anche dieci volte tanto, beh, l'offerta di un colosso del genere, per quanto illegale, sarebbe un'offerta infinitamente più allettante ("preferisci essere eletto alla prossima legislatura o un paio di milioni così sull'unghia?"), e questo è possibile perché considerando i miliardi di euro che questa società investe, qualche milione in più o in meno non fa certo differenza.
A questo aggiungiamo le pressioni di case farmaceutiche, decisamente non meno potenti di ditte come la philip morris, che hanno tutto l'interesse a vendere le cure per il cancro (sostanzialmente il cancro va curato, non prevenuto, altrimenti non ci si guadagna), e si capisce che non c'è opera di convincimento che possa mettere il legislatore dalla nostra parte.
L'unica cosa che possiamo fare, a mio avviso, e lo ribadisco, è combatterli laddove abbiamo qualche possibilità, cioè tra le persone che conosciamo, promuovendo lo svapo e disincentivando l'uso del tabacco, perché in questo caso il nostro numero diverrebbe decisamente influente: considerando che la maggior parte delle persone che fumano vorrebbero essere in grado di smettere ma non lo fanno per incapacità, e tralasciando pertanto quella piccola percentuale di fumatori irreprensibili, se ogni persona che comincia a svapare facesse smettere un'altra persona, nel giro di pochissimo tempo potremmo ridurre il numero dei fumatori in maniera drastica e determinante. Ci vorrebbe organizzazione, ed è questo che vorrei si riuscisse a fare.
Quindi condividete ovunque potete, perché loro vincono la battaglia, ma il risultato della guerra è in mano nostra!
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