dbfirst
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Apro questo topic, per sentire i vostri pareri in merito ad un confronto tra questi due liquidi a base Kentucky de La Tabaccheria, sarà l'inesperienza, sarà il sistema su cui li ho svapati, saranno rigenerazioni magari da ottimizzare... ma personalmente la diversità che noto tra i due tabacchi sono quasi irrilevanti, se non sull'intensità del gusto dove il Kentucky vince sul Sigaro Italiano, il quale lo trovo leggermente più blando. Inoltre mi sembra che quest'ultimo restituisca a parità di nicotina un hit inferiore.
Diluiti al 10% a nicotina 2
Svapati su Dvarw 22 mm - 28awg 5 spiree 2.5mm - afc da 0.8mm
In entrambi percepisco sentori di cuoio ed affumicatura, come odorare un sigaro toscano a crudo, anche se non si percepisce la componenente tipica data dalla fermentazione che caratterizzano questa tipologia di sigaro, odore di legna affumicata da caminetto spento, salsa BBQ etc...
Personalmente non riesco a trovarci differenze rilevanti, se non minime... Le sfumature che sento, con la mia poca "maturità" da svapatore di tabacchi, mi portano a considerare il Sigaro Italiano come una copia "leggera" del Kentucky.
Indubbiamente si tratta di una mia "ignoranza" nel sapere distinguere ed apprezzare le sfumature che caratterizzano questo aroma. Oppure le mie papille gustative non recepiscono talune sfumature.
Con questa maturità ed esperienza, trovo maggiore soddisfazione con i gusti pieni e diretti: Latakia, Virginia, Kentucky, Burley e Perique (quelli fino ad ora provati).
Forse per questo, facendo una piccola digressione sul topic, provo poca soddisfazione con l'american blend, esaltandomi una cifra quando ritorno a svapare in purezza il virginia ed il burley.
Stessa cosa per i fruttati, svapati sullo strike 18, persian apricot ed Alizè di oltre 3 mesi, sento solo la parte fruttata, per carità ottima, ma il tabacco non lo riesco a sentire, o meglio non per quelle che sono le mie aspettative. Sono una perona semplice da gusti semplici
[fine della digressione]
Facendo la chiosa finale: voi percepite tutte ste differenze da giustificare la produzione/acquisto del sigaro italiano, avendo già il kentucky?
Diluiti al 10% a nicotina 2
Svapati su Dvarw 22 mm - 28awg 5 spiree 2.5mm - afc da 0.8mm
In entrambi percepisco sentori di cuoio ed affumicatura, come odorare un sigaro toscano a crudo, anche se non si percepisce la componenente tipica data dalla fermentazione che caratterizzano questa tipologia di sigaro, odore di legna affumicata da caminetto spento, salsa BBQ etc...
Personalmente non riesco a trovarci differenze rilevanti, se non minime... Le sfumature che sento, con la mia poca "maturità" da svapatore di tabacchi, mi portano a considerare il Sigaro Italiano come una copia "leggera" del Kentucky.
Indubbiamente si tratta di una mia "ignoranza" nel sapere distinguere ed apprezzare le sfumature che caratterizzano questo aroma. Oppure le mie papille gustative non recepiscono talune sfumature.
Con questa maturità ed esperienza, trovo maggiore soddisfazione con i gusti pieni e diretti: Latakia, Virginia, Kentucky, Burley e Perique (quelli fino ad ora provati).
Forse per questo, facendo una piccola digressione sul topic, provo poca soddisfazione con l'american blend, esaltandomi una cifra quando ritorno a svapare in purezza il virginia ed il burley.
Stessa cosa per i fruttati, svapati sullo strike 18, persian apricot ed Alizè di oltre 3 mesi, sento solo la parte fruttata, per carità ottima, ma il tabacco non lo riesco a sentire, o meglio non per quelle che sono le mie aspettative. Sono una perona semplice da gusti semplici
[fine della digressione]
Facendo la chiosa finale: voi percepite tutte ste differenze da giustificare la produzione/acquisto del sigaro italiano, avendo già il kentucky?