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TC e DNA
Premetto che questa non vuole essere una guida generica sul funzionamento del Controllo di Temperatura. Foste interessati a questo tipo di discussioni vi rimando alle ottime guide del buon @Igiit.




Qui tenterò invece di andare un po’ più sul tecnico del suo funzionamento, in termini pratici, in particolar modo per comprenderne la gestione in uno dei migliori circuiti (quantomeno dal punto di vista proprio del TC) attualmente in commercio, il DNA di Evolv.
Tutto ciò che leggerete è da intendersi adatto agli ultimi circuiti di casa Evolv: DNA60, DNA75, DNA200 e DNA250.


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Differenze tra i circuiti.

La sostanziale differenze tra i 4 circuiti di Evolv sta nella potenza erogata e di conseguenza nella differenti necessità di alimentazione. Ciascuno dei tre circuiti deve essere alimentato, per funzionare correttamente, da un sistema di celle in grado di fornire una tensione diversa: DNA 60 e 75 vengono alimentati da un’unica cella da 3,7 volt nominali, il DNA 200 e il 250 da tre collegate in serie, siano esse tre accumulatori agli ioni di litio (li-Ion) o litio-polimero (LiPo) non fa alcuna differenza in questo senso, in quanto entrambe le soluzioni collegano in serie tre accumulatori da 3,7 volt nominali.

Questo perché il circuito non può fare miracoli, e per ottenere una determinata tensione in uscita ha bisogno di una determinata tensione in entrata. Nella fattispecie con una sola cella il circuito DNA riesce a garantire una tensione in uscita massima di 6,2 V, con tre celle di 9 V per il DNA 200 e 9,3 V per il DNA250.
Per dovere di correttezza bisogna specificare che il DNA 200 e il DNA 250 riescono a funzionare anche con due sole celle, ma la potenza disponibile subirà un drastico calo, arrivando a 133 W massimi nel 200 e 166 W nel 250 (ecco perché molte box a due batterie risultano "limitate").
Il circuito ha quindi dei limiti impostati dai loro creatori sulla base dei limiti fisici delle batterie. Il primo limite, come abbiamo visto, sta nella tensione in uscita, il secondo sta nella corrente. Per non chiedere alle celle un valore di corrente che vada oltre i limiti di sicurezza, i limiti sono 30 A di corrente continua e 40 A di picco per i DNA 60 e 75, 50 A di corrente continua e 55 A di picco per i DNA 200, 55 A di corrente continua e 60 A di picco per il DNA250.

Questi due limitazioni impongono quindi un range di resistenze utilizzabili per sfruttare al massimo il circuito: una resistenza al di sotto del range consentito non arriverà alla potenza massima perché la corrente richiesta alle celle sarebbe oltre il limite di sicurezza impostato, una resistenza al di sopra del range non vi arriverà perché il circuito non sarà in grado di produrre sufficiente tensione in uscita.


DNA e Controllo Temperatura

Introduzione

Veniamo dunque al nocciolo della questione.
Come altri (e meglio di molti) circuiti il DNA riesce a leggere le variazioni di resistenza di un filo metallico e dedurre di conseguenza la temperatura a cui il filo si trova in quel determinato istante (come potete leggere dalle guide che vi ho linkato sopra, alcuni materiali variano la loro resistività al variare della temperatura). Di conseguenza, sapendo che la potenza (Watt) è l’energia prodotta (o meglio utilizzata) da un sistema fisico e che nel caso dello svapo lo possiamo identificare (in realtà impropriamente) con il calore prodotto, il circuito andrà ad adeguare la tensione in uscita (e di conseguenza la potenza) affinché faccia permanere la temperatura entro la soglia impostata.
Un funzionamento tutto sommato, a livello concettuale, abbastanza semplice.
Sottolineo che la temperatura non dipende esclusivamente dalla potenza, ma è fortemente legata anche al tipo di resistenza fatta: se sparo a 20 watt una resistenza di 1 ohm fatta con in 30 ga la coil di brucerà quasi all’istante, se sparo a 20 watt una dual coil di 1 ohm fatta con un 20 ga a stento la temperatura del filo supererà quella ambientale. Questo è un concetto fondamentale per il TC, perché, ci aiuta a comprendere il perché sia possibile poter svapare a 210 gradi sia che siamo a 10 watt, sia che siamo a 200 watt, semplicemente a seconda del tipo di resistenza fatta (questo ci tornerà utile nella creazione dei profili).
Altre variabili che vanno ad influenzare la temperatura sono: l’aria che confluisce sulla coil (l’aria rinfresca la coil), la quantità di liquido (cotone ben irrorato significa temperature di regime più basse).


Nella pratica
Collegando un atomizzatore su cui è montata una resistenza adatta al TC, il circuito leggerà automaticamente il valore della resistenza, dando per scontato che essa sia stata inserita “a freddo”, cioè a temperatura ambiente e non recentemente riscaldata. Quello sarà per il DNA il punto 0. Misurando quanto varierà la resistenza rispetto a quel punto 0 verrà riconosciuta la temperatura del filo. Il circuito continuerà a misurare la resistenza in due momenti: quando si premerà il tasto “fire” (e mentre lo si terrà premuto), e in maniera automatica quando il pulsante fire non verrà premuto per un lasso di tempo.
In questa maniera il circuito aggiornerà automaticamente il valore della resistenza a freddo, nel caso ci fossero state, ad esempio, variazioni della temperatura ambientale con conseguente variazione del punto 0.

E la funzione Ohm Lock? Come sapete il DNA ha una funzione di blocco ohm, che però, a differenza di altri circuiti, non ha lo scopo di fornire il punto 0 al circuito, ma semplicemente quello di rendere più stabile la lettura in caso di contatti ballerini. Una funzione che personalmente trovo al limite dell’inutilità (per quanto riguarda il TC), in quanto sono del parere che quando i contatti non sono stabili il TC semplicemente non andrebbe utilizzato.

Funzionamento del software

Escribe, il software di casa Evolv, è uno dei grandi punti di forza di questo circuito. Consente la totale personalizzazione delle funzionalità, della precisione e dell’estetica di ciò che succederà poi nella box. Questa non vuole essere una guida completa all’utilizzo di Escribe, ma una semplice carrellata delle più importanti funzioni inerenti proprio al TC.
Ogni circuito ha la possibilità di memorizzare 8 profili, per ognuno dei quali è possibile stabilire tutte le condizioni più adatte alle nostre preferenze di svapo.
A questi passiamoci dopo e dedichiamoci per ora alla pagina “Materials”.
Qui è possibile selezionare e modificare i materiali. Sulla sinistra avete i materiali salvati nelle cartelle del software, sulla destra quelli salvati nella box. Ogni materiale può essere identificato come Temperature-Sensing (utilizzabile per il TC) o meno (utilizzabile per il semplice variwatt). Il grafico che vedete se selezionate Temperature-Sensing è l’andamento della resistività del materiale con il variare della sua temperatura. La maggior parte delle box arrivano con dei materiali già caricati, ma il più delle volte contengono curve poco precise, quindi è sempre bene collegarsi a siti come steam engine, sezione “wire wizard”, e scaricare il file .csv contenente la curva di un determinato materiale, per poi importarlo mediante l’apposita funzione “import material”.


Prendiamone ora un profilo e capiamo come funziona.
In alto troviamo subito due caselle contenenti rispettivamente il nome del profilo e il nome che verrà visualizzato sullo schermo del circuito. Subito dopo troviamo schermo personalizzato, il cui scopo, meramente estetico, è quello di caricare un’immagine che compaia quando selezioniamo quel determinato profilo.
Decisamente più importanti sono le “impostazioni”:
Partiamo dal basso (poi capirete perché); “se si collega una coil per il controllo della temperatura” consente di selezionare il materiale della coil per quanto riguarda il profilo in questione. Se selezioneremo un materiale non sensibile alla temperatura (perché l’abbiamo impostato come tale nella sopra descritta pagina dei materiali) vedremo che l’unica funzione che sopra sarà possibile personalizzare sarà Potenza, cioè i watt di partenza al momento del selezionamento del profilo (ovviamente modificabili anche dalla box).
Se invece sceglieremo un materiale sensibile alla temperatura noteremo subito che si renderanno disponibili ulteriori funzioni.
Temperatura: impostando i gradi Celsius o Fahrenheit forniremo il limite oltre il quale la coil non andrà mai, perché il circuito lo impedirà.
Spento: se selezionato elimina il controllo temperatura considerando il profilo come un normale profilo variwatt (funzione inutile a mio avviso).
Temperature-dominant: quando non selezionato, dalla box sarà molto semplice regolare i watt, mentre per regolare i gradi bisognerà bloccare la box, tenere premuto + e - per qualche secondo e accedere quindi al menù di modifica dei gradi; se invece selezioniamo questa opzione sarà esattamente il contrario, e la regolazione dei gradi sarà semplice e diretta, a scapito di quella dei watt (questa scelta dipende da che tipo di profilo TC volete creare, come poi vedremo).
Nella parte inferiore sono invece disponibili ulteriori funzioni.
Potenza di preriscaldamento: cos’è il pre-riscaldamento? Detto in parole povere è la velocità con cui la coil arriva alla temperatura impostata (ammesso che ci arrivi). Potrebbe accadere (per scelta o meno) che la potenza inserita nel riquadro "potenza" non sia sufficiente per arrivare a scaldare la coil fino alla temperatura impostata (in questo caso il TC funge da mera protezione contro i tiri a secco), oppure che ci arrivi solo se faccio un tiro lungo 5 secondi, quindi molto lentamente. Se io imposto una potenza di preriscaldamento il circuito erogherà quella potenza per la prima parte del tiro, scaldando più in fretta la coil (ovviamente solo se la potenza di preriscaldamento è superiore alla potenza impostata di default, altrimenti la funzione non ha senso).
NB: anche impostando dei wattaggi molto alti verrà comunque erogata la potenza fino al raggiungimento della temperatura impostata, quindi anche impostare 200 W di preriscaldamento su una coil da guancia non creerà alcun problema, perché il picco di watt verrà tenuto solo fino al raggiungimento della temperatura, senza mai scaldare la coil più del dovuto. Sostanzialmente vedere un picco di 200 watt nel monitoraggio del dispositivo (che vedremo dopo) non deve creare alcun timore, perché quello che conta non è il wattaggio, ma la temperatura. I watt sono pericolosi se vengono mantenuti per un tempo sufficiente a scaldare la coil oltre il suo limite, ma se quei watt vengono tagliati in maniera quasi immediata non succede assolutamente nulla, se non che la coil si è riscaldata quasi istantaneamente. Quindi anche se metto un preriscaldamento di 200 watt lungo 10 secondi su una coil da guancia quello che accadrà è che per un istante i 200 watt porteranno in temperatura la coil, e poi, anche se i 10 secondi non sono esauriti, caleranno per non far superare quella temperatura (lo capiremo meglio quando vedremo qualche esempio pratico).
Tipo di preriscaldamento: quanto “morbido” o “violento” è il preriscaldamento.

Tempo limite di preriscaldamento: quanto dura il preriscaldamento. Inserire un valore troppo alto non crea problemi, ma rende inutile poi la potenza generale impostata (se imposto 10 secondi ogni tiro che farò sarò con la potenza del preriscaldamento -sempre e comunque protetta da TC- a meno che non faccia un tiro di 11 secondi).

Un piccolo accenno a quanto trovate nella scheda “Dispositivo”

Quello che vi torna utile per il TC sono le parti dove leggete “Elettrico” e “Termico”.
La prima contiene due funzioni, una per indicare la resistenza interna della box, in modo da rendere ancor più precisa la lettura del punto 0 (alcune box arrivano con il valore già inserito), la seconda è la percentuale di differenze di resistenza che la box deve percepire, a ohm bloccati, quando scollegato e ricollegato l’atomizzatore, per presupporre che si tratta di un atomizzatore diverso e non del medesimo.
La seconda invece serve ad impostare al circuito le variazioni di temperatura rispetto all’ambiente dovute alla box, in modo da assottigliare ulteriormente il margine di errore. Anche qui alcune box arrivano con i valori già impostati.


Il “monitoraggio del dispositivo” invece è una funzione molto comoda per capire cosa succede nella box quando si preme il tasto fire. Tramite dei grafici vi potrà far vedere, in tempo reale, le curve dei valori delle grandezze a cui siete interessati, la potenza, la temperatura, la tensione, la resistenza, ecc. E’ possibile quindi dargli un puff automatico o premere manualmente il tasto fire (svapando tranquillamente).

Tipi di profili per TC

Qui di seguito vi spiego i due modi di utilizzare il controllo della temperatura, che vengono utilizzati con due scopi diversi, ma indipendentemente dal materiale utilizzato.

TC puro – Temperatura costante
Questo set-up serve per svapare sempre e comunque alla temperatura impostata, con un wattaggio che si autoregolerà automaticamente sulla base della resistenza che sarà stata fatta.

Potenza: sempre impostata al massimo (60-75-200-250 a seconda del circuito)
Temperatura: a seconda dei gusti compresa tra 190 e 230.
Preriscaldamento: anch’esso al massimo. Intensità a seconda dei gusti. Tempo ininfluente perché il preriscaldamento e la potenza sono identici.

Temperature-dominat: sì.
Funzionamento: la temperatura, come dicevamo all’inizio, dipende dalla resistenza fatta. Come conseguenza con questo set-up il circuito erogherà sempre la massima potenza disponibile sulla base della temperatura impostata e della coil inserita (non del suo valore). Impostando una temperatura di 210 con una resistenza da 0,50 di SS316 28 ga manterrà automaticamente il wattaggio intorno ai 10-12, con una da 0,80 intorno ai 15-17, con una dual coil da 0,25 di SS316 22 ga intorno agli 80, senza toccare minimamente né i watt né la temperatura, e ovviamente in maniera variabile a seconda di quanta aria arriva alla coil e dell’entità dell’afflusso del liquido. In sostanza questo metodo consentirà di svapare solo ed esclusivamente alla temperatura impostata, né più alta né più bassa, e sempre nel range di utilizzo della coil fatta.

Se con il monitoraggio vedete picchi iniziali di watt non dovete preoccuparvi: quello che è pericoloso non è il wattaggio elevato, ma la temperatura della coil, che non supererà mai il valore impostato. Allo stesso modo anche materiali sensibili a elevate temperature (come i Ni200) non creeranno alcun problema, perché il picco di watt non porterà mail la coil oltre il limite di temperatura, ma verrà mantenuto quel che basta per portare la coil alla temperatura impostata perché, di nuovo, il materiale non teme i watt, ma la temperatura (che normalmente, ma non i questo caso, è conseguenza dei watt impostati).
Pro: flessibilità; possibilità di non dover mai toccare la box limitandosi a togliere un atom e metterne un altro, anche se estremamente diverso; temperatura sempre costante; protezione da picchi di temperatura e da produzione di sostanze potenzialmente nocive.

Contro: al primo errore di lettura di resistenza o i caso di contatti non perfetti, il rischio è non far attivare il TC portando la coil a wattaggi che non è in grado di sopportare.

TC come limite di sicurezza.
Questo set up non consente di svapare costantemente ad una temperatura impostata, ma la utilizza semplicemente come limite di sicurezza contro i tiri a secco e conseguenti rischi di rilascio di sostanze potenzialmente nocive.

Potenza: come se foste in VW, sulla base della coil che state utilizzando.
Temperatura: anche qui secondo i gusti, tra i 190 e i 230.
Preriscaldamento: opzionale, a seconda che vogliate uno sprint iniziale o meno.
Temperature dominant: no.
Funzionamento: se avrete impostato i giusti watt per la coil che state utilizzando e se il cotone sarà sempre ben irrorato il TC non si attiverà mai, limitando il suo funzionamento a quando la temperatura del filo salirà in modo anomalo (cotone andato in secca, fori dell’aria chiusi, modifica involontaria del wattaggio). Sarà quindi come svapare in VW, con delle sicurezze in più. Evitare di impostare la dominanza della temperatura serve per poter modificare in maniera semplice i watt nel caso si cambiasse atomizzatore, che montasse una resistenza diversa.
Pro: facilità di regolazione del wattaggio a seconda delle esigenze, protezione da picchi di temperatura e da produzione di sostanze potenzialmente nocive.

Contro: minore flessibilità con conseguente necessità di aggiustare i watt a seconda della resistenza fatta.


Questo è tutto. Ovviamente prima di fare qualsiasi cosa è fondamentale capire perché si fanno certe scelte, non farle solo per sentito dire. Altrimenti il rischio è sempre quello di non comprendere eventuali problematiche dovessero presentarsi. Quindi studiate e capite, perché poi sarà tutto più semplice di quanto può sembrare. Ma se non avete capito allora NON FATE e CHIEDETE! Siamo in tanti qui per aiutarvi.
Care cose.
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Cinofilia, produzione musicale, scacchi, letteratura anticonvenzionale, calcio, basket

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