Re: Nuova Legge Sigarette Elettroniche 2017-2018 Nicotina al Monopolio di Stato
Ho letto tutta questa interessante discussione e spero che mi scuserete se tratterò vari aspetti nello stesso post.
1) Lo scopo della regolamentazione.
Sono assolutamente convinto che tutte le regole del settore svapo siano regali all'industria del tabacco. Negli anni (forse secoli) è diventato sempre più evidente che la lotta al fumo è un dovere etico che si può praticare senza conseguenze perché l'abitudine di fumare, essendo legata ad una dipendenza, si sviluppa comunque nella società e la cessazione coinvolge pochissimi casi isolati. La sigaretta elettronica si pone come alternativa, oppure secondo i punti di vista in concorrenza. Il suo punto forte è che non richiede di smettere, determina un cambiamento e per qualche punto di vista questa forza è un pericolo.
Non posso dubitare del tutto che da parte statale ci sia anche una difesa in buona fede degli interessi erariali. Contando sulle entrate delle accise, stabilizzandole sempre più nei decenni, lo stato è diventato dipendente dal fumo quanto i suoi cittadini; da una parte (ministero della salute) pone come obiettivo la sua eliminazione, dall'altra parte (ministero dell'economia) non ha assolutamente idea di come potrebbe sopperire alle minori entrate. In questo paghiamo la debolezza dello stato che non riesce ad imporre ai suoi cittadini uno spostamento impositivo dalle accise ad altre forme di imposta più giuste e strutturate, come potrebbe essere banalmente l'imposta sul reddito. Anche i tabaccai, concessionari dello stato a titolo oneroso che vedono diminuire vendite e guadagni hanno le loro ragioni. La soluzione non può essere quella di lasciare ogni cosa com'è cambiando qualche fattore; quella di regolamentare la sigaretta elettronica, sia con l'imposta che con il monopolio, è un tentativo superficiale di far funzionare un sistema che non tiene più. Sarebbe potuta essere invece l'occasione per evidenziare i punti deboli del sistema e fare una riparazione radicale.
Non escludo del tutto la buona fede ma non ci credo, perché lo stato come istituzione è composto da persone che hanno i loro privati interessi e le loro debolezze.
2) La necessità di una regolamentazione.
Sono tentato di passare direttamente al punto successivo perché semplicemente non c'è alcuna necessità di regolamentare qualcosa che è nato e cresciuto sanissimo senza alcun intervento. Ho letto di molti svapatori che auspicano chiare ed efficaci norme regolatrici. Non le avranno per due motivi: le norme hanno altri scopi che quello di tutelare i consumatori e comunque non ne servono. Dobbiamo avere chiaro che ci sono già leggi e norme che sono applicabili anche alla sigaretta elettronica; il divieto di uccidere le persone ad esempio è efficace anche attraverso questo mezzo e non è necessaria una legge che specifichi che non si debbono mettere veleni nei liquidi. Le norme più specifiche che sono un'invenzione moderna per esempio in campo alimentare, hanno più che altro lo scopo di realizzare delle procedure efficaci di controllo ma è giusto notare che anche in questa come in altre materie si va sempre più affermando il principio dell'autocontrollo, secondo il quale se l'azienda dispone di personale che conosce le buone pratiche ed ha corrette procedure interne si può dare per scontato che le applicherà.
3) L'imposta che c'è sempre stata.
Ho letto e continuo a leggere che qualcuno vorrebbe una tassa giusta. Io dico che la tassa giusta c'era già ed era l'IVA (peraltro continua ad esserci ed è calcolata anche sull'imposta di consumo per cui il conto di 400 euro al litro di aumento è sbagliato per difetto). Quando ci chiediamo se sia giusto mettere un'altra tassa dobbiamo domandarci che cos'ha la sigaretta elettronica di diverso da altri beni e consumi. La corte costituzionale ha giustamente osservato che è voluttuaria, cioè esiste un modo di sottrarsi alla tassa: non svapare. La corte costituzionale non si occupa di capire che cosa è giusto e conveniente, deve solo dire se una legge rispetta la costituzione. Non mi sembra però che tutti i beni voluttuari siano assoggettati ad un'imposta speciale e credo che non serva fare esempi perché ciascuno ha i suoi dalla propria esperienza.
In realtà la tassa giusta, se una tassa giusta esiste, è quella che hanno messo. Se decidiamo che tassare la sigaretta elettronica (ulteriormente, oltre alle imposte che ci sono su tutto) è giusto, dobbiamo trovare una giustificazione, non si possono mettere imposte a caso senza un motivo e la ragione non può che essere quella dichiarata nella legge: è un modo alternativo di fumare ed il fumo è tassato. Adottata questa ratio non si può nemmeno pretendere che la misura sia molto più bassa. Un fumatore paga circa 120 euro al mese di accisa, appare giusto che uno svapatore paghi i suoi 70. Sempre se pensiamo che debba pagare.
La verità purtroppo è che la ratio dell'imposta è diversa: si tassa una dipendenza, fiduciosi che il soggetto dipendente la pagherà. Se si mettesse un'accisa sulla cioccolata la gente mangerebbe crema di nocciola e questo non sembra desiderabile (altrimenti l'avrebbero già fatto); se si mettesse una tassa sul tabacco la gente svaperebbe, e se si mettesse sulla sigaretta elettronica?
4) Le conseguenze sociali di imposta e monopolio.
Tutti i corsi si macroeconomia insegnano che le imposte indirette indirizzano i consumi. La gente ha uno stipendio, pagato affitto, spesa alimentare e bollette deve decidere se comprare una sigaretta elettronica e un flacone di liquido oppure una stecca di sigarette e per decidere, tra le altre cose, si fruga le tasche e conta.
Noi che abbiamo iniziato con sigarette elettroniche giocattolo e consumavamo 1,8 ml di liquido fatto in casa abbiamo visto un bel risparmio e tante volte un fumatore ci ha chiesto se spendevamo meno che fumando; con la tassa la risposta dovrà essere diversa ed influenzerà la sua scelta. Influenzerà anche la scelta di ragazzi che stavano prendendo lo svapo come una moda e si allontanavano in questo modo dal fumo, si proteggono dal rischio di iniziare a fumare, stupidamente e senza rendersene conto come abbiamo fatto tutti. Ma con i nuovi costi il fumo torna ad essere concorrenziale!
Il monopolio ha un ruolo in questo? Credo che la grande diffusione della sigaretta elettronica sia avvenuta anche grazie alla gran facilità di procurarsi nicotina. Se la nicotina sarà ghettizzata sempre più persone la considereranno un particolare futile e, senza rendersi pienamente conto del motivo, abbandoneranno lo svapo o l'idea di iniziare a svapare. Se, come sembra, il monopolio riguarderà soltanto i liquidi con nicotina, metterà comunque in grande difficoltà i negozi che non campano certo di solo hardware, e di conseguenza la diffusione dello strumento.
5) Le conseguenze personali di imposta e monopolio.
Io credo che gli svapatori già esperti se la caveranno se non a vita ancora per moltissimo tempo e che le norme attuali non reggano alla prova di chi si è già preparato ad affrontarle (non intendo con le scorte). Ho già conosciuto qualcuno che si sta ponendo il problema di preparare la scorta di liquido DIY per l'anziana mamma che abita a 1000 km, si tratterà di arrangiarsi, non proprio di passare i monti con lo zaino sulle spalle anche se con metodi moderni forse si tratta di una cosa simile.
Ho visto che quattro pagine indietro è già stato richiamato il blog di Numenor. E' molto interessante l'articolo sul divieto di vendita online ed è ancora più interessante il vecchio sul divieto di vendita a distanza tranfrontaliera. Come lui stesso avverte stiamo parlando di una legge imprecisa che probabilmente vuole fare una cosa e ne dice un'altra ma forse è così perché ciò che vorrebbe fare non può farlo.
Il punto che più di tutti ha destato il mio interesse è: a chi è rivolto il divieto? Una questione immediatamente collegata è: dove avviene la vendita online?
Per convenzione internazionale la vendita a distanza avviene nel paese del venditore. In pratica l'Italia vieta agli stranieri di vendere agli italiani, nel loro paese. Ma ovviamente uno straniero non risponde all'Italia di ciò che fa nel proprio paese. Ci sono lo stesso negozi che si rifiutano di vendere agli italiani, probabilmente per quieto vivere ma fintanto che ne resterà uno da quello si potrà comprare. Al di la degli effetti pratici è interessante notare come questa legge tenti di raggiungere un'efficacia che le è preclusa per mancanza di giurisdizione.
6) Possiamo rinunciare alla nicotina?
Sono decisamente convinto di no ed ho timore che questa illusione farà vittime. La maggior parte di noi hanno fumato e sono dipendenti dalla nicotina. Io personalmente mi sento protetto dal fatto di svapare con nicotina, so che fintanto che assumo la sostanza dalla sigaretta elettronica non sarò stimolato a fumare. Quando venisse a mancare invece sarei in pericolo, la sigaretta sarebbe un concorrente con qualcosa in più e la situazione sarebbe di nuovo quella di quando smisi di fumare e dopo sei mesi ripresi. La sigaretta elettronica non serve a smettere di fumare, serve a proteggere dalle ricadute. Disgraziatamente sono consapevole che le norme che dichiarano lo scopo di allontanare la gente dalla nicotina otterranno il risultato di ridurre l'effetto protettivo con la conseguenza di molte ricadute nel fumo e moltissime rinunce ad abbandonarlo. Auguro a tutti voi di non cadere nella trappola.
Nella mia presentazione avevo avvisato che sono prolisso e mi hanno incoraggiato, vediamo un po' se li ho fatti pentire.
Scusate la lunghezza e anche la troppa varietà di argomenti, appena arrivato ho pensato di dire tutto in un post invece di farne mille, in futuro andrà meglio. Grazie a chi è arrivato fin qui.