GrandePuffo
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Intergruppo Ecig, online il sito. Barbanti (PD) e Busin (Lega): un testo unico per il vaping per rilanciare il settore
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È da oggi online il nuovo sito web dell’Intergruppo Parlamentare che si occuperà di sigarette elettroniche, annunciato nel corso di un convegno che si è svolto a Roma nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato.
L’annuncio è arrivato nel corso del convegno “Sigarette elettroniche, liberi di crescere tra fisco e regolamentazione”, organizzato da Fondazione Einaudi con ANAFE Confindustria, occasione di incontro tra i parlamentari sensibili al tema, le autorità sanitarie nazionali, esperti di vaping di livello internazionale e rappresentanti dell’industria, sia nazionali che internazionali.
L’intergruppo “Sigaretta Elettronica” (
BARBANTI (PD, COMMISSIONE FINANZE, CAMERA DEI DEPUTATI)
PERCHÉ L’INTERGRUPPO? – L’Intergruppo è nato per accendere un faro sul mondo dei prodotti alternativi al tabacco da combustione, con focus particolare sulla sigaretta elettronica, che presenta molti capitoli aperti dal punto di vista legislativo come la tassazione e gli studi sugli effetti delle e-cig sulla salute. Il settore ha avuto una grande contrazione negli ultimi anni, nonostante l’Italia sia nei primi posti in Europa per qualità dei prodotti e posti di lavoro. Considerate le ultime evoluzioni, che hanno visto un gettito fiscale diminuire rispetto alle attese del Governo, con forti ripercussioni anche sugli addetti ai lavori, e varie sentenze (TAR, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale), con gli altri colleghi parlamentari (in particolare delle commissioni Finanze e Attività Produttive) ci siamo domandati se fosse il caso di creare uno spazio legislativo ad hoc teso a tutelare l’occupazione, evidenziare gli aspetti sanitari legati al prodotto e, di conseguenza, disegnare un quadro fiscale adeguato.
PROSSIME AZIONI – Alla luce di quanto appena detto è necessario adottare un testo unico sulla sigaretta elettronica, creando una categoria ben distinta dal tabacco, proprio per chiarire i punti critici dell’attuale quadro legislativo sanitario, fiscale e occupazionale. Vogliamo inoltre essere di aiuto al Governo, per dipanare i punti meno conosciuti sulla regolamentazione.
BUSIN (LEGA NORD, COMMISSIONE FINANZE, CAMERA DEI DEPUTATI)
TUTELARE UN SETTORE – Fin dall’inizio ho preso a cuore il settore, che ha subito una vessazione senza senso da parte dell’Agenzia dei Monopoli, soprattutto in tema fiscale. Quando si tassa un prodotto ad un livello pari all’85% del valore di mercato, si tratta di un’operazione che va al di là del buon senso. Inoltre, l’equivalenza con la sigaretta è stata stabilita partendo da una base di partenza “strampalata”, con una procedura che non ha precedenti e senza aver condotto studi che ne attestassero la necessità. In pratica, i Monopoli hanno agito con improvvisazione. ll settore è stato colpito pesantemente per due motivi: l’erario aveva individuato l’e-cig come principale responsabile del calo del gettito da tabacco, avvenuto a seguito della crisi economica; ma un altro motivo è sicuramente le pressione da parte delle grandi multinazionali del tabacco, in particolare una che stava per lanciare il proprio prodotto a tabacco riscaldato. Ed è stato fatto un danno incalcolabile: si trattava infatti di un settore nuovo, portato avanti da piccoli commercianti e con grande spirito d’iniziativa e inventiva. Molti dei venditori di sigarette elettroniche e liquidi di ricarica sono imprenditori che tentavano, in modo sano, di risolvere la crisi economica ed occupazionale. Lo Stato invece li ha ostacolati sin dall’inizio. Si pensi anche che il settore è all’avanguardia anche dal punto di vista del Made in Italy. L’Italia è infatti uno dei migliori Paesi a livello di qualità dei liquidi per sigaretta elettronica, ma allo stesso tempo è l’unico al mondo che tassa i liquidi stessi così pesantemente. E questo porta a soffrire la concorrenza sleale da parte di Paesi confinanti, come la Slovenia.
OBIETTIVI – Far comprendere al Governo che sta danneggiando sé stesso e soprattutto l’erario. Su 117 milioni di entrate inizialmente previsti, ne sono stati raccolti meno del 10%. Nei confronti delle autorità sanitarie, inoltre, vogliamo portare avanti il messaggio che il danno per la salute, peraltro ancora ipotetico in assenza di studi documentati, è certamente inferiore rispetto a quello del tabacco. Quindi indirettamente il danno maggiore è quello che viene fatto alla salute pubblica e ai cittadini. Abbiamo intenzione di rilanciare la proposta di regolamentazione organica dedicata al settore. E continueremo a batterci per risolvere una grande ingiustizia creata dallo Stato.
(agivapenew)
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È da oggi online il nuovo sito web dell’Intergruppo Parlamentare che si occuperà di sigarette elettroniche, annunciato nel corso di un convegno che si è svolto a Roma nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato.
L’annuncio è arrivato nel corso del convegno “Sigarette elettroniche, liberi di crescere tra fisco e regolamentazione”, organizzato da Fondazione Einaudi con ANAFE Confindustria, occasione di incontro tra i parlamentari sensibili al tema, le autorità sanitarie nazionali, esperti di vaping di livello internazionale e rappresentanti dell’industria, sia nazionali che internazionali.
L’intergruppo “Sigaretta Elettronica” (
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) è un’iniziativa nata dalla volontà di alcuni rappresentanti dei due rami del Parlamento, appartenenti a diversi partiti politici, che hanno intercettato le necessità di un settore che negli ultimi anni è entrato in un momento di profonda crisi e che ora, nonostante una politica fiscale controversa, è in netta ripresa. Ecco i primi membri dell’intergruppo: i deputati Abrignani (ALA), Barbanti (PD), Busin (LN), Paglia (SEL), Prodani (Misto, ex M5S), Sberna (Democrazia Solidale/Centro Democratico) e i senatori Bellot (Fare!), Mattesini (PD), Gian Carlo Sangalli (PD), Susta (PD), Volpi (LN). AgiVapeNews ha raccolto in esclusiva le impressioni dell’On. Barbanti e dell’On. Busin, esponenti di spicco del neonato IntergruppoBARBANTI (PD, COMMISSIONE FINANZE, CAMERA DEI DEPUTATI)
PERCHÉ L’INTERGRUPPO? – L’Intergruppo è nato per accendere un faro sul mondo dei prodotti alternativi al tabacco da combustione, con focus particolare sulla sigaretta elettronica, che presenta molti capitoli aperti dal punto di vista legislativo come la tassazione e gli studi sugli effetti delle e-cig sulla salute. Il settore ha avuto una grande contrazione negli ultimi anni, nonostante l’Italia sia nei primi posti in Europa per qualità dei prodotti e posti di lavoro. Considerate le ultime evoluzioni, che hanno visto un gettito fiscale diminuire rispetto alle attese del Governo, con forti ripercussioni anche sugli addetti ai lavori, e varie sentenze (TAR, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale), con gli altri colleghi parlamentari (in particolare delle commissioni Finanze e Attività Produttive) ci siamo domandati se fosse il caso di creare uno spazio legislativo ad hoc teso a tutelare l’occupazione, evidenziare gli aspetti sanitari legati al prodotto e, di conseguenza, disegnare un quadro fiscale adeguato.
PROSSIME AZIONI – Alla luce di quanto appena detto è necessario adottare un testo unico sulla sigaretta elettronica, creando una categoria ben distinta dal tabacco, proprio per chiarire i punti critici dell’attuale quadro legislativo sanitario, fiscale e occupazionale. Vogliamo inoltre essere di aiuto al Governo, per dipanare i punti meno conosciuti sulla regolamentazione.
BUSIN (LEGA NORD, COMMISSIONE FINANZE, CAMERA DEI DEPUTATI)
TUTELARE UN SETTORE – Fin dall’inizio ho preso a cuore il settore, che ha subito una vessazione senza senso da parte dell’Agenzia dei Monopoli, soprattutto in tema fiscale. Quando si tassa un prodotto ad un livello pari all’85% del valore di mercato, si tratta di un’operazione che va al di là del buon senso. Inoltre, l’equivalenza con la sigaretta è stata stabilita partendo da una base di partenza “strampalata”, con una procedura che non ha precedenti e senza aver condotto studi che ne attestassero la necessità. In pratica, i Monopoli hanno agito con improvvisazione. ll settore è stato colpito pesantemente per due motivi: l’erario aveva individuato l’e-cig come principale responsabile del calo del gettito da tabacco, avvenuto a seguito della crisi economica; ma un altro motivo è sicuramente le pressione da parte delle grandi multinazionali del tabacco, in particolare una che stava per lanciare il proprio prodotto a tabacco riscaldato. Ed è stato fatto un danno incalcolabile: si trattava infatti di un settore nuovo, portato avanti da piccoli commercianti e con grande spirito d’iniziativa e inventiva. Molti dei venditori di sigarette elettroniche e liquidi di ricarica sono imprenditori che tentavano, in modo sano, di risolvere la crisi economica ed occupazionale. Lo Stato invece li ha ostacolati sin dall’inizio. Si pensi anche che il settore è all’avanguardia anche dal punto di vista del Made in Italy. L’Italia è infatti uno dei migliori Paesi a livello di qualità dei liquidi per sigaretta elettronica, ma allo stesso tempo è l’unico al mondo che tassa i liquidi stessi così pesantemente. E questo porta a soffrire la concorrenza sleale da parte di Paesi confinanti, come la Slovenia.
OBIETTIVI – Far comprendere al Governo che sta danneggiando sé stesso e soprattutto l’erario. Su 117 milioni di entrate inizialmente previsti, ne sono stati raccolti meno del 10%. Nei confronti delle autorità sanitarie, inoltre, vogliamo portare avanti il messaggio che il danno per la salute, peraltro ancora ipotetico in assenza di studi documentati, è certamente inferiore rispetto a quello del tabacco. Quindi indirettamente il danno maggiore è quello che viene fatto alla salute pubblica e ai cittadini. Abbiamo intenzione di rilanciare la proposta di regolamentazione organica dedicata al settore. E continueremo a batterci per risolvere una grande ingiustizia creata dallo Stato.
(agivapenew)
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